Dal 2020, una donna residente a Gattatico, in provincia di Reggio Emilia, subiva maltrattamenti quasi quotidiani da parte del marito, un uomo di 37 anni. La vicenda emersa solo dopo la sua denuncia ai carabinieri della stazione locale. I fatti raccontati evidenziano un lungo periodo di abusi che includevano insulti, minacce e violenze fisiche, compresi schiaffi, calci e pugni. In alcuni casi, le aggressioni avvenivano durante la gravidanza della donna, aggravando ulteriormente la situazione familiare.
Le accuse e le indagini sul 37enne di gattatico
Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini dopo la denuncia presentata dalla donna ai carabinieri, raccogliendo testimonianze e prove sulle violenze subite. Gli episodi riferiti descrivono una situazione di maltrattamenti in famiglia protratta nel tempo. La Procura di Reggio Emilia ha coordinato l’attività investigativa, valutando con attenzione le aggressioni e le lesioni subite dalla vittima. È emerso che il marito ha agito reiteratamente, con modalità violente e minacciose, fino a provocare danni fisici e stato di paura costante nella moglie e nei figli minori. Le accuse principali contestate riguardano maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.
Le misure cautelari stabilite dal tribunale di reggio emilia
Su richiesta della Procura, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Emilia ha disposto l’allontanamento del 37enne dall’abitazione familiare. Questa misura limita l’uomo dall’avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla moglie e dai figli, imponendo il divieto di avvicinarsi fino a una distanza minima di mille metri. La decisione mira a tutelare la sicurezza della donna e dei bambini, garantendo una protezione immediata dall’uomo accusato di violenze. L’allontanamento ha un ruolo fondamentale per interrompere il ciclo di abusi e permettere ai familiari di ritrovare un ambiente più sicuro.
Leggi anche:
Episodi chiave che hanno segnato la denuncia
Tra gli episodi riferiti emerge quello di dicembre 2023, quando il 37enne avrebbe aggredito verbalmente la moglie in un negozio prima di andare via in auto, lasciandola con i figli senza un passaggio per tornare a casa. Questo fatto dimostra l’atteggiamento di prevaricazione e disinteresse per la sicurezza dei familiari. In seguito, il 30 marzo 2025, la situazione è precipitata ulteriormente, con un tentativo di strangolamento ai danni della donna. A causa di questa violenza, la vittima e la figlia più giovane hanno trascorso la notte nel garage per sfuggire all’aggressore. Questi episodi hanno contribuito a far scattare misure restrittive urgenti e a rafforzare l’accusa nei confronti dell’uomo.
Le indagini proseguono per raccogliere ulteriori elementi utili a documentare la dinamica dei maltrattamenti e per assicurare ogni possibile forma di tutela alla vittima e ai minori coinvolti. La vicenda rappresenta un caso di violenza domestica affrontato con attenzione dagli organi giudiziari di Reggio Emilia, dove la collaborazione tra denuncianti e forze dell’ordine ha permesso di individuare responsabilità precise e di intervenire tempestivamente.