Due funzionari del Comune di Fiumicino e due imprenditori privati sono stati posti agli arresti domiciliari su ordine del giudice per le indagini preliminari di Civitavecchia, su richiesta della Procura. Il provvedimento è stato eseguito questa mattina dagli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma. Le accuse sono corruzione e turbativa d’asta, legate a un presunto sistema di elargizioni mascherate, attivo almeno dal 2016 fino al 2023, che avrebbe favorito in modo illecito l’assegnazione di commesse pubbliche nel settore delle politiche sociali.
Secondo quanto accertato dagli inquirenti, i due funzionari comunali avrebbero ricevuto carte di credito ricaricate dagli imprenditori, intestate formalmente a questi ultimi ma utilizzate liberamente per spese personali dai dipendenti pubblici. In cambio, i due imprenditori risultavano spesso aggiudicatari degli appalti, eludendo le normali procedure di concorrenza e alterando il regolare svolgimento delle gare.
L’indagine sul Comune e il sistema delle carte ricaricate
Le attività investigative della Guardia di Finanza si sono concentrate in particolare sulla gestione degli appalti relativi ai servizi sociali, settore ritenuto particolarmente sensibile per la quantità di fondi impiegati e per la natura dei beneficiari. Il periodo analizzato dagli investigatori copre ben sette anni, durante i quali – secondo gli atti – si sarebbe consolidato un sistema in cui i vantaggi economici ai funzionari venivano erogati in modo sistematico, sotto forma di ricariche su carte di credito.
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Non si tratta, stando a quanto emerge, di casi isolati: il quadro delineato dai finanzieri fa pensare a una modalità replicata in più gare. Le carte, intestate agli imprenditori coinvolti, venivano ricaricate con somme anche consistenti, poi usate liberamente dagli impiegati comunali per acquisti privati, senza alcun legame con l’attività professionale o istituzionale. Questo sistema, se confermato, avrebbe permesso di aggirare i controlli formali e creare una rete di favoritismi ben strutturata, con danno diretto all’interesse pubblico.
Tra i contratti finiti sotto la lente della Procura, ci sono anche quelli relativi agli eventi natalizi e ai servizi per i cittadini disabili. Il meccanismo veniva occultato dietro documentazioni regolari, ma il reale beneficiario di alcuni flussi economici – secondo gli accertamenti – era il funzionario pubblico.
La posizione dell’amministrazione e il ruolo del sindaco Baccini
Il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, ha rilasciato una dichiarazione nella quale assicura “massima collaborazione con la Procura della Repubblica di Civitavecchia” e ha sottolineato che l’amministrazione da lui guidata ha già intrapreso azioni concrete per garantire legalità e trasparenza. Baccini ha ricordato che, fin dal suo insediamento, sono stati introdotti strumenti come il Piano Triennale Anticorruzione e sistemi di rotazione degli incarichi, proprio per prevenire possibili distorsioni nella gestione pubblica.
Il sindaco ha anche sottolineato la “linea di discontinuità rispetto al passato” che avrebbe caratterizzato la sua giunta. Secondo quanto riferito nel comunicato, i vertici amministrativi sarebbero già al lavoro per fornire tutta la documentazione utile agli investigatori e verificare se vi siano altre posizioni da esaminare, sia sul piano disciplinare che su quello penale.
Intanto, l’inchiesta va avanti. Gli arrestati restano a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli interrogatori di garanzia, previsti nei prossimi giorni. Gli atti dell’indagine potrebbero aprire nuovi filoni d’inchiesta su altre gare pubbliche bandite negli ultimi anni dal Comune. L’attenzione della Procura è puntata su un possibile sistema organizzato e non su episodi sporadici. I riflettori, ora, restano accesi.