Un uomo di circa 40 anni, abitante nella Val Venosta, è finito sotto indagine per bracconaggio dopo essere stato colto in flagrante mentre deteneva un esemplare di gallo cedrone appena ucciso. L’episodio si è svolto all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, dove questa specie è tutelata sia a livello nazionale che europeo.
Intervento delle forze dell’ordine nel parco nazionale dello stelvio
Il controllo è avvenuto grazie al lavoro congiunto del Corpo Forestale provinciale e dei Carabinieri delle Stazioni di Sluderno e Prato allo Stelvio. I fatti risalgono a pochi giorni fa e si sono verificati nelle vicinanze di una malga, in una zona remota del parco, poco accessibile e frequentata da poche persone.
Gli agenti sono intervenuti subito dopo che l’uomo aveva abbattuto il gallo cedrone, cogliendolo sul fatto. Il tempestivo intervento ha permesso di evitare che la carcassa venisse nascosta o trasportata via, consolidando le prove a carico del sospettato.
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Perquisizioni e sequestro di armi e munizioni
Sul posto è stato effettuato un controllo approfondito che ha portato a due perquisizioni distinte. La prima ha riguardato la malga dove è stata trovata una carabina con silenziatore, arma non denunciata e per questo considerata clandestina, insieme a numerosi bossoli compatibili con quell’arma.
La seconda perquisizione ha coinvolto l’abitazione dell’uomo, dove le forze dell’ordine hanno rinvenuto altre armi da fuoco, ulteriori silenziatori e munizioni, anch’essi sequestrati come prova. Tutto il materiale è stato messo sotto sigillo per proseguire le indagini.
Accuse rivolte al sospettato per violazione delle norme sulla fauna e sulle armi
La posizione dell’uomo è diventata molto delicata. È stato denunciato per diversi reati: abbattimento di fauna protetta, detenzione e alterazione di armi clandestine, possesso illegale di silenziatori e munizioni.
Il gallo cedrone, che rientra tra le specie alpestri tutelate, è vietato cacciare in tutte le aree protette. Le leggi nazionali e comunitarie prevedono sanzioni severe per chi compie queste azioni, proprio per salvaguardare la biodiversità e mantenere l’equilibrio degli ecosistemi montani.
Il caso è seguito con attenzione dalle autorità locali e ambientali. Le verifiche continueranno per accertare eventuali responsabilità aggiuntive e per prevenire ulteriori episodi simili all’interno del parco.