Grave dissesto alla asl 1 abruzzo: accuse di irregolarità nella gestione degli incarichi dirigenziali

Grave dissesto alla asl 1 abruzzo: accuse di irregolarità nella gestione degli incarichi dirigenziali

Il comitato di tutela denuncia irregolarità nella gestione dirigenziale della asl 1 Abruzzo, evidenziando un grave dissesto finanziario che pesa su operatori e utenti nelle aree di Avezzano, Sulmona e L’Aquila.
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La ASL 1 Abruzzo è in gravi difficoltà finanziarie a causa di presunte irregolarità nella gestione di incarichi dirigenziali, con un comitato che denuncia sprechi e chiede verifiche approfondite. - Gaeta.it

L’attenzione resta alta sulla situazione finanziaria della asl 1 Abruzzo, che copre le aree di Avezzano, Sulmona e L’Aquila. Un comitato di tutela degli operatori della sanità e degli utenti ha segnalato possibili irregolarità nella gestione di incarichi dirigenziali che, a loro giudizio, hanno contribuito al dissesto economico dell’azienda sanitaria. Il presidente del comitato ha annunciato l’avvio di una campagna informativa per portare alla luce i fatti più rilevanti e sollecitare analisi approfondite da parte della stampa e delle autorità competenti.

Situazione finanziaria critica della asl 1 abruzzo e reazione del comitato di tutela

La asl 1 Abruzzo versa in un grave stato di disavanzo che ha spinto la giunta regionale a evitare il commissariamento diretto, una scelta assunta per tutelare i contribuenti regionali. Il comitato di rappresentanza degli operatori sanitari e degli utenti ha preso posizione per evidenziare non solo il dissesto economico ma anche il malessere che si riflette su chi lavora e chi usufruisce dei servizi offerti.

Il punto di vista del comitato

Secondo il presidente Antonio Santilli, “questa situazione alimenta una crescente sfiducia verso il sistema sanitario nazionale, percepito come fragile e lontano da quelle che dovrebbero essere le sue caratteristiche fondamentali.”

Il comitato ha intenzione di pubblicare dettagli che possano aiutare l’opinione pubblica a capire le cause profonde di questa crisi, indicando fatti che, secondo loro, non sono stati adeguatamente monitorati o sono stati gestiti in modo non trasparente. L’obiettivo dichiarato è offrire strumenti utili per un dibattito più ampio e, se necessario, per interventi di verifica e controllo da parte degli organi preposti, sia a livello locale che nazionale.

Il conferimento dell’incarico dirigenziale all’infermiere e le irregolarità segnalate

Il cuore della denuncia riguarda un incarico conferito ad un infermiere, scelto per svolgere funzioni di rilievo strategico in settori come le professioni infermieristiche, ostetriche e tecnico-sanitarie. L’incarico, inizialmente assegnato per due anni con una delibera del settembre 2022, è stato poi rinnovato nel 2024. La normativa applicata, il decreto legislativo 502 del 1992 all’articolo 15-septies, prescrive diverse condizioni che in questo caso sembrano essere state ignorate.

Innanzitutto, la asl avrebbe dovuto liberare un posto di dirigente sanitario per garantire un equilibrio nei posti disponibili con un valore finanziario equivalente. Questa misura avrebbe dovuto evitare sovrapposizioni e spese eccessive, ma non risulta che sia stata rispettata. In secondo luogo, la norma vieta espressamente di conferire incarichi di direttore di struttura complessa tramite contratti a tempo determinato come quello usato per questo infermiere. Nonostante ciò, la asl ha registrato quest’assegnazione in modo ufficiale e trasparente, con conseguente attribuzione delle funzioni dirigenziali.

Compensi e impatto sul bilancio aziendale della asl 1 abruzzo

La terza e più significativa contestazione riguarda la retribuzione erogata per l’incarico. La normativa stabilisce che in questi casi sia applicato il trattamento economico di base previsto dal contratto nazionale per la figura di dirigente sanitario, senza alcun aumento legato alla complessità della struttura. Contrariamente alle regole, al professionista è stata versata la retribuzione prevista per un direttore di struttura complessa, con un impatto di rilevante portata sui conti della asl, già sotto pressione.

Conseguenze economiche per l’ente sanitario

Il costo aggiuntivo per le casse pubbliche, visto il quadro complessivo della crisi, appare particolarmente problematico. L’ente sanitario si trova quindi a dover affrontare spese che, secondo il comitato, non sarebbero dovute e che avrebbero aggravato la crisi finanziaria, sottraendo risorse ad altre necessità. Al momento sono in corso ulteriori verifiche su altri aspetti della vicenda, che potrebbero chiarire se si tratti di casi isolati o di problemi più sistemici nella gestione dell’azienda.

Il tema rimane al centro del dibattito pubblico, con attesa di sviluppi su eventuali accertamenti formali da parte degli enti di controllo e della stessa giunta regionale abruzzese. L’opinione pubblica e gli operatori sanitari seguono con attenzione le prossime mosse, in un contesto dove la sanità resta una questione di primaria importanza per tutta la regione.

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