Coastex SQUALO 2025: esercitazione internazionale di soccorso nel Mediterraneo occidentale

Esercitazione internazionale Coastex SQUALO 2025 nel Mediterraneo occidentale - Gaeta.it

Armando Proietti

9 Settembre 2025

La mattina del 18 aprile 2025, al largo di Civitavecchia, si è svolta l’esercitazione “COASTEX SQUALO 2025”, dedicata al soccorso di un aeromobile precipitato in mare. L’iniziativa fa parte dell’accordo tecnico SAR.MED.OCC., che coinvolge i Paesi del Mediterraneo occidentale, ed è stata inserita nel programma dell’European Coast Guard Functions Forum, presieduto dall’Italia. L’evento è stata un’occasione importante per testare la collaborazione tra forze di soccorso nazionali, europee e locali, impegnate in operazioni congiunte di ricerca, recupero e gestione di emergenze ambientali e di sicurezza marittima.

Soccorso e controllo marittimo: un appuntamento fisso nel Mediterraneo

COASTEX SQUALO si tiene ogni anno con l’obiettivo di migliorare la risposta degli Stati costieri del Mediterraneo occidentale in caso di incidenti in mare. Quest’anno l’esercitazione si è svolta nel contesto dell’European Coast Guard Functions Forum a Roma, dove le delegazioni europee hanno alternato incontri plenari a una sessione pratica sul campo. Tra i temi affrontati c’erano la pesca illegale, la sicurezza della navigazione, l’applicazione delle regole in mare e le operazioni di ricerca e soccorso legate a un incidente aereo. Un approccio che ha permesso di dare risposte integrate a emergenze multisettoriali, mettendo insieme competenze e mezzi di varie agenzie.

Più scenari, interventi coordinati in mare e in porto

L’esercitazione si è sviluppata su tre scenari distinti ma collegati tra loro. I partecipanti hanno dovuto gestire il controllo di un peschereccio sospetto con un ordigno a bordo, operazioni per contrastare attività illecite e il salvataggio di persone da un aereo caduto in mare. A questo si è aggiunta la gestione dell’inquinamento causato dall’incidente, affidata alle unità navali presenti. Sono stati impiegati mezzi aerei e navali, nazionali e internazionali, per localizzare il relitto, mettere in salvo i superstiti e coordinare il contenimento delle sostanze inquinanti disperse. L’azione ha richiesto un coordinamento stretto tra mare e porto, con il coinvolgimento di diversi enti.

Chi ha partecipato e cosa ha fatto

All’esercitazione hanno preso parte numerosi enti e corpi, sia militari sia civili. In particolare, la Prefettura di Roma, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, il servizio ARES 118, la Croce Rossa Italiana, associazioni come la Misericordia e la Protezione Civile, oltre a organizzazioni portuali come Aeroporti di Roma e l’Autorità di Sistema Portuale locale. Dal lato militare e ordine pubblico, erano presenti Marina Militare, Aeronautica Militare, Esercito Italiano, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Locale. Fondamentale è stato il contributo dei nuclei subacquei e dei servizi tecnico-nautici impegnati nel monitoraggio e nelle operazioni in mare. La Direzione Marittima di Civitavecchia ha coordinato le attività in mare, mentre in porto la Prefettura ha gestito il “Posto Medico Avanzato” e il “Centro Operativo Misto” allestito nel Forte Michelangelo.

Pubblico e privato insieme per una simulazione più realistica

Sono stati coinvolti anche mezzi navali di aziende specializzate del territorio, come Rimorchiatori Laziali S.p.A. Questi, insieme a unità da pesca locali e a una barca da diporto, hanno simulato il relitto e i superstiti dell’aereo. Elementi che hanno reso lo scenario più credibile e hanno messo davvero alla prova la capacità di risposta delle forze coinvolte. Il confronto tra operatori pubblici e privati si è rivelato cruciale per testare procedure e tempi di intervento in una situazione d’emergenza che coinvolge più Paesi.

Testare capacità e comunicazione a livello europeo

L’obiettivo di COASTEX SQUALO 2025 era valutare l’efficacia complessiva della catena di soccorso, misurando i tempi per completare le varie fasi di intervento e la capacità di comunicare tra le diverse forze. Sono stati messi alla prova i flussi informativi tra enti nazionali ed europei, usando tecniche e mezzi per coordinare ricerca, soccorso e contenimento dell’inquinamento. L’evento ha mostrato quanto sia complessa la gestione delle emergenze in mare, soprattutto quando coinvolgono diversi Paesi e rischi diversi. Ogni anno queste esercitazioni rappresentano un momento importante per migliorare procedure e collaborazione tra tutti gli attori chiamati a intervenire.