Latina, rifiuta il braccialetto elettronico dopo stalking: 45enne arrestato e portato in carcere

Latina, rifiuta il braccialetto elettronico dopo stalking: 45enne arrestato e portato in carcere

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Un 45enne di Latina è stato arrestato per aver rifiutato il braccialetto elettronico previsto da una misura cautelare per atti persecutori. Un altro caso simile a Lenola ha coinvolto un 33enne.

Un uomo di 45 anni, residente a Latina, è stato arrestato dai carabinieri dopo aver rifiutato l’installazione del braccialetto elettronico, previsto come parte di una misura cautelare per il reato di atti persecutori. La vicenda si riferisce a episodi accaduti tra gennaio e aprile dello scorso anno nel territorio del capoluogo pontino, ai danni di un altro uomo.

L’ordinanza emessa dall’autorità giudiziaria prevedeva il divieto di avvicinamento alla vittima e l’uso del dispositivo elettronico per monitorare il rispetto delle prescrizioni. Una misura alternativa al carcere, pensata per limitare la libertà di movimento senza ricorrere subito alla detenzione. Il 45enne, però, ha rifiutato di sottoporsi al controllo elettronico, facendo così scattare l’arresto immediato.

I militari lo hanno quindi trasferito nella casa circondariale di Latina, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria per le valutazioni successive.

Nuova misura per stalking a Lenola: coinvolto un 33enne

Sempre per il reato di atti persecutori, un’altra misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri nel comune di Lenola, dove un 33enne è stato raggiunto da un provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Anche in questo caso, l’autorità giudiziaria ha disposto l’applicazione di un braccialetto elettronico, al fine di monitorare i suoi spostamenti e impedire possibili contatti con la vittima. I militari hanno notificato l’ordinanza con le precise disposizioni del tribunale di Latina, che ha ritenuto il dispositivo elettronico necessario per garantire l’effettività della misura.

I due interventi, distinti per contesto ma simili nella dinamica, rientrano in un’attività di contrasto sistematico ai comportamenti persecutori, che continuano a rappresentare un rischio concreto per l’incolumità di chi ne è vittima. In entrambi i casi, le autorità hanno scelto di ricorrere a strumenti tecnologici per limitare i movimenti degli indagati e ridurre il pericolo di nuove violazioni.

Nel primo episodio, il rifiuto del dispositivo ha avuto come conseguenza l’immediata detenzione, a conferma della rigidità con cui vengono oggi applicate le misure contro lo stalking.

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