Formia, Minturno e l’ingresso in FRZ mai deliberato: i documenti raccontano un'altra storia

Formia, Minturno e l’ingresso in FRZ mai deliberato: i documenti raccontano un’altra storia

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Nessuna delibera formale, nessun impegno economico: l’ingresso del Comune di Minturno in FRZ non risulta mai ufficialmente avviato. Ecco cosa dicono gli atti.

Minturno, 26 aprile 2025 – A chi sostiene che il Comune di Minturno avrebbe preso parte al progetto FRZ, bastano pochi atti per capire che le cose stanno diversamente. Le dichiarazioni pubbliche dell’ex sindaco Gerardo Stefanelli non trovano riscontro nei documenti ufficiali, che parlano con chiarezza: a oggi, Minturno non ha mai deliberato né la volontà concreta di entrare nella società né tanto meno ha stanziato fondi per farlo.

Cosa risulta dagli atti ufficiali

Un atto generico, privo di impegni concreti: questo è tutto ciò che la giunta comunale di Minturno ha prodotto sul tema FRZ, e solo verso la fine di settembre 2024. In quell’occasione, è stato semplicemente chiesto all’ufficio tecnico di valutare se ci fossero i presupposti per entrare nella società pubblica. Nulla di più. Non una decisione formale, non una delibera di Consiglio, né tantomeno un impegno economico o un’indicazione di quote di partecipazione.

Eppure, da quella valutazione iniziale – mai seguita da comunicazioni ufficiali – qualcuno sembra voler ricavare l’idea di un ingresso ormai certo. Ma i documenti, al contrario, restano fermi al punto di partenza. E su queste basi, ci si chiede come l’assemblea dei soci della FRZ o i Consigli comunali di Formia e Ventotene avrebbero potuto deliberare qualcosa. Su quali presupposti? Nessuno.

Le procedure non rispettate e le tempistiche sbagliate

Nel corso di una riunione, alla quale Stefanelli risultava assente per impegni istituzionali negli Stati Uniti, è emerso un vincolo di legge poco compatibile con i tempi stretti a disposizione di Minturno: qualsiasi adesione alla FRZ avrebbe dovuto essere preventivamente notificata alla Corte dei conti. Un passaggio obbligatorio, non superabile, che rendeva di fatto impossibile procedere nei tempi utili.

Avviare un’istruttoria di ingresso a fine settembre, con l’obiettivo di affidare un servizio entro il 31 dicembre 2024, significa non conoscere fino in fondo le tempistiche della macchina amministrativa. Le scadenze erano strette, troppo strette per un iter così complesso. Chi oggi cerca di scaricare responsabilità altrove dimentica che ogni procedura richiede tempo, verifiche, passaggi obbligati. E in questo caso, semplicemente, il tempo non c’era.

Formia ha fatto la sua parte, senza ricevere nulla

Nonostante l’assenza di delibere ufficiali da parte di Minturno, Formia ha comunque portato avanti il lavoro. È stata commissionata persino una perizia per valutare, dal punto di vista tecnico ed economico, l’ingresso di Minturno e Spigno Saturnia nella società. Una mossa fatta per senso di responsabilità, nonostante da quei Comuni non sia mai arrivata una posizione chiara o definitiva.

La prudenza, in questo caso, non è stata casuale. La memoria va a quanto accaduto anni fa con Ventotene: allora, l’adesione alla FRZ si tradusse per i cittadini di Formia in un peso economico aggiuntivo. Servizi forniti a un altro Comune, ma pagati con le risorse dei formiani. Una lezione che l’Amministrazione attuale non ha dimenticato. Per questo, prima di accogliere nuovi ingressi, è stato scelto di muoversi con cautela.

Un approccio diverso per tutelare Formia

Fin dal primo giorno, la linea è stata chiara: difendere gli interessi di Formia, evitando che errori del passato ricadano ancora sulla città. Gli oneri sostenuti per altri, senza ritorni effettivi, non possono più ripetersi. E i fatti dicono che questa volta, grazie all’attenzione posta sull’iter amministrativo, si è evitato di commettere lo stesso errore.

Ai membri dell’opposizione che continuano ad accusare senza fondamento, si ricorda che basterebbe leggere gli atti prima di intervenire pubblicamente. Le polemiche fini a sé stesse non aiutano nessuno e finiscono solo per danneggiare il dibattito pubblico.

Un’ultima parola, infine, va al Comune di Minturno: ci si augura che, al netto di ogni considerazione politica, riesca a fare scelte coerenti e nell’interesse della propria comunità. Ma almeno si abbia la correttezza di non travisare i fatti.

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