Il concorso scuola PNRR3 è l’ultima tappa del piano straordinario di reclutamento previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’obiettivo è coprire circa 20.000 posti vacanti tra i docenti italiani. Il bando dovrebbe uscire entro la fine del 2025, con l’intento di assumere i vincitori a tempo indeterminato già per l’anno scolastico 2026/2027. Questo concorso fa parte di un progetto più ampio che punta a 70.000 assunzioni totali entro il 2026, considerando anche le prime due fasi, PNRR1 e PNRR2.
Quando esce il bando e come sono distribuiti i posti
Il bando del concorso PNRR3 arriverà entro il 31 dicembre 2025, con le prove che partiranno tra la fine dello stesso anno e la primavera del 2026. Il calendario è pensato per far entrare in ruolo i vincitori già da settembre 2026. I posti a disposizione sono circa 20.000, distribuiti tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado. Una fetta importante è riservata all’insegnamento di sostegno.
Una novità importante riguarda la quota riservata: il 30% dei posti sarà riservato agli idonei, cioè a chi non vince ma supera le prove e potrà comunque essere assunto con priorità. Questo permette di ampliare il numero di candidati utilizzabili per coprire le cattedre, aiutando a stabilizzare il personale e a combattere il precariato.
Requisiti per partecipare al concorso PNRR3
I requisiti cambiano a seconda del tipo di posto a cui si aspira. Per i posti comuni nella scuola secondaria serve un titolo adeguato, come una laurea magistrale o a ciclo unico, un diploma AFAM di II livello o un titolo equivalente, più l’abilitazione specifica per la classe di concorso. In alternativa, si può partecipare avendo almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque, di cui almeno uno nella classe di concorso richiesta, compatibilmente con il titolo di studio.
Per gli insegnanti tecnico-pratici , il diploma tecnico-professionale sarà valido solo fino al 31 dicembre 2025. Dal 2026, invece, servirà una laurea triennale coerente con la classe di concorso.
Chi vuole insegnare nella scuola dell’infanzia e primaria deve avere l’abilitazione ottenuta tramite il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria oppure il diploma magistrale abilitante conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002.
Per i posti di sostegno serve il titolo per la classe di concorso e la specializzazione tramite il TFA Sostegno. Se non si ha la specializzazione, si può partecipare solo se si hanno almeno tre anni di servizio su sostegno non specializzato.
È fondamentale avere l’abilitazione entro il 31 agosto 2025: chi non ce l’avrà rischia di perdere la possibilità di entrare in ruolo o di decadere dalla graduatoria, con la perdita del contratto a tempo indeterminato.
Come saranno strutturate le prove e come si selezionerà
La selezione del concorso PNRR3 prevede prove che valutano le conoscenze disciplinari, didattiche e digitali dei candidati. La prova preselettiva a risposta multipla scatterà solo se ci saranno troppi partecipanti.
La prova scritta consisterà in un elaborato aperto, che riguarderà contenuti specifici della classe di concorso. Poi ci sarà la prova orale, con domande sulle strategie didattiche, le metodologie più aggiornate e l’uso delle tecnologie digitali nell’insegnamento.
I dettagli sui criteri di valutazione e sulle soglie minime per superare le prove saranno nel bando ufficiale. Si prevede un livello alto, per garantire stabilità e valorizzare la professionalità degli insegnanti.
Le novità del PNRR3 e cosa si vuole ottenere
Questo concorso segna un cambio importante nel modo di reclutare i docenti. Tra le novità ci sono requisiti più stringenti e la fine della seconda fascia GPS dal 2026. Inoltre, per i precari, sarà introdotto un limite massimo di tre anni di incarichi a tempo determinato.
L’obiettivo è chiaro: ridurre il precariato storico e assicurare più stabilità. Il PNRR3 punta a creare una nuova generazione di insegnanti con contratti a tempo indeterminato di qualità, migliorando così il sistema scolastico e garantendo continuità didattica.
Come fare domanda e cosa serve
La domanda si presenta solo online, tramite il portale InPA, che gestisce le assunzioni pubbliche. Serve lo SPID, il sistema di identità digitale, che si ottiene con riconoscimento facciale via webcam e funziona su PC, tablet e smartphone.
Serve anche una casella di posta elettronica certificata intestata al candidato, da attivare prima di inviare la domanda.
È importante inviare la domanda con precisione e nei tempi giusti per non rischiare di restare fuori.
Come prepararsi: materie, strumenti e simulazioni
Per superare il concorso serve un piano di studio ben organizzato. Bisogna concentrarsi sulle materie specifiche della classe di concorso, aggiornarsi sulle metodologie didattiche e acquisire competenze digitali. Usare manuali aggiornati per il PNRR3 è un vantaggio.
Fare pratica con quiz a risposta multipla aiuta a prendere confidenza con il formato della prova scritta. Anche l’orale richiede preparazione, soprattutto per spiegare strategie educative e l’uso delle tecnologie.
Non va dimenticata la lingua inglese, spesso richiesta per dimostrare competenze di base.
Dove trovare aggiornamenti sui concorsi scuola
Per restare aggiornati sul concorso PNRR3 e su altri bandi pubblici si possono seguire canali su Telegram, Instagram e TikTok, che offrono news e approfondimenti in tempo reale.
Ci sono anche siti e blog che raccolgono bandi, scadenze e informazioni utili sulle assunzioni nella pubblica amministrazione. Tenersi informati aiuta a organizzare la preparazione con anticipo e a non perdere le occasioni.
La fase finale del piano PNRR per il reclutamento docenti vuole cambiare un settore segnato da anni di precariato, con concorsi più severi e una quota riservata che allarga le possibilità per chi ha le competenze giuste. L’anno scolastico 2026/2027 si prepara così ad accogliere una nuova generazione di insegnanti in ruolo, puntando a stabilità e qualità per la scuola pubblica italiana.