Latina paura al Tribunale: uomo minaccia avvocati con un cellulare scambiato per pistola

Latina paura al Tribunale: uomo minaccia avvocati con un cellulare scambiato per pistola

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Momenti di panico davanti al Tribunale di Latina: un uomo di 35 anni ha minacciato più avvocati con un cellulare come fosse un’arma. È stato bloccato dai Carabinieri e portato in ospedale.

Attimi di forte tensione oggi a Latina, davanti all’ingresso del Tribunale di piazza Bruno Buozzi, dove un uomo di 35 anni, in evidente stato di agitazione, ha generato il panico tra i presenti con un comportamento minaccioso e imprevedibile. Scendendo dalla bicicletta, ha estratto un cellulare simulando che fosse una pistola e ha minacciato un passante e un avvocato, pronunciando frasi sconnesse e incomprensibili, prima di allontanarsi rapidamente.

Nuovo episodio pochi minuti dopo: sputa e insulta altri avvocati

Dopo pochi minuti, lo stesso uomo è tornato nello stesso punto, sempre in piazza Buozzi, davanti all’ingresso dell’ufficio giudiziario. Ancora una volta ha lasciato la bicicletta, ha sputato per terra e ha aggredito verbalmente due avvocati, lanciando minacce pesanti e cercando uno scontro fisico diretto. Uno dei due professionisti è stato spintonato, ma ha mantenuto la calma, evitando che la situazione degenerasse ulteriormente.

Intervento delle forze dell’ordine: uomo trasportato in ospedale

L’episodio ha richiesto l’intervento urgente dei Carabinieri, con il supporto di due pattuglie della Squadra Volante e del personale di vigilanza del Tribunale, che sono riusciti a fermare e identificare l’uomo. Dopo le prime verifiche, è stato accompagnato all’ospedale Santa Maria Goretti per gli accertamenti medici necessari, data l’evidente condizione di alterazione psico-fisica.

La scena ha suscitato grande preoccupazione tra i presenti e ha sollevato nuove riflessioni sull’importanza della sicurezza all’ingresso degli edifici giudiziari, spesso frequentati da cittadini, avvocati e personale istituzionale. Nessuno è rimasto ferito, ma l’episodio lascia dietro di sé un senso di allarme e di vulnerabilità in un luogo che dovrebbe essere sinonimo di tutela e giustizia.

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