Nel poliambulatorio di via Coni Zugna nasce un presidio infermieristico dedicato alla dottoressa scomparsa nel 2024
Il 12 maggio, in occasione della Giornata internazionale dell’Infermiere, a Fiumicino è stato inaugurato un nuovo ambulatorio all’interno del poliambulatorio di via Coni Zugna. La struttura, pensata per offrire supporto sanitario di base, è stata intitolata a Emanuela Millevolte, medico molto conosciuto sul territorio, scomparsa nel 2024. Una cerimonia semplice, ma sentita, ha accompagnato il momento.
Un presidio che parla di cura e memoria
Il nuovo ambulatorio nasce come punto di riferimento per prestazioni infermieristiche: medicazioni, terapie, piccoli controlli. Sarà gestito da personale specializzato e integrato nel lavoro dei medici di base.
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Durante l’inaugurazione, colleghi, cittadini e autorità hanno ricordato Emanuela Millevolte. Non servivano discorsi lunghi: il suo nome parlava da solo. In molti, tra chi l’ha conosciuta, hanno parlato di lei come di una persona concreta, capace di ascoltare e di lavorare in silenzio, senza mai tirarsi indietro.
Il sindaco Mario Baccini ha detto che si tratta di “un atto doveroso”. E che “l’esempio di Emanuela continuerà a vivere nei gesti quotidiani di chi opererà qui”.
Accanto a lui, c’erano il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il presidente del consiglio comunale Roberto Severini, l’assessore Costa, la nuova direttrice dell’Asl Roma 3 Laura Figorilli e Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi, la Federazione degli ordini degli infermieri.
Più vicinanza, meno retorica
Dietro il taglio del nastro c’è un’idea semplice: fare assistenza più vicina alla gente, in modo accessibile, senza passaggi inutili. Le strutture ospedaliere non sempre riescono a stare dietro a tutto. Un presidio infermieristico può alleggerire il carico, ma soprattutto può fare la differenza nei casi di fragilità.
A parlare, anche Barbara Mangiacavalli, che ha insistito su un punto: “Non è solo una questione di numeri o servizi. C’è una richiesta forte di prossimità. Di cura, senza filtri”.
Il nuovo ambulatorio, ha detto Laura Figorilli, “è solo un primo passo. Vogliamo aprirne altri, nei comuni della Asl. Dove serve, e dove spesso si arriva troppo tardi”.
La figura di Emanuela Millevolte, in tutto questo, resta centrale. Non un’intitolazione di facciata. Chi entra in quel corridoio, ora, vede il suo nome. Ma soprattutto – e lo hanno detto in molti – ritrova un certo modo di intendere la medicina. Fatto di tempo dedicato, ascolto, presenza costante.
Un modo di fare che forse oggi manca. E che proprio per questo andava ricordato.