Fugatti e il caso dei lupi in Lessinia, proteste per l’abbattimento e ricorsi al TAR e Consiglio Di Stato

Fugatti E Il Caso Dei Lupi In

Controversie sull’abbattimento dei lupi in Lessinia, proteste e ricorsi legali. - Gaeta.it

Sofia Greco

20 Settembre 2025

La recente uccisione di un lupo in Lessinia, decisa dalla Provincia di Trento su indicazione del presidente Maurizio Fugatti, ha scatenato una polemica intensa da parte di associazioni animaliste. Il caso si inserisce in un contesto più ampio, che coinvolge anche la vicina provincia di Bolzano, dove valutazioni giudiziarie hanno recentemente bloccato abbattimenti simili.

Il decreto del 4 settembre e le reazioni delle associazioni animaliste

Il 4 settembre scorso, la Provincia di Trento ha reso operativo un decreto per l’abbattimento di due lupi presenti in Lessinia. L’azione è stata contestata da Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente , che ha definito la decisione una “gara” con il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, anch’egli coinvolto in un caso analogo. Il provvedimento preso a Trento è stato criticato per la modalità con cui è stato pubblicato, ovvero “alla chetichella” e senza un’adeguata risposta ai ricorsi presentati dalle associazioni animaliste. Questi ultimi sono stati finora respinti dal tribunale amministrativo regionale , senza considerare la sospensione dell’esecutività del decreto concessa invece dal Consiglio di Stato per la Provincia di Bolzano.

Il precedente Di Bolzano: il Consiglio Di Stato sospende l’abbattimento

Nel vicino territorio altoatesino, il provvedimento simile del presidente Kompatscher ha avuto sviluppi diversi. Il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza presentata dalle associazioni nel caso di abbattimento dei lupi, sospendendo l’esecutività del decreto. Questo ha salvato uno dei due animali che rischiavano l’uccisione. Va segnalato che l’altro esemplare è stato purtroppo eliminato prima della sospensione. Il precedente di Bolzano rappresenta un punto di riferimento per chi contesta le misure adottate anche in Trentino, dove invece il ricorso non ha avuto lo stesso esito. Le associazioni spiegano che questa disparità potrebbe riflettere diversi approcci nella gestione del problema laddove si scontrano la tutela degli animali e la protezione delle comunità rurali.

Il ruolo dell’ISPRA e le perplessità sulle giustificazioni fornite

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha dato parere favorevole all’intervento di abbattimento in Trentino, suscitando nuove critiche. L’ente ha precisato che la rimozione di due lupi “non assicura l’azzeramento del rischio di ulteriori predazioni”, oltre a chiedere un “attento monitoraggio degli effetti” sulle predazioni e sugli equilibri del nucleo di predatori presenti nell’area. Questa posizione è stata messa in discussione dalle associazioni, che ritengono contraddittorio approvare un’azione che già si ammette non risolverà completamente il problema, senza nemmeno escluderne conseguenze negative sulla dinamica della popolazione lupina locale. Leidaa insiste quindi sulla necessità di valutare con maggiore attenzione i dati sul campo e di evitare decisioni drastiche basate su presupposti deboli.

Leidaa annuncia battaglia legale e critica le politiche di gestione dei carnivori

La Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente ha confermato l’intenzione di proseguire nei ricorsi giudiziari contro l’abbattimento in Trentino. Brambilla ha espresso la speranza che si ottenga una sospensione tempestiva prima che si proceda con il secondo abbattimento, ma ha sottolineato come tutta la strategia seguita in questa vicenda non possa essere considerata una politica corretta nella gestione dei grandi carnivori. La critica si estende non solo ai metodi, ritenuti poco trasparenti e troppo rapidi, ma anche alle scelte di merito, che sembrano ignorare l’impatto sulla fauna e la complessità degli ecosistemi coinvolti. La questione resta aperta e continuerà a dividere opinioni tra chi sostiene misure più drastiche e chi invoca soluzioni alternative per convivere con la presenza del lupo.