Latina Bene Comune denuncia i ritardi nei centri estivi e nell’assistenza ai minori con disabilità. Fondi insufficienti, bandi in scadenza e famiglie costrette ad anticipare i costi.
Mentre l’estate avanza e le scuole chiudono, la città di Latina si trova ancora una volta alle prese con ritardi e incertezze sull’attivazione dei centri estivi e dei servizi di assistenza ai minori con disabilità. A denunciare pubblicamente la situazione è il movimento Latina Bene Comune, che attraverso la segretaria Elettra Ortu La Barbera e i consiglieri Dario Bellini, Damiano Coletta, Floriana Coletta e Loretta Isotton punta il dito contro l’amministrazione guidata dalla sindaca Matilde Celentano.
Secondo Lbc, è inaccettabile arrivare ogni anno impreparati, come se la chiusura delle scuole fosse un evento inatteso. Le critiche sono rivolte in particolare all’assessora Tesone, accusata di non aver garantito una programmazione adeguata per un servizio considerato essenziale. La questione riguarda centinaia di famiglie che spesso non hanno la possibilità economica di anticipare i costi per l’iscrizione ai centri convenzionati, e anche numerosi operatori educativi, attualmente senza incarico.
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Secondo quanto dichiarato da Latina Bene Comune, l’amministrazione comunale non avrebbe previsto stanziamenti diretti nel bilancio per sostenere i centri estivi e l’assistenza scolastica ai minori disabili. Al momento, infatti, l’unico supporto previsto è un rimborso tramite voucher coperto da risorse ministeriali. Ma per accedervi, le famiglie devono anticipare i costi, una condizione che crea disuguaglianze e ostacoli all’accesso.
L’assistenza scolastica per i bambini con disabilità, spiegano da Lbc, è passata dal servizio Welfare al servizio Scuola, mentre quella per i centri diurni è rimasta in carico ai Servizi sociali. Una scelta che, secondo il movimento, ha interrotto la continuità tra i due settori, complicando ulteriormente la gestione operativa. Il bando di gara è pronto, ma non ci sono capitoli di spesa dedicati. Senza una variazione urgente di bilancio, il servizio rischia di fermarsi alla scadenza dell’attuale affidamento, previsto per fine giugno.
Il timore è che l’assistenza scolastica non riparta neppure a settembre, a causa dei tempi tecnici per l’espletamento della gara. L’accusa è chiara: con una programmazione adeguata, tutto questo poteva essere evitato. Invece si rischia di dover correre ai ripari all’ultimo minuto, come già accaduto in altri settori.
Centri estivi ridotti, operatori penalizzati e famiglie in difficoltà
Un altro tema critico riguarda la durata dei centri estivi comunali, che fino al 2022 garantivano cinque settimane di attività. Lo scorso anno, a causa dei ritardi, ne furono garantite solo tre. Anche per il 2025, secondo quanto riferito dai rappresentanti di Lbc, l’impegno dell’assessore Nasso sarebbe limitato a sole tre settimane, nonostante la crescente domanda e l’esigenza di coprire il periodo estivo in modo più ampio.
Un impegno ritenuto insufficiente sia per i bambini che per gli operatori, rimasti senza certezze occupazionali. Il tutto in una città in cui la sindaca Celentano detiene la delega nazionale al Welfare per l’Anci, ma secondo Lbc non sta dimostrando attenzione né sensibilità verso i temi dell’inclusione e del sostegno sociale. Le ricadute sui cittadini sono evidenti: tensione crescente, disuguaglianze e carenza di servizi, in particolare per le famiglie più fragili.
“Il Welfare è il pilastro di ogni società civile” – concludono i consiglieri – “ma questa amministrazione sembra ignorarlo completamente. La città assiste a un altro passo indietro, e il prezzo lo pagano i bambini, i ragazzi e chi lavora per garantire loro assistenza e opportunità”.