Negli ultimi due anni, una penalista è stata vittima di ripetute violenze da parte del suo compagno, un imprenditore iraniano di 52 anni. Gli episodi si sono verificati in diverse città, dall’Italia agli Emirati Arabi Uniti, e hanno portato a una denuncia e a una misura cautelare nei confronti dell’uomo. Il caso riguarda maltrattamenti in ambito privato con lesioni gravi e minacce.
Aggressione in un ristorante milanese nel 2023
Nel 2023, in un ristorante di Milano, si è verificato uno degli episodi più gravi. Dopo una discussione, l’imprenditore ha tentato di strozzare la compagna, avvocata penalista, davanti ad altri presenti. Fino a poco tempo fa, la donna aveva sempre ritirato le denunce, impedendo così un intervento immediato sulle condotte violente dell’uomo, che in passato aveva già mostrato atteggiamenti intimidatori e aggressivi.
L’aggressione in un luogo pubblico ha reso evidente la pericolosità del compagno. La stretta al collo ha superato la dimensione verbale della lite, trasformandosi in un’aggressione fisica con danni concreti. Nonostante la violenza, la vittima aveva continuato la relazione senza rivolgersi alle autorità.
L’aggressione a Dubai che ha portato alla denuncia e all’arresto
Il punto di svolta è arrivato a luglio 2025, durante un soggiorno a Dubai. L’imprenditore ha avuto un’esplosione di rabbia che ha causato un episodio di violenza più grave. Secondo la denuncia, ha distrutto il cellulare della compagna a pugni, poi ha morso il dito della mano sinistra della donna con l’intento di romperlo e infine l’ha colpita ripetutamente al volto, provocandole la frattura della mandibola in più punti.
Dopo le violenze fisiche sono arrivate minacce pesanti: l’uomo ha detto alla vittima «Ti taglio la testa e la mando a tua madre». Queste parole hanno evidenziato il clima di terrore in cui la donna viveva. Questo episodio ha spinto la penalista a sporgere querela e a interrompere le ritorsioni.
Conseguenze giudiziarie: arresti domiciliari e accuse
Dopo la denuncia relativa all’episodio di luglio 2025, l’uomo è stato sottoposto a misure cautelari. Attualmente è agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti e lesioni. L’inchiesta ha rilevato aggravanti, poiché il 52enne era sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti durante l’aggressione più recente.
Questa circostanza ha aumentato la gravità delle accuse. Le autorità hanno valutato la pericolosità dell’uomo considerando i precedenti episodi e le condizioni in cui sono avvenute le violenze. La misura cautelare mira a proteggere la vittima e a prevenire nuovi episodi, mentre prosegue l’iter giudiziario.
Dinamiche della violenza domestica in un contesto internazionale
Il caso mostra come la violenza domestica possa manifestarsi in contesti diversi, da Milano a Dubai, coinvolgendo una coppia con tensioni e comportamenti aggressivi. Le minacce, le lesioni e la presenza di testimoni evidenziano la complessità della situazione.
Il ritiro delle denunce in passato ha rallentato l’intervento delle autorità, permettendo la persistenza di certi comportamenti. Solo dopo l’ultima aggressione grave e le minacce estreme la vittima ha deciso di rivolgersi alla giustizia. Il procedimento in corso riflette una difficile battaglia personale e legale contro la violenza in una relazione segnata da conflitti.
Questi episodi sottolineano la necessità di interventi efficaci per tutelare chi subisce violenze domestiche, soprattutto quando i fatti si svolgono in Paesi diversi e ogni episodio assume rilievo nel percorso giudiziario.