Ucraina sotto pressione: scarseggiano i Patriot e le munizioni mentre Mosca intensifica gli attacchi

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Ucraina in difficoltà, mancano i Patriot mentre Mosca aumenta gli attacchi. - Gaeta.it

Elisabetta Cina

10 Settembre 2025

La situazione in Ucraina si fa sempre più tesa. La Russia ha aumentato gli attacchi con missili e droni, mentre Kiev si trova in difficoltà per la mancanza di sistemi di difesa aerea, come i Patriot, e delle munizioni necessarie. I ritardi nelle forniture dal Pentagono stanno mettendo a dura prova la capacità di difesa del Paese in un momento cruciale.

Forniture Patriot e armi chiave: il flusso si inceppa

Fonti del Financial Times, vicine ai governi occidentali e ucraini, raccontano di un rallentamento nelle consegne di sistemi Patriot, missili Pac-3, lanciarazzi Stinger e munizioni per aerei da combattimento. Tutto è iniziato a giugno, quando il Pentagono ha avviato una revisione degli aiuti militari. Da allora, le spedizioni sono diventate più lente e irregolari, costringendo l’Ucraina a fare i conti con riserve che si assottigliano troppo in fretta.

Produrre nuove partite richiede tempo e questo crea un vuoto critico tra una consegna e l’altra. L’Unione Europea ha provato a tamponare la situazione fornendo armi direttamente e acquistandole dagli Stati Uniti, ma solo una parte degli ordini è effettivamente arrivata sul campo. Nel frattempo, la Russia non ha rallentato: il 29 ottobre ha lanciato un massiccio raid con 805 droni Shahed, oltre a 13 missili balistici e da crociera, che ha provocato quattro vittime.

Stati Uniti: tra scorte da preservare e pressioni sull’Europa

Il Pentagono spiega il rallentamento con la necessità di proteggere le proprie riserve militari, viste le crescenti tensioni con la Cina. La Casa Bianca però nega che Kiev venga lasciata senza munizioni essenziali. Anzi, sostiene che la strategia dell’ex presidente Trump prevede la vendita di armi ai Paesi Nato, che poi riforniscono l’Ucraina indirettamente.

Un alto funzionario americano ha invitato l’Europa a fare di più: serve un impegno maggiore, anche con pressioni economiche sui sostenitori della guerra russa e tagliando il petrolio di Mosca. Insomma, si lavora a uno sforzo comune, ma i tempi e le modalità di consegna non sono sempre in sintonia.

Autunno difficile: la difesa ucraina sotto assedio

Con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, la sfida diventa ancora più dura. Mosca punta a colpire pesantemente le infrastrutture energetiche per fiaccare la resistenza ucraina. Per questo, il presidente Zelensky ha chiesto al Consiglio di Sicurezza nazionale di accelerare gli acquisti di nuovi sistemi di difesa a corto e medio raggio, soprattutto per fermare i droni Shahed, una minaccia concreta.

L’obiettivo è rafforzare al più presto la capacità di intercettare gli attacchi aerei. Ma la scarsità di forniture rischia di mettere a rischio questa strategia. Zelensky ricorda che l’accordo firmato ad agosto da Trump con i Paesi Nato ha già portato a ordini per circa due miliardi di dollari, con la speranza di mantenere un flusso costante di almeno un miliardo al mese. Tuttavia, sul campo la pressione resta alta e Kiev consuma le scorte più velocemente di quanto riesca a rimpiazzarle.

Nelle prossime settimane sarà decisivo capire come si bilancerà l’offensiva russa con il sostegno internazionale a Kiev. La carenza di sistemi Patriot e munizioni è un limite serio, proprio mentre Mosca intensifica gli attacchi aerei su larga scala.