I mercati azionari europei mostrano segni di ripresa nella seduta di oggi dopo una partenza incerta. Londra guida i guadagni con un +1%, seguita da Parigi e Madrid che recuperano terreno, mentre Francoforte e Milano accelerano la corsa con rialzi intorno allo 0,5%. Questo movimento positivo arriva in scia all’annuncio del presidente Usa Donald Trump che ha posticipato l’entrata in vigore dei nuovi dazi al 50% sull’Unione Europea, originariamente previsti per il primo giugno, spostandoli al 9 luglio. Nel frattempo, anche i future americani si mostrano positivi, accompagnando la ripresa di Wall Street dopo un lungo fine settimana festivo.
Andamento dei mercati europei e americani dopo l’annuncio sui dazi
Le principali borse europee hanno iniziato la giornata con oscillazioni moderate ma hanno poi virato con decisione verso il recupero. Londra si distingue con un +1%, risultato trainato da settori ciclici e finanziari. Parigi mostra un aumento più contenuto, mentre Madrid si porta sopra lo 0,4%. I guadagni di Francoforte e Milano si attestano tra lo 0,5 e lo 0,53%. L’elemento scatenante è stata la notizia del rinvio dei dazi Usa, una mossa che ha disteso i timori di un’escalation commerciale, almeno nel breve termine. Nel frattempo i mercati americani, ancora chiusi per il ponte, si preparano a ripartire con segnali positivi dai contratti future, mostrando fiducia nell’andamento della prossima sessione.
Il rinvio, da parte di Trump, ha consentito di allentare la pressione su molti titoli industriali e manufatturieri europei, che avevano visto crescere le aspettative di un inasprimento dei dazi e delle ritorsioni commerciali. Le attestazioni di recupero si sono riscontrate soprattutto in settori come l’automotive e i semiconduttori, tradizionalmente tra i più esposti nei rapporti commerciali transatlantici.
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Dati economici da europei e americani: fiducia dei consumatori e inflazione
Il calendario macroeconomico diffonde segnali misti. In Germania la fiducia dei consumatori si mantiene nei pressi dei 20 punti, in linea con le attese degli analisti, ma resta sotto la soglia considerata positiva. Questo indica prudenza da parte delle famiglie tedesche riguardo alla situazione economica e ai consumi futuri. Il mercato dell’auto europeo, intanto, ha mostrato una stabilità nei dati di aprile, senza variazioni significative nelle immatricolazioni o nella produzione rispetto ai mesi precedenti.
In Francia, è significativo il calo inatteso dell’inflazione dello 0,1%, segnale che i prezzi al consumo potrebbero rallentare in un contesto di domanda meno robusta. Questo dato fa da anticipo a un’analisi più ampia che riguarda l’intera Eurozona, dove sono attesi aggiornamenti sulla fiducia dei consumatori e del settore industriale nelle prossime ore.
Oltre oceano, negli Stati Uniti è previsto un rilascio corposo di dati fondamentali. Gli ordini di beni durevoli, le vendite all’ingrosso e l’andamento dei prezzi delle abitazioni serviranno a misurare la solidità della domanda interna. La fiducia dei consumatori a maggio e l’indice della Fed di Dallas daranno inoltre indicazioni sul sentiment economico e sulle pressioni inflazionistiche. Questi numeri possono influenzare non solo i mercati americani ma anche le prospettive globali.
L’andamento dei tassi di cambio e dei mercati obbligazionari
Il dollaro si rafforza sulle principali valute europee, superando la soglia di 0,88 rispetto all’euro e di 0,73 contro la sterlina. Questo trend riflette aspettative di una politica monetaria statunitense ancora relativamente rigida di fronte all’inflazione e alla crescita economica. In campo obbligazionario, lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi torna a superare i 100 punti base, in particolare si attesta a 100,4 punti. Il rendimento del decennale italiano scende, però, a 3,52% in calo di quasi 3 punti base, mentre quello tedesco si riduce a 2,52%, con un calo più marcato di quasi 4 punti base.
Questi movimenti indicano un certo aggiustamento dei mercati del credito in risposta al contesto economico e alla politica monetaria dei rispettivi territori. Tensioni sui rendimenti possono nascere da un aumento del rischio percepito o da mutamenti nelle aspettative di inflazione e crescita. Il confronto tra i titoli di stato italiani e tedeschi resta un indicatore chiave per monitorare la fiducia degli investitori nell’area euro.
Performance dei settori principali e titoli di spicco sulla piazza europea
Gli acquisti si focalizzano soprattutto su alcune aziende chiave del comparto tecnologico e industriale. Nel settore dei semiconduttori, Infineon segna un rialzo del 1,63% mentre Stm guadagna lo 0,86%, beneficiando dell’ottimismo derivante dal rinvio dei dazi e dalla stabilità della domanda. Nel comparto automobilistico, Ferrari e Stellantis crescono entrambe dell’1,1%, riflettendo aspettative positive sulle vendite e sulle strategie per affrontare il contesto internazionale.
Il settore industriale mostra movimenti importanti. Iveco segna un progresso dell’1,44%, mentre i nomi coinvolti nella possibile vendita della divisione veicoli blindati catturano l’attenzione dei mercati. Leonardo avanza del 2,07%, Rheinmetall del 2,33%, mentre si valuta la cordata per potenziali investimenti che potrebbero modificare gli assetti strategici del settore. In contrasto, il titolo Indra Sistemas della Spagna perde lo 0,34%, mostrando qualche difficoltà in un quadro di mercato altalenante.
Sul fronte delle commodity, il greggio non registra variazioni significative, attestandosi poco sotto i 61,5 dollari al barile. L’oro continua a scendere di quasi l’1% a 3.304,68 dollari l’oncia, mentre il prezzo del gas in Europa cala dell’1,14% a 36,83 euro per megawattora, risentendo delle variabili stagionali e dell’offerta globale.
La giornata di contrattazioni in Europa si sviluppa così tra segnali di ripresa, prudenza e aspettative che restano concentrate sui prossimi dati economici e sulle evoluzioni della geopolitica commerciale internazionale.