Licenziato primario di Piacenza accusato di violenza sessuale su dottoresse e infermiere

Licenziato primario di Piacenza accusato di violenza sessuale su dottoresse e infermiere

Il primario di radiologia Emanuele Michieletti è stato licenziato dall’Ausl di Piacenza per accuse di violenza sessuale aggravata e atti persecutori; l’azienda sanitaria tutela le vittime e prosegue le indagini.
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Il primario di radiologia dell’ospedale di Piacenza, Emanuele Michieletti, è stato licenziato per gravi accuse di violenza sessuale e atti persecutori; l’Ausl ha avviato indagini interne e sostiene le vittime mentre procede il processo. - Gaeta.it

Il primario di radiologia dell’ospedale di Piacenza, emanuele michieletti, è stato licenziato per giusta causa a seguito di accuse gravi che lo coinvolgono. Le contestazioni riguardano presunti episodi di violenza sessuale aggravata e atti persecutori contro alcune dottoresse e infermiere dell’ospedale. L’azienda sanitaria locale ha ufficializzato la decisione nelle ore recenti e ha avviato verifiche interne, con l’obiettivo di definire ulteriori provvedimenti.

La decisione del licenziamento e le procedure interne dell’ausl piacenza

Paola Bardasi, direttrice generale dell’Ausl di Piacenza, ha comunicato la conclusione dell’iter che ha portato al licenziamento di emanuele michieletti. La scelta di procedere con il licenziamento è arrivata dopo un’attenta delibera aziendale, motivata da giusta causa vista la gravità delle accuse mosse nei confronti del medico.

L’Ausl ha aperto fin da subito un’indagine interna, per ricostruire i fatti e valutare il contesto lavorativo in cui si sarebbero verificati gli episodi segnalati. Questa fase ha coinvolto anche un dialogo con l’autorità giudiziaria, per coordinare i rispettivi interventi. Bardasi ha sottolineato che le analisi e le verifiche sono tuttora in corso: «non escludiamo ulteriori provvedimenti a breve». Nel frattempo, l’Ausl ha nominato un direttore ad interim per il reparto di radiologia, assicurando così la continuità dei servizi sanitari.

Tutela delle vittime e posizionamento dell’azienda sanitaria

Durante la conferenza con la stampa, Paola Bardasi ha evidenziato l’impegno dell’Ausl nel salvaguardare il benessere di tutte le donne coinvolte in questa delicata vicenda. L’azienda sta predisponendo gli atti necessari per valutare un eventuale ruolo di parte civile nel processo penale che riguarderà emanuele michieletti.

La tutela delle vittime rappresenta una priorità per la direzione dell’ospedale. Bardasi ha spiegato che il processo è ancora nelle fasi iniziali e che, nel momento in cui la giustizia farà il suo corso, l’Ausl intende operare per sostenere chi ha subito i comportamenti denunciati. Inoltre, il racconto pubblico intende fornire un segnale chiaro contro ogni forma di abuso e maltrattamento in ambiente sanitario.

Lo svolgimento dell’udienza e la posizione di emanuele michieletti

L’udienza davanti al gip di Piacenza si è svolta con la presenza di emanuele michieletti, arrestato il giorno prima con accuse di violenza sessuale aggravata. Il primario ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, evitando di replicare alle domande, in attesa di visionare gli atti che compongono il fascicolo dell’accusa.

La procura di Piacenza conduce l’inchiesta, che al momento riguarda diverse testimonianze di dottoresse e infermiere. Gli elementi raccolti hanno portato all’arresto del medico, che ora dovrà difendersi di fronte al giudice. L’iter giudiziario continuerà con le prossime udienze, in cui verranno approfonditi i fatti e le eventuali responsabilità.

L’ospedale di Piacenza rimane sotto ossequio per gli eventuali sviluppi, con l’attenzione puntata sulla sicurezza del personale e sul contrasto a ogni forma di sopruso. La vicenda ha scosso la comunità locale e richiama l’importanza di ambienti di lavoro protetti e rispettosi della dignità di tutti.

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