La sparatoria nella chiesa della scuola cattolica Annunciation a Minneapolis ha svelato nuovi elementi sul profilo del responsabile. Sono spuntati video online con scritte e riferimenti che mettono i brividi. Il giovane che ha aperto il fuoco, uccidendo due bambini e ferendone almeno 14, ha lasciato dietro di sé una serie di materiali digitali che gli investigatori stanno ancora passando al setaccio. L’obiettivo è capire meglio le motivazioni e se ci siano collegamenti diretti con la strage. Nel frattempo, la comunità locale e le istituzioni si confrontano con la gravità di quanto accaduto.
Nuovi video inquietanti legati al killer della chiesa
Dalle indagini emergono video che sembrano essere stati pubblicati dal responsabile poche ore prima dell’attacco. In queste clip si vedono scritte come “uccidi Donald Trump” e “per i bambini”, scarabocchiate su riviste di armi. Un altro video mostra diverse armi, tra cui un fucile semiautomatico e uno a pompa, rivelando una vera ossessione per i criminali di stragi passate, in particolare Adam Lanza, l’autore della strage di Sandy Hook. Nel video si vede una mano che sfoglia un quaderno rosso pieno di scarabocchi illeggibili. C’è anche una colonna di fumo e una risata nervosa di chi sta riprendendo, elementi che contribuiscono a un’atmosfera davvero inquietante.
Le forze dell’ordine stanno cercando di stabilire se questo materiale sia davvero collegato alla sparatoria. Questi video mostrano uno stato mentale molto turbato e una preparazione che sembra essere durata a lungo. La connessione tra queste immagini e l’attacco è uno dei punti chiave dell’indagine.
Barricate e sicurezza: come il killer ha bloccato le uscite nella chiesa
Il capo della polizia di Minneapolis, Brian O’Hara, ha spiegato che almeno due porte della chiesa della scuola cattolica Annunciation erano state barricate dall’esterno con assi di legno spesse 5 per 10 centimetri. Tutto fa pensare che sia stato proprio il killer a bloccare le uscite, cercando di limitare le vie di fuga all’interno della chiesa. Queste barricate hanno reso ancora più difficile la fuga per chi era dentro durante la sparatoria.
La tattica dell’attentatore non si è limitata alla violenza delle armi, ma ha puntato anche a controllare gli spazi fisici per aumentare il numero delle vittime e rallentare l’arrivo della polizia. Gli investigatori vedono in tutto questo una chiara pianificazione, anche se molti dettagli sul movente restano ancora oscuri.
L’attacco e le prime reazioni a Minneapolis
L’attacco è avvenuto durante una funzione nella chiesa della scuola cattolica Annunciation, con studenti e famiglie presenti. Il giovane autore, di circa vent’anni, ha sparato contro le persone in sala, uccidendo due bambini e ferendone almeno quattordici, per lo più minori. Dopo la sparatoria si è tolto la vita nel parcheggio della scuola. Le autorità hanno dichiarato la zona sicura solo dopo diverse ore e hanno subito avviato un’indagine per ricostruire quanto successo.
Il governatore del Minnesota, Tim Walz, ha definito l’accaduto un “orribile atto di violenza”, mentre il presidente Donald Trump ha espresso il suo cordoglio, invitando a pregare per le vittime. La Chiesa cattolica, attraverso un messaggio del Papa Leone XIV, ha portato una benedizione apostolica e un telegramma di cordoglio alla comunità.
Le indagini e le reazioni mostrano lo shock profondo che ha colpito Minneapolis, alle prese con un attacco così violento in un luogo che avrebbe dovuto essere un rifugio sicuro.
Il profilo del killer e i materiali digitali che raccontano il suo stato mentale
Tra i materiali trovati ci sono video, scritti e schizzi della disposizione interna della chiesa, insieme a una lettera di scuse indirizzata alla famiglia. Questo aiuta a tracciare un quadro più complesso del giovane autore del massacro. Nei video emerge una vera ossessione per figure come Adam Lanza e un forte interesse per le armi da fuoco. Le scritte sulle riviste e le immagini delle armi rivelano una mente disturbata, segnata da pensieri violenti e riferimenti al suicidio.
Questi elementi lasciano intravedere uno stato d’animo tormentato e motivazioni ambigue che le autorità stanno ancora cercando di interpretare. Il fatto che il killer abbia lasciato tracce digitali legate a ideali estremi e a stragi simili potrebbe aiutare a ricostruire il suo percorso prima dell’attacco.
Gli investigatori stanno analizzando ogni contenuto digitale per capire come si collega alla dinamica dell’aggressione e per verificare se ci siano altre persone coinvolte o influenze esterne. I dettagli tecnici e psicologici restano al centro dell’indagine.
La vicenda della scuola cattolica Annunciation tiene alta l’attenzione sulla violenza nelle scuole e nei luoghi di culto. Le autorità cercano di mettere insieme ogni pezzo della tragedia, dai materiali lasciati dal responsabile alle testimonianze di chi ha vissuto quei terribili momenti. La comunità, intanto, cerca di fare i conti con la perdita e il trauma, mentre la ricerca della verità va avanti senza sosta.