Donald Trump ha fermato le negoziazioni commerciali con il Canada a causa di una tassa imposta da Ottawa sulle aziende digitali americane. Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato che nei sette giorni successivi comunicherà quali saranno i costi per il Canada che desidera continuare a commerciare con Washington. La decisione è legata a quella che Trump definisce un’offensiva fiscale contro le imprese degli Stati Uniti, ispirata dall’Unione europea.
La decisione di trump: stop alle discussioni e minaccia di tariffe
Nel discorso ufficiale, Donald Trump ha annunciato l’interruzione immediata di tutte le trattative commerciali con Ottawa. Questo blocco rimarrà in vigore fino a quando gli Stati Uniti non avranno determinato e comunicato al Canada quali tariffe imporre per compensare la tassa digitale. Il presidente ha precisato che entro sette giorni verranno presentate le nuove condizioni di scambio, mettendo Ottawa di fronte a possibili costi maggiorati per continuare a vendere o investire negli Stati Uniti.
Questa mossa rappresenta un’ulteriore escalation nei rapporti economici tra le due nazioni. Le aziende canadesi rischiano di subire conseguenze dirette nel loro accesso al mercato statunitense, il partner commerciale più importante per il Canada. D’altra parte, Washington intende difendere gli interessi delle società americane, che si trovano a dover fronteggiare nuove imposte percepite come inique e discriminatorie.
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Il contesto della tassa digitale imposta dal canada alle aziende americane
Nei mesi scorsi, il governo canadese ha introdotto una tassa sui servizi digitali, rivolta in particolare alle grandi aziende tecnologiche con sede negli Stati Uniti. Questa misura mira a far pagare una quota fiscale sulle attività generate online sul territorio canadese, indipendentemente dalla presenza fisica dell’azienda. Per Ottawa si tratta di un modo per ottenere maggiori entrate da colossi del web che storicamente pagano poco o nulla rispetto al fatturato prodotto nel paese.
Donald Trump ha definito questa imposta “un attacco diretto e chiaro” agli USA, sostenendo che il Canada stia semplicemente replicando un modello già adottato dall’Unione europea. A Washington la percezione è che queste tasse penalizzino le aziende americane e spostino in modo sleale il mercato digitale globale. La scelta canadese crea così una frattura nelle relazioni economiche tra i due paesi, già complicate da dazi e contenziosi pregressi.
Implicazioni sulle relazioni economiche e politiche tra stati uniti e canada
La sospensione delle trattative commerciali evidenzia una fase di forte tensione tra Stati Uniti e Canada. Le due economie sono profondamente intrecciate, con scambi e investimenti bilaterali che superano ogni anno centinaia di miliardi di dollari. Tuttavia, le divergenze su questioni fiscali come la tassa sui servizi digitali minano la collaborazione.
Il governo canadese dovrà valutare se mantenere la tassa digitale nonostante le pressioni americane o rivedere il provvedimento per evitare l’irrigidimento dei rapporti. A Washington, il messaggio è chiaro: ogni passo contro le aziende americane potrà tradursi in misure punitive di natura commerciale. Questa situazione potrebbe incidere anche su altri ambiti di cooperazione, dalla sicurezza ai negoziati su altre materie economiche.
Possibili sviluppi futuri delle relazioni nordamericane
Il quadro rimane incerto nelle settimane a venire. Il Canada varrà le risposte statunitensi entro i prossimi giorni, mentre le imprese di entrambi i paesi stanno già confrontandosi con il possibile aumento delle barriere commerciali. Un clima di attesa che potrebbe segnare una fase di ristrutturazione delle relazioni economiche nordamericane.