Intervento multidisciplinare all’ospedale di Pescara per tumore fibro-osseo cranio-orbitario in giovane paziente

Intervento Multidisciplinare A

Intervento a Pescara su giovane con tumore cranio-orbitario. - Gaeta.it

Marco Mintillo

4 Settembre 2025

Un paziente di 21 anni ha affrontato un intervento chirurgico complesso all’ospedale di Pescara per rimuovere un tumore fibro-osseo nella zona cranio-orbitaria. La patologia, che alterava la vista e l’aspetto del giovane, è stata trattata con una procedura che ha unito competenze di neurochirurgia e chirurgia maxillo-facciale. L’operazione ha previsto la rimozione della lesione e la successiva ricostruzione con una protesi in titanio personalizzata, frutto della tecnologia Ebm, per ripristinare forma e funzione senza compromettere le funzioni neurologiche.

Gestione chirurgica e ruolo della neurochirurgia nella rimozione della lesione

Il tumore fibro-osseo localizzato nel distretto cranio-orbitario rappresenta una sfida per la chirurgia a causa della vicinanza a strutture nervose vitali. L’équipe di neurochirurgia dell’ospedale di Pescara, guidata da Donato Carlo Zotta, ha condotto l’asportazione del tumore, estremamente attenta a preservare l’integrità delle funzioni neurologiche e visive. La neoplasia, benché rara, si manifesta con alterazioni ossee a carico del cranio e dell’orbita, minacciando la vista per il paziente e compromettendo l’equilibrio delle strutture facciali circostanti.

L’approccio neurochirurgico ha richiesto competenze mirate nell’accesso e nella rimozione della massa neoplastica, situata in una sede delicata che ospita nervi e tessuti sensibili. Durante l’intervento, l’équipe ha potuto contare su immagini intraoperatorie precise e una pianificazione dettagliata, indispensabili per operare con sicurezza evitando danni neurologici. Le esperienze accumulate dal reparto hanno consentito una strategia chirurgica calibrata, con particolare attenzione alla conservazione della vista e degli altri riflessi nervosi.

Questa fase ha rappresentato il primo momento chiave dell’operazione, in cui la collaborazione fra specialisti si è posta l’obiettivo di rimuovere interamente il tumore garantendo la stabilità neurologica. Il risultato è stato il corpo dell’orbita liberato dalla lesione, ma lasciando un difetto strutturale significativo. Per superare questo ostacolo si è reso necessario un secondo intervento, affidato alla chirurgia maxillo-facciale.

Ricostruzione maxillo-facciale con protesi titanio personalizzata

La ricostruzione della cavità orbitaria e delle ossa adiacenti è stata affidata all’équipe diretta da Giuliano Ascani, specializzata in chirurgia maxillo-facciale. Una delle sfide poste dalla rimozione del tumore fibro-osseo è stata infatti la necessità di ripristinare la forma e la posizione dell’occhio, compromesse dalla perdita di tessuto osseo. Gli specialisti hanno adottato una protesi realizzata con tecnologia Ebm , che consente la stampa 3D di componenti in titanio su misura, adattati perfettamente ai contorni ossei da sostituire.

Questa tecnologia ha permesso di ottenere un impianto leggero, resistente e biocompatibile, capace di sostituire le porzioni di osso rimosse senza creare problemi al paziente. La precisione della protesi ha garantito il corretto posizionamento dell’occhio e la restituzione di un aspetto facciale equilibrato, riducendo le deformazioni causate dal tumore. L’intervento di ricostruzione è durato diversi giorni, ma ha portato a un risultato funzionale ed estetico apprezzabile, con il paziente dimesso dopo circa dieci giorni.

Gli specialisti coinvolti hanno anche coordinato le cure anestesiologiche, fondamentale in un’operazione così lunga e delicata, sotto la supervisione del team del dottor Stefano Pettinella. Il personale infermieristico del blocco operatorio ha giocato un ruolo attivo nel garantire la miglior assistenza possibile durante tutte le fasi dell’intervento.

Multidisciplinarietà e tecnologie avanzate nella cura di patologie rare

Il caso di Pescara mette in evidenza l’importanza di un approccio multidisciplinare per la gestione di patologie complesse come i tumori fibro-ossei del cranio. Solo il lavoro congiunto di neurochirurghi, chirurghi maxillo-facciali, anestesisti e personale infermieristico ha permesso di affrontare con successo una lesione in una zona critica e delicata, offrendo al paziente una soluzione completa.

La collaborazione tra reparti ha evitato complicazioni neurologiche e problemi di funzionalità visiva, intervenendo anche sull’aspetto estetico con tecnologie di ultima generazione. La stampa 3D in titanio creata con Ebm ha rappresentato un progresso fondamentale per integrare alla ricostruzione un impianto su misura, difficilmente realizzabile con metodi tradizionali.

Gli specialisti a Pescara mettono in risalto, insieme all’esperienza accumulata, anche l’importanza di una preparazione del personale e di una gestione anestesiologica accurata per operazioni di questo tipo. L’uso di strumenti avanzati e competenze specifiche garantisce una risposta efficace anche a lesioni rare e complesse, trasformando l’ospedale in un punto di riferimento per questo tipo di interventi.

Conferma della professionalità e avanzamenti all’ospedale di Pescara

Il direttore generale della Asl di Pescara, Vero Michitelli, ha sottolineato i risultati raggiunti con questa operazione come conferma delle capacità dell’ospedale nel trattare patologie poco frequenti ma dai risvolti importanti. La squadra di professionisti coinvolti ha dimostrato competenza e dedizione per effettuare un intervento delicato, restituendo al paziente funzionalità e un aspetto equilibrato.

Il caso contribuisce a rafforzare la fiducia della comunità locale nei confronti dell’azienda sanitaria e porta all’attenzione come strutture pubbliche, con strumenti aggiornati e personale qualificato, possano rispondere anche a casi clinici complessi. In tempi in cui la chirurgia si affida sempre più a tecnologie come la stampa 3D e alla sinergia tra diverse specialità, Pescara si colloca tra gli ospedali che investono concretamente in queste risorse, ponendo il paziente al centro delle cure più avanzate.

La vicenda di questo giovane paziente testimonia l’evoluzione della chirurgia ricostruttiva e l’efficacia dei nuovi approcci per tumori fibro-ossei nella regione del cranio, senza compromettere la qualità della vita dopo l’intervento.