Negli ultimi anni, due piccoli paesi ai piedi dell’Himalaya hanno visto la loro tranquillità rivoluzionata da una crescita turistica senza precedenti. Landour e Mussoorie, località con poco più di tremila abitanti ciascuna, hanno ospitato oltre due milioni di visitatori nel corso del 2024. Questo afflusso massiccio, motivato dall’aumento delle temperature nelle pianure indiane e dalla visibilità raggiunta sui social media, ha portato a cambiamenti radicali nel territorio e nella vita locale, fino a spingere le autorità a imporre limiti stringenti al traffico per tentare di contenere il caos.
L’impatto del turismo sul paesaggio e sulla vita quotidiana di Landour e Mussoorie
Le strade di Landour e Mussoorie, che un tempo erano tranquille vie di montagna solitarie, sono diventate affollate di auto, autobus e camion, creando code lunghe chilometri e tempi di viaggio che si sono raddoppiati. Se prima il tragitto per Delhi durava circa cinque ore, nel 2024 può richiedere anche dieci ore, a causa del traffico intenso dovuto ai milioni di visitatori. Questo ha stravolto la routine degli abitanti, obbligati a convivere con rumori, inquinamento e difficoltà negli spostamenti.
Ruolo dei social media nel boom turistico
Ankita Singh, CEO del Landour Cantonment Board, ha spiegato come i social media abbiano giocato un ruolo cruciale. “Prima del boom dei reel e delle immagini condivise online, Landour attirava pochissimi turisti.” Negli ultimi sei anni, invece, il numero di visitatori si è moltiplicato rapidamente, portando con sé conseguenze ben visibili sul tessuto sociale ed economico. L’aumento degli hotel, resort e strutture per il turismo ha inciso sulla natura e sulla quiete del luogo.
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Le comunità locali si trovano ora davanti a un bivio. Il benessere economico dato dal turismo si scontra con la perdita di un ambiente intatto e con problemi crescenti come traffico, inquinamento e pressione sulle infrastrutture. Questi aspetti modificano profondamente il volto originario dei villaggi, trasformandoli in centri urbani congestionati.
Social media e crisi climatica, i motori del turismo verso le stazioni collinari
Il fenomeno di Landour e Mussoorie si inserisce in un contesto più ampio di aumento delle temperature in India. Le ondate di caldo estremo che hanno caratterizzato il 2024 hanno spinto molte persone a cercare rifugio nelle zone montane. Landour, fondata nel 1820 come stazione di convalescenza per l’esercito britannico, è sempre stata apprezzata per il clima fresco, ma l’inasprirsi delle condizioni climatiche nelle città ha reso queste colline ancora più ambite.
Su Internet, immagini e video mostrano paesaggi mozzafiato e atmosfere rilassanti, attirando un pubblico crescente in cerca di sollievo dalla calura e dalla frenesia. Tuttavia, questa popolarità digitale si scontra con la realtà reale, dove l’aumento repentino di visitatori mina l’autenticità e la tranquillità originaria di questi posti. La pressione umana, infatti, ha causato una rapida crescita edilizia con la costruzione di resort e strutture turistiche anche in aree delicate.
Impatto ambientale nei villaggi
Villaggi come Sitla, ai margini di riserve forestali, hanno subito lo stesso impatto. Qui, con meno di 500 abitanti, sono sorti fino a venti resort in breve tempo. Questo ha comportato deforestazione e cambiamenti nell’ecosistema locale, con abbattimenti di alberi per fare spazio a nuove strutture. Questi interventi aumentano l’emissione di carbonio, contribuendo al mutamento climatico, che a sua volta alimenta il bisogno di rifugi montani più freschi.
Emergenze e misure restrittive per contenere traffico e turismo
L’accumularsi di problemi ha avuto ricadute drammatiche. Un caso che ha colpito particolarmente è la morte di un uomo di 62 anni a Mussoorie, rimasto bloccato nel traffico mentre cercava di arrivare in ospedale con un’ambulanza. Un episodio che mette in luce i rischi sanitari e sociali provocati dall’eccesso di visitatori e dalla congestione stradale.
Per cercare di arginare il fenomeno, a giugno 2024 il consiglio cantonale ha imposto un limite giornaliero al numero di auto autorizzate ad entrare in Landour, fissando il tetto a 200 veicoli. La polizia locale controlla gli accessi, e chi vuole raggiungere i villaggi deve richiedere un permesso online per circolare. Queste misure puntano a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare la qualità della vita degli abitanti, anche se molti cittadini e operatori turistici guardano a queste restrizioni con preoccupazione per le ricadute sull’economia locale.
La sfida resta grande, visto che la pressione sul territorio continua a crescere. Gli eventi climatici del 2024 hanno mostrato quanto fragile sia il sistema e quanto sia urgente adottare regole e strategie per salvaguardare questi ambienti.
Cambiamenti climatici nelle zone collinari e rischi per gli ecosistemi
Mentre le stazioni collinari hanno goduto di temperature più miti nel 2024, con massimo intorno ai 24°C a giugno, il quadro complessivo si sta modificando. Gli esperti avvertono che l’innalzamento delle temperature coinvolgerà anche le montagne, alterando habitat e condizioni di vita per la flora e la fauna locali.
Manish Kumar, ricercatore presso il Center for Study of Science, Technology and Policy , ha sottolineato che il crescente afflusso di turisti in queste aree rappresenta un segnale da non sottovalutare. Secondo lui, “le altre stazioni collinari in India rischiano di seguire il destino di Landour e Mussoorie, se non si interviene con misure adeguate per gestire il flusso di visitatori e limitare l’impatto ambientale.”
L’aumento delle temperature, combinato con un turismo che supera la capacità reale di questi luoghi, può provocare danni irreparabili agli ecosistemi delicati delle montagne. Questo mette in discussione la possibilità stessa di proseguire a lungo con un turismo così massiccio e disorganizzato.
La situazione dei villaggi ai piedi dell’Himalaya rappresenta quindi un caso esemplare delle difficoltà che molte località montane affrontano quando devono gestire pressioni turistiche crescenti in un quadro di cambiamento climatico globale. La ricerca di nuovi equilibri appare necessaria per non compromettere risorse naturali e qualità della vita locale.