Un albergo confiscato alla mafia a palermo affidato al nipote di giovanni brusca nel cuore della città

Un albergo confiscato alla mafia a palermo affidato al nipote di giovanni brusca nel cuore della città

Nel centro di Palermo, l’hotel Garibaldi confiscato alla mafia torna a una gestione privata legata a Giovanni Brusca; l’agenzia nazionale conferma controlli senza criticità ma solleva dubbi sul sistema di vigilanza.
Un Albergo Confiscato Alla Maf Un Albergo Confiscato Alla Maf
A Palermo un hotel confiscato alla mafia è tornato in gestione privata collegata alla famiglia di Giovanni Brusca, sollevando dubbi sul controllo dei beni confiscati. - Gaeta.it

Nel centro di palermo, un hotel confiscato alla mafia torna alla gestione privata con un legame diretto alla famiglia di giovanni brusca. L’inchiesta condotta dal format confidential di Fanpage.it rivela una vicenda che coinvolge immobili sottratti alla criminalità organizzata e consegnati a soggetti vicini a noti protagonisti mafiosi. Questo episodio solleva interrogativi sulla gestione dei beni confiscati e sul controllo giudiziario negli ultimi anni.

La storia dell’hotel garibaldi e l’affidamento alla cribea srl

L’hotel Garibaldi, ubicato in piazza politeama, è un edificio di rilievo storico e culturale in pieno centro a palermo. Nel 2021, il tribunale di palermo ha affidato la sua gestione alla società Cribea srl, riconducibile a giorgio cristiano, nipote di giovanni brusca. Quest’ultimo è un personaggio noto per il suo ruolo criminale all’interno di cosa nostra, reso celebre dal coinvolgimento in episodi gravissimi, come l’uccisione del bambino giuseppe dimatteo.

Dettagli sull’attività e la società

La Cribea srl ha ottenuto il via libera per gestire l’hotel perché già nel 2020 aveva avviato l’attività del bed & breakfast “ruggiero settimo room” sempre a palermo. La società, con un capitale sociale iniziale di 10 mila euro, ha così consolidato la propria presenza nel settore alberghiero cittadino. Giorgio cristiano, allora 29enne, ha guidato questa operazione senza che il tribunale ravvisasse ostacoli legali o amministrativi. Secondo quanto riportato, il tribunale ha esaminato attentamente il profilo legale prima di dare il nulla osta.

Verifica e conferme dall’agenzia nazionale per i beni confiscati

Fanpage.it ha richiesto chiarimenti all’agenzia nazionale per i beni confiscati riguardo all’assegnazione dell’hotel Garibaldi. La risposta, ricevuta tramite PEC e una breve telefonata, conferma che l’assegnazione è stata stabilita dal tribunale di palermo. L’agenzia ha specificato che non sono state individuate criticità nel nome di giorgio cristiano, né questa società risulta destinataria di misure di prevenzione.

Questa dichiarazione implica che le verifiche giudiziarie e amministrative abbiano escluso violazioni in capo alla società o al suo amministratore, nonostante il legame familiare con il boss mafioso giovanni brusca. L’agenzia inoltre segnala che la tutela dei beni confiscati prosegue sotto il coordinamento legale e formale delle autorità coinvolte, richiedendo però adeguati controlli per evitare anomalie.

Altri immobili confiscati legati alla famiglia di giovanni brusca

Oltre all’hotel Garibaldi, il patrimonio legato a giovanni brusca include almeno altri due alberghi a palermo: l’hotel borgo vecchio e l’astoria palace hotel. Entrambi i locali erano stati sequestrati alla mafia nel 2015. L’hotel borgo vecchio è punto fermo nella gestione della cribea srl, mentre l’astoria palace hotel è legato alla società Shc srl, riconducibile a salvatore cristiano, cognato di brusca.

Restituzioni e decisioni giudiziarie

Nel 2016, dopo un processo che ha analizzato i legami tra il gruppo ponte e il costruttore sbeglia, borgo vecchio e astoria palace sono stati restituiti ai presunti proprietari legittimi. Questa decisione si è basata sulla mancanza di prove rispetto ai rapporti mafiosi inizialmente denunciati. Tali sviluppi dimostrano la complessità nel separare attività economiche legate alla criminalità da quelle riconosciute come lecite, specialmente in contesti delicati come quello palermitano.

Il caso dell’hotel Garibaldi conferma le difficoltà incontrate nel controllo e nella gestione dei beni confiscati, soprattutto quando legami giudicati indiretti collegano gli amministratori a figure mafiose. Le autorità competenti mantengono un ruolo cruciale nelle indagini per accertare o escludere infiltrazioni criminali, mentre la città affronta una storia di potere e giustizia che spesso si intrecciano negli stessi luoghi.

Change privacy settings
×