Trump elogia giornalista congolese durante firma accordo di pace con Ruanda nello studio ovale

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Nel 2025, durante la firma dell’accordo di pace tra Congo e Ruanda nello Studio Ovale, il presidente Trump ha fatto un complimento controverso a una giornalista, suscitando reazioni e mettendo in luce le sfide della comunicazione politica in contesti istituzionali delicati. - Gaeta.it

Sara Gatti

27 Giugno 2025

Il 2025 registra un momento significativo nella diplomazia internazionale: durante la cerimonia di firma dell’accordo di pace tra Congo e Ruanda, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rivolto un complimento inaspettato a una giornalista presente all’evento. L’episodio si è svolto nello Studio Ovale, creando un piccolo momento di tensione tra serio protocollo e commenti personali. La scena ha attirato l’attenzione anche per il riferimento alla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.

Il contesto della firma dell’accordo di pace tra congo e ruanda

Nella giornata del 15 gennaio 2025, nello Studio Ovale della Casa Bianca a Washington, è stato sottoscritto un importante accordo di pace tra il Congo e il Ruanda. Le tensioni tra i due stati africani duravano da anni, principalmente per questioni di confini e sicurezza lungo la regione dei Grandi Laghi. L’amministrazione americana, guidata dal presidente Trump, ha svolto un ruolo attivo come mediatore, ospitando la cerimonia e facilitando il dialogo tra le delegazioni.

Il clima della firma era formale e solenne, con leader e rappresentanti diplomatici pronti a siglare un nuovo capitolo per una zona da tempo instabile. Tra gli invitati vi erano giornalisti internazionali, inviati a documentare e raccontare l’evento cruciale. Tra questi, una giornalista congolese ha attirato l’attenzione non soltanto per il suo lavoro, ma anche per un commento del presidente degli Stati Uniti.

Il commento di trump nello studio ovale: un complimento che fa discutere

Durante la cerimonia, Donald Trump ha rivolto un complimento diretto alla giornalista congolese presente. Ha detto: “Lei è bellissima. Non dovrei dirlo, potrebbe finire la mia carriera politica. Ma lei è bellissima”. Il presidente ha raccontato che la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, gli aveva anticipato lo stesso pensiero su di lei, definendola “bellissima”.

Questo scambio, avvenuto davanti a telecamere e partecipanti di alto profilo, ha destato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi ha visto nel commento un apprezzamento inappropriato per il ruolo istituzionale del presidente nel corso di un evento delicato. Dall’altro, qualche osservatore ha interpretato il complimento come un gesto umano in un contesto teso e istituzionale.

Gli esperti di protocollo hanno segnalato come, di norma, nei momenti ufficiali i leader evitano commenti personali che possano distrarre dall’importanza politica della cerimonia. Tuttavia, la spontaneità del momento ha fatto emergere un Trump diverso dal solito registro formale.

Il ruolo di karoline leavitt nella gestione dell’evento e della comunicazione

Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, ha avuto un ruolo centrale nel coordinare la comunicazione dell’amministrazione durante l’evento di pace. La sua presenza dietro le quinte è stata utile nel mantenere la calma e gestire ogni aspetto mediatico della cerimonia.

Secondo quanto riferito da Trump, era proprio Leavitt a sottolineare la bellezza della giornalista, un dettaglio che il presidente ha voluto condividere pubblicamente. Leavitt, figura chiave nei comunicati ufficiali, ha così indirettamente influenzato il tono di quel momento.

La presenza della portavoce è stata necessaria anche per gestire le reazioni ai commenti di Trump, evitando possibili ripercussioni diplomatiche o mediatiche di natura negativa. In fatto di comunicazione, la Casa Bianca si è dimostrata attenta nel controllare il messaggio legato a un incontro così delicato.

Le reazioni del pubblico e le implicazioni per la carriera politica di trump

Il complimento di Donald Trump ha suscitato un dibattito sia negli Stati Uniti sia a livello internazionale. Alcuni hanno sottolineato che riferimenti personali a figure pubbliche in occasioni ufficiali rischiano di compromettere la posizione di un presidente. Altri hanno valutato che, seppure insolito, il commento non abbia inciso direttamente sugli esiti politici dell’accordo.

Il direttore di un noto quotidiano americano ha sottolineato come Trump abbia voluto stemperare la tensione con una battuta, ma che si è trattato di un gesto che avrebbe potuto creare problemi in un’altra occasione. La stessa portavoce Leavitt avrebbe manifestato una certa preoccupazione per l’impatto di quelle parole, così come il servizio comunicazione della Casa Bianca si è attivato per ridurre eventuali danni.

Nel frattempo, la firma dell’accordo ha riscosso più attenzione per il contenuto politico stesso, ma il momento di distrazione provocato dal commento ha ricordato come ogni parola di un presidente venga pesata con attenzione. I commenti di Trump restano oggetto di discussione, soprattutto per quel particolare riferimento alla propria carriera che ha poi trasmesso davanti ai microfoni.

L’episodio testimonia la complessità di gestire la comunicazione in spazi istituzionali ad alta pressione, e il sottile confine tra la sfera personale e quella pubblica che ogni politico deve attraversare in modo attento.