Il Comune di Fiumicino ha comunicato la volontà di revocare l’aggiudicazione dell’appalto PNRR per la costruzione dell’asilo nido a Parco Leonardo, dopo aver ricevuto la documentazione ufficiale sul procedimento in corso relativo all’impresa vincitrice. Al centro della vicenda c’è una presunta interdittiva antimafia disposta dal Prefetto di Latina nei confronti della società incaricata, già oggetto di contenzioso davanti al TAR del Lazio.
Il TAR sospende solo parzialmente l’interdittiva
Con decreto del 4 luglio 2025, il TAR Lazio – Sezione di Latina ha disposto la sospensione dell’interdittiva antimafia limitatamente ai rapporti già in essere tra la società, l’ASL e un altro Comune, entrambi parti del giudizio amministrativo. L’efficacia del provvedimento prefettizio, tuttavia, resta integra per tutti gli altri enti pubblici, incluso il Comune di Fiumicino, che non risulta coinvolto nel ricorso e dunque non beneficiario della sospensione.
Alla luce di questa interpretazione giuridica, l’Amministrazione comunale ha ritenuto non sussistenti i presupposti per proseguire il rapporto contrattuale con l’impresa. In via formale, si procederà ora con la decadenza dell’aggiudicazione e con l’avvio delle procedure per la risoluzione del contratto.
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L’intervento del Sindaco: “Tutela della legalità prima di tutto”
“Abbiamo ricevuto la documentazione ufficiale nella tarda mattinata di oggi – ha spiegato il Sindaco di Fiumicino – e prima di ogni valutazione abbiamo preferito analizzare con attenzione gli atti”. La decisione è stata assunta, aggiunge il primo cittadino, “con senso di responsabilità e a tutela della legalità e della correttezza dell’azione amministrativa”.
Il Comune ha avviato la predisposizione degli atti conseguenti, che porteranno all’interruzione del rapporto con l’azienda, in linea con quanto stabilito dalla normativa in materia di appalti pubblici e antimafia.
L’asilo nido di Parco Leonardo rientra tra le opere finanziate con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e riveste un ruolo importante nella programmazione educativa territoriale. La revoca dell’appalto non dovrebbe compromettere la realizzazione del progetto, che sarà probabilmente riassegnato con una nuova procedura.