L’estate 2025 chiude i battenti con un ultimo weekend soleggiato, ma l’atmosfera ha in serbo un brusco cambiamento. Da lunedì 22 settembre, infatti, una saccatura nord-atlantica investirà la penisola, dando origine a una goccia fredda in quota capace di generare piogge torrenziali, temporali violenti e un diffuso abbassamento delle temperature. Un passaggio stagionale tutt’altro che silenzioso, che nelle prossime ore metterà a dura prova diverse aree del Paese.
Le prime regioni colpite: Liguria, Lombardia e alto Tirreno sotto temporali violenti
Il peggioramento prenderà il via già dalle prime ore di lunedì 22 settembre, con fenomeni intensi attesi al Nord e sul medio-alto Tirreno. Il contrasto tra l’aria fredda in arrivo in quota e il calore residuo al suolo – con valori che localmente superano ancora i 28-30 gradi – alimenterà forti moti convettivi, cioè movimenti verticali dell’aria che favoriscono la nascita di temporali esplosivi.
Le zone più esposte saranno la Liguria di levante, la Lombardia occidentale, parte della Toscana e il Lazio settentrionale, dove i modelli numerici stimano accumuli di pioggia fino a 70-100 millimetri in 24 ore. In particolare, le aree soggette a stau orografico – cioè zone montuose dove le nubi scaricano più pioggia – potrebbero registrare quantitativi eccezionali. Tra Ossola e Verbano, ad esempio, alcune simulazioni segnalano punte oltre i 200 millimetri in un solo giorno, con concreto rischio di alluvioni lampo.
Il rischio non sarà solo idraulico: temporali così intensi possono dare origine a nubifragi improvvisi, grandinate, fulminazioni frequenti e colpi di vento. Per questo motivo sarà fondamentale il monitoraggio in tempo reale da parte delle autorità locali e dei centri meteo regionali.
Martedì 23 settembre il maltempo si sposterà verso il Centro Italia, coinvolgendo in particolare Lazio, Campania e Nord-Est. Le correnti sud-occidentali in quota favoriranno la formazione di temporali autorigeneranti lungo le coste tirreniche, fenomeni insidiosi che possono scaricare pioggia per molte ore sullo stesso territorio, aumentando i rischi di frane ed esondazioni. In queste aree sarà alto anche l’indice CAPE, parametro che misura l’energia disponibile per i temporali, segnale di un’atmosfera pronta a sviluppare fenomeni molto intensi.
Maltempo fino al 27 settembre, poi possibili ottobrate con sole e clima mite
La fase di instabilità non si esaurirà rapidamente. Tra mercoledì 24 e sabato 27 settembre, la goccia fredda tenderà a isolarsi sul Centro-Sud Italia, mantenendo condizioni di tempo instabile e fresco soprattutto su Sicilia, Calabria, Puglia e dorsale appenninica. Saranno possibili nuovi temporali a macchia di leopardo, grandinate e raffiche di vento improvvise.
Il Nord Italia, al contrario, potrebbe già intravedere un miglioramento a partire da giovedì 25, grazie all’espansione di un promontorio anticiclonico da ovest. Tuttavia, la traiettoria esatta del vortice resta incerta e le previsioni dovranno essere confermate con i prossimi aggiornamenti modellistici.
Superata questa fase turbolenta, l’autunno potrebbe regalare le classiche ottobrate italiane: giornate soleggiate, luminose e miti, con temperature gradevoli e cieli limpidi. Uno scenario che in passato ha caratterizzato molti inverni italiani e che, anche quest’anno, potrebbe far seguito a un avvio di stagione particolarmente burrascoso.
Il quadro complessivo conferma quanto il passaggio tra estate e autunno sia delicato: le dinamiche atmosferiche di settembre sono spesso tra le più violente dell’anno, perché nascono proprio dal contrasto tra masse d’aria calde e fredde. È quindi fondamentale prestare attenzione agli avvisi diffusi dalla Protezione Civile e dalle ARPA regionali, per conoscere in anticipo le aree più esposte e ridurre i rischi legati al maltempo.