La tragedia che si è consumata il pomeriggio dell’8 agosto 2025 a Pescia Romana ha svelato due problemi ben precisi: la morte accidentale di un operaio e la presenza di manodopera irregolare. Un’indagine congiunta tra forze dell’ordine e ispettori del lavoro ha portato alla luce operai senza contratto, una pratica vietata e spesso legata a condizioni di lavoro rischiose.
La caduta fatale e l’intervento dei soccorsi
I fatti sono avvenuti in una villa a Pescia Romana, dove un uomo nordafricano stava facendo lavori di giardinaggio vicino a una piscina. Intorno alle 16, è caduto in acqua ed è morto sul colpo. Sul posto sono arrivati subito i Carabinieri della Stazione locale e gli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tuscania, insieme al personale sanitario del 118.
Oltre ai soccorsi, è stato chiamato anche il Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’ASL di Tarquinia. Il loro compito è stato ricostruire come siano andate le cose, analizzando le condizioni di sicurezza e le dinamiche che hanno portato alla caduta fatale. Un passaggio fondamentale per capire se ci siano responsabilità sul luogo di lavoro.
Lavoro in nero scoperto durante i controlli, scattano le sanzioni
Durante il sopralluogo è emerso che l’uomo morto e un suo connazionale stavano lavorando senza un regolare contratto. A quel punto è intervenuto il Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Viterbo per approfondire le irregolarità. In Italia, assumere in nero è vietato perché priva i lavoratori di qualsiasi tutela legale, previdenziale e assicurativa.
Il controllo ha confermato che la ditta incaricata dei lavori di giardinaggio non aveva regolarizzato i contratti. Per questo l’attività imprenditoriale è stata sospesa immediatamente. Inoltre, il titolare è stato multato per 8.300 euro per le violazioni riscontrate. Queste misure puntano a fermare situazioni che mettono i lavoratori in grave pericolo, senza garanzie né protezioni.
Istituzioni al lavoro per contrastare il lavoro nero e migliorare la sicurezza
L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, competente sul territorio. All’operazione hanno preso parte polizia giudiziaria, sanitari e ispettori del lavoro, lavorando insieme come previsto dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Da tempo le autorità italiane hanno intensificato i controlli contro il lavoro irregolare, soprattutto in settori come edilizia, agricoltura e servizi domestici. L’obiettivo è scoprire chi assume senza contratto per evitare tasse, contributi e soprattutto per non garantire la sicurezza ai dipendenti. Le sanzioni e le sospensioni delle attività sono strumenti usati spesso per fermare queste pratiche illegali.
Pescia Romana, un caso che racconta i rischi del lavoro senza tutele
La morte in piscina durante lavori di giardinaggio mette in evidenza un problema più grande: il lavoro in nero spesso si accompagna a condizioni pericolose. Mancano la formazione, i dispositivi di sicurezza, il controllo sui rischi. Senza contratti chiari e regole, i lavoratori restano esposti a incidenti gravissimi.
Il caso di Pescia Romana è un esempio concreto di quanto possa essere tragica l’assenza di regolarità sul lavoro. La legge italiana stabilisce norme precise per proteggere chi lavora e autorizza gli ispettori a intervenire con controlli e sanzioni. L’indagine e la sospensione dell’azienda dopo la scoperta dei lavoratori in nero servono a scoraggiare comportamenti irresponsabili e a promuovere rapporti di lavoro più trasparenti e sicuri nel territorio.