Aumentano le scuole aperte a Roma oltre l’orario scolastico con investimenti e nuovi progetti di inclusione sociale

Aumentano Le Scuole Aperte A R

Scuole romane aperte oltre l’orario con nuove iniziative sociali. - Gaeta.it

Sofia Greco

27 Agosto 2025

Roma estende l’orario delle sue scuole con 164 istituti che resteranno aperti oltre la didattica tradizionale, coinvolgendo studenti, famiglie e associazioni in attività culturali e formative. L’amministrazione comunale ha infatti approvato la graduatoria del nuovo bando biennale “Scuole Aperte”, che prevede maggiori risorse e un’attenzione particolare alle aree periferiche e a chi rischia di perdere il percorso scolastico.

Il nuovo bando biennale “scuole aperte” e l’espansione delle scuole attive nella capitale

Con il recente avviso di Roma Capitale dedicato al programma “Scuole Aperte il pomeriggio, la sera, nei weekend” sono state selezionate 145 nuove scuole che si aggiungono ai 19 già coinvolti in progetti analoghi, per un totale di 164 istituti attivi in tutto il territorio urbano. Questo numero rappresenta la metà delle scuole romane che ora offrono spazi e attività ben oltre l’orario scolastico ordinario. Il bando ha incrementato infatti il budget a disposizione dalle precedenti 1,77 milioni di euro a 2,55 milioni annui, distribuendo un aumento di circa 780 mila euro ogni anno nei due anni previsti dal progetto.

L’obiettivo principale è far diventare la scuola un luogo aperto e accessibile non solo durante le ore di lezione, ma anche nei momenti della giornata e della settimana tradizionalmente dedicati al riposo o all’attesa. Le attività proposte sono molteplici, spaziando da quelle culturali a quelle formative e aggregative, e coinvolgono non solo studenti ma anche le famiglie e le comunità locali responsabili delle singole scuole. Roma punta a trasformare le sue istituzioni scolastiche in centri di vita sociale vivi e dinamici, capaci di intercettare bisogni reali e di rafforzare il senso di appartenenza territoriale.

Le scuole selezionate si trovano distribuite su tutto il territorio cittadino, ma più della metà è localizzata nelle zone periferiche, dove le esigenze di supporto e socializzazione sono maggiormente sentite. I progetti comprendono attività di supporto al percorso scolastico, realizzate con strumenti diversi per venire incontro alle varie difficoltà degli studenti. Questo tipo di offerta consente anche alle famiglie di evitare spese extra per ripetizioni private, poiché l’aiuto è garantito direttamente all’interno dell’istituto.

L’inclusione sociale e didattica come fulcro della riorganizzazione degli spazi scolastici aperti

Una delle sfide principali del bando “Scuole Aperte” riguarda il contrasto alla dispersione scolastica e all’esclusione sociale, temi che coinvolgono soprattutto i ragazzi più a rischio di insuccesso educativo. L’iniziativa mette al centro l’attenzione verso questi studenti, offrendo loro spazi di aggregazione e supporto specifico. Le attività di doposcuola, laboratori, gruppi di studio e momenti di confronto sono pensati per includere giovani che, senza questo sostegno, rischierebbero di allontanarsi dalla scuola.

L’estensione degli orari permette di superare la divisione rigida tra apprendimenti formali e occasioni di socializzazione, incentivando un approccio più organico che ingloba anche l’ambito sociale e culturale. Questo si traduce in spazi più aperti alle differenze e a diverse forme di partecipazione, riducendo barriere che spesso isolano i giovani nelle periferie. La presenza di attività gratuite di supporto scolastico rappresenta inoltre una risposta concreta ai bisogni delle famiglie meno abbienti, alleggerendo la pressione economica legata a ripetizioni private.

Il ruolo delle scuole aperte si evolve quindi in una chiave inclusiva, disegnando scenari in cui l’ambiente educante funziona come un polo aggregativo e di sostegno, capace di rilanciare il tessuto sociale locale. In tal senso la metà delle scuole coinvolte nelle periferie si presenta come elemento decisivo per questa strategia, andando ad incidere soprattutto nei quartieri con maggiori difficoltà economiche e sociali.

Il coinvolgimento delle associazioni e delle comunità scolastiche per una gestione condivisa dei progetti

Un aspetto rilevante del bando consiste nella promozione del protagonismo diretto di studenti, genitori e associazioni collegate alla scuola. Il documento invita esplicitamente a concepire questi soggetti non come semplici beneficiari, ma come soggetti attivi nella progettazione e gestione delle attività extracurriculari. Questa impostazione nasce con l’intento di dare vita a una governance più partecipata e condivisa dell’istruzione territoriale.

Le associazioni studentesche e genitoriali sono chiamate quindi a collaborare concretamente con il corpo docente e l’amministrazione scolastica, mettendo in campo competenze, idee e risorse in modo coordinato. In pratica, il sistema si trasforma in un laboratorio sociale dove tutte le componenti contribuiscono al funzionamento e alla qualità delle iniziative. Ciò aiuta a rafforzare il senso di comunità e appartenenza, migliorando sia l’offerta educativa che la sua fruizione quotidiana.

L’assessora alla Scuola Claudia Pratelli ha sottolineato come questa prospettiva abbia prodotto un’impalcatura capace di smorzare la chiusura tradizionale della scuola al suono della campanella, per trasformarla in un luogo vivo e accessibile oltre l’orario ordinario. La rete che si è creata tra presidi, servizi territoriali, famiglie e associazioni rappresenta un esempio concreto di contaminazione sociale che coinvolge diverse generazioni e gruppi.

In definitiva, Roma punta a rafforzare la funzione delle scuole come centri nevralgici della città, capaci di diffondere occasioni di apprendimento e incontro da Nord a Sud del tessuto urbano. Questi risultati, testimoniati dall’incremento delle scuole aperte e dai nuovi finanziamenti, raccontano un modello di intervento centrato su inclusione, partecipazione e sostegno agli studenti più fragili.