Israele spinge Sull’acceleratore a Gaza: ospedali colpiti, decine di morti

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Raid israeliani su Gaza, ospedali colpiti e numerose vittime. - Gaeta.it

Donatella Ercolano

18 Settembre 2025

Le forze israeliane hanno aumentato i raid sulla Striscia di Gaza, mirando soprattutto alle aree intorno agli ultimi ospedali ancora funzionanti. Nel frattempo, l’offensiva terrestre su Gaza City va avanti, con pesanti ripercussioni sulla popolazione civile. Le fonti sanitarie locali parlano di un bilancio drammatico nelle ultime ore.

Raid israeliani colpiscono ospedali: decine di vittime

Nelle ultime 24 ore, missili israeliani hanno centrato zone vicine a strutture sanitarie fondamentali per la Striscia, in particolare intorno agli ospedali al-Shifa e al-Ahli. Secondo fonti mediche locali, citate da Al Jazeera, sono almeno 83 i palestinesi uccisi in questi attacchi.

L’ospedale al-Shifa, il più grande di Gaza, è stato colpito più volte, con almeno 15 morti nelle immediate vicinanze. Poco lontano, altre quattro persone hanno perso la vita vicino all’ospedale al-Ahli, ancora operativo nonostante i continui bombardamenti. Questi ospedali sono gli ultimi punti di riferimento per l’assistenza in una situazione che si fa sempre più disperata.

Colpire strutture sanitarie ancora attive peggiora ulteriormente una rete medica già al collasso. La distruzione delle infrastrutture e le vittime intorno agli ospedali complicano enormemente il soccorso e limitano l’accesso alle cure di base.

Hamas e Onu: attacchi agli ospedali sono crimini di guerra

Hamas ha definito gli attacchi vicino agli ospedali “un crimine di guerra a tutti gli effetti”. Dal movimento palestinese è arrivato un messaggio duro alla comunità internazionale: quello che sta accadendo è una “palese sfida” e un atto di “disprezzo” verso le norme umanitarie riconosciute in tutto il mondo.

Anche le Nazioni Unite denunciano queste operazioni come parte di una campagna israeliana sistematica per azzerare la capacità medica di Gaza. L’Onu ha coniato il termine “medicidio” per descrivere l’uccisione di operatori sanitari e la distruzione degli ospedali nell’enclave palestinese.

Un fatto emerso dall’inchiesta Onu riguarda il centro di fecondazione in vitro di Al Basma, distrutto da un raid israeliano. In quell’attacco sono stati distrutti 4.000 embrioni e 1.000 campioni di sperma e ovuli. Secondo esperti legali, si tratterebbe di un’azione deliberata per impedire la nascita di nuove generazioni palestinesi, un atto che l’Onu inserisce tra le possibili violazioni della Convenzione del 1948 e che potrebbe configurarsi come genocidio.

Operatori sanitari nel mirino, la crisi umanitaria peggiora

Tra le vittime degli ultimi giorni ci sono anche medici e paramedici che lavorano in condizioni estreme. Ieri è stato ucciso un operatore di Medici senza Frontiere, il tredicesimo professionista sanitario morto dall’inizio del conflitto.

Gli ospedali dedicati ai bambini sono stati colpiti ripetutamente, come l’ospedale pediatrico al-Rantisi, bombardato tre volte negli ultimi giorni. La frequenza e la precisione degli attacchi rendono impossibile garantire anche un minimo di assistenza sanitaria dentro la Striscia.

La distruzione delle strutture e la perdita di personale medico rischiano di far precipitare ancora di più una crisi umanitaria già gravissima. Senza ospedali funzionanti e senza operatori, i feriti e i civili sono praticamente abbandonati.

Israele sostiene che queste operazioni sono giustificate da obiettivi militari, ma la pressione internazionale cresce e la preoccupazione per la sorte della popolazione civile a Gaza è sempre più forte.