Un incendio ha interessato la notte scorsa un edificio di sette piani in viale Abruzzi, Milano. Le fiamme sono divampate all’interno di un appartamento al quarto piano causando l’evacuazione di diverse famiglie e il ricovero di due persone. La vicenda ha provocato anche un tragico esito: una donna di 48 anni, che si è lanciata dal quinto piano nel tentativo di sfuggire al rogo, è morta in ospedale poche ore dopo.
Intervento dei vigili del fuoco e gestione dell’emergenza
L’allarme incendio è scattato intorno a mezzanotte e mezza, subito dopo la segnalazione di fiamme da un appartamento al quarto piano di una palazzina in viale Abruzzi, quartiere di Milano. Le squadre dei vigili del fuoco sono arrivate rapidamente sul posto per spegnere l’incendio e mettere in sicurezza lo stabile. I pompieri hanno operato con diverse squadre mobili, concentrandosi sul contenimento delle fiamme per evitare il coinvolgimento di altri appartamenti.
Gli occupanti dell’edificio sono stati fatti evacuare immediatamente come misura precauzionale. Dopo il controllo dei vigili del fuoco sono stati autorizzati a rientrare in tutte le unità abitative, tranne quelle direttamente colpite dall’incendio e quelle confinanti. Nel dettaglio, la diffida all’uso riguarda 12 appartamenti tra il quarto e il quinto piano, dove sono in corso verifiche tecniche per stabilire l’agibilità e la sicurezza post-incendio.
Leggi anche:
Il dramma della donna che si è lanciata dal quinto piano
Durante l’incendio, una donna brasiliana di 48 anni ha tentato di fuggire gettandosi dal quinto piano dello stabile. La donna è stata soccorsa e trasportata in ospedale in codice rosso, ovvero in condizioni molto gravi. Nonostante i tentativi di salvarla da parte del personale sanitario, purtroppo è deceduta poche ore dopo il ricovero.
Questo episodio ha attirato attenzione e determinato l’avvio di accertamenti per ricostruire la dinamica dell’accaduto e comprendere le condizioni in cui si è trovata la donna al momento del gesto. La sua posizione e quella dei residenti degli appartamenti limitrofi restano al centro delle verifiche di sicurezza poste in essere dalle autorità.
Condizioni delle altre persone coinvolte e stato degli appartamenti
Oltre alla donna deceduta, due persone sono ricoverate in ospedale in codice verde. Le loro condizioni non destano preoccupazione majeure, ma restano sotto osservazione per possibili complicazioni legate al fumo o ad altre conseguenze dell’incendio. I nominativi e il rapporto tra i pazienti non sono stati resi noti dalle autorità per rispetto della privacy.
Il resto degli abitanti dello stabile ha potuto fare rientro nelle proprie case dopo aver ricevuto il via libera dai vigili del fuoco, che hanno effettuato tutti i controlli necessari sull’intera struttura. Attualmente, i 12 appartamenti indicati come non agibili sono sottoposti a interventi di verifica e bonifica, che prevedono anche il ripristino degli impianti di sicurezza e delle infrastrutture danneggiate dal fuoco.
Avvio delle indagini sulle cause dell’incendio
Le autorità hanno coinvolto il Nucleo Investigativo antincendi della Lombardia per condurre le indagini sulle origini del rogo. Questo gruppo specializzato ha già iniziato a raccogliere testimonianze, verificare gli impianti elettrici e analizzare i materiali presenti nell’appartamento dove si è sviluppato l’incendio.
Gli inquirenti stanno anche valutando la possibile natura accidentale o dolosa dell’evento. Le prime ricostruzioni escludono però al momento fenomeni di natura criminale, ma si attendono i risultati ufficiali delle perizie per stabilire le cause precise. L’esito delle indagini potrà fornire indicazioni utili per prevenire altri episodi simili in contesti urbani abitati e affollati come quello di viale Abruzzi.