Trump annuncia golden dome, un sistema antimissile spaziale da 175 miliardi di dollari

Trump annuncia golden dome, un sistema antimissile spaziale da 175 miliardi di dollari

Il progetto golden dome, voluto da Donald Trump e guidato dal generale Michael Guetlein, mira a creare un sistema antimissile spaziale entro il 2029 coinvolgendo aziende come SpaceX, Palantir e Anduril.
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L’amministrazione Trump ha avviato il progetto "golden dome", un sistema di difesa missilistica spaziale ambizioso e costoso, con il coinvolgimento di grandi aziende come SpaceX e un coordinamento militare guidato dal generale Guetlein. - Gaeta.it

L’amministrazione Trump ha messo in moto un ambizioso progetto per realizzare un sistema di difesa missilistica posizionato nello spazio, chiamato golden dome. Il programma, lanciato con dichiarazioni pubbliche a maggio 2025, ha attirato l’interesse di grandi aziende della difesa Usa, già impegnate a concorrere per i contratti. Tra i protagonisti si segnalano SpaceX, Palantir e Anduril, tutte collegate in modo stretto alla Casa Bianca e in lizza per guidare lo sviluppo del dispositivo.

La nascita del progetto golden dome e gli obiettivi di trump

Appena rientrato alla Casa Bianca, Donald Trump ha ordinato la pianificazione dettagliata del golden dome, con l’obiettivo di mettere in funzione il sistema antimissile entro l’inizio del 2029, quindi durante il suo mandato. La volontà del presidente è quella di installare un sistema massiccio e operativo in gran parte nello spazio, una risposta avanzata alle minacce missilistiche globali.

Tuttavia dietro le quinte, esperti del settore e fonti interne hanno evidenziato dubbi sull’effettiva realizzazione dello scudo spaziale. Esistono incertezze riguardo la fattibilità tecnica di un sistema del genere e non è ancora chiaro quante aziende otterranno commesse per la sua costruzione. Non è stato nemmeno definito come verranno gestiti i finanziamenti di un progetto che secondo Trump si aggirerebbe intorno ai 175 miliardi di dollari, ma che alcuni specialisti ritengono potenzialmente molto più costoso.

Trump ha spesso paragonato golden dome al sistema antimissile israeliano Iron Dome. Tuttavia, fonti del settore hanno sottolineato che il nuovo sistema avrebbe una portata e una scala mai tentate prima negli Stati Uniti, più vicina all’impegno tecnologico del progetto Manhattan. John Clark, vicepresidente per tecnologia e innovazione strategica in Lockheed Martin, ha evidenziato che le tecnologie necessarie esistono già, così come sono note le strategie di integrazione, ma la vera sfida è rendere l’intero sistema scalabile e applicabile su vasta scala.

Le aziende candidate e i legami con la politica

Le ultime settimane hanno visto intensificarsi la competizione tra le imprese del settore difesa per entrare nella partita del golden dome. Tra le principali contendenti spiccano SpaceX, con la sua esperienza aerospaziale, Palantir, nota per le sue capacità di analisi dati e intelligence, e Anduril, specializzata in tecnologie militari avanzate. Queste aziende hanno rapporti consolidati con la Casa Bianca, elemento che le pone in una posizione di vantaggio nella corsa ai contratti governativi.

Oltre alla concorrenza tra queste imprese, si registra un coinvolgimento diretto di figure di alto profilo nella gestione del programma. Trump ha nominato il 20 maggio 2025 il generale Michael Guetlein, appartenente alla US Space Force, come responsabile unico del golden dome, affidandogli il compito di coordinare le attività di sviluppo e implementazione del sistema.

L’organizzazione militare e governativa dietro il programma golden dome

Il progetto golden dome vede il coinvolgimento di diverse agenzie federali, ma permangono dubbi sul livello e sull’estensione del loro contributo. Fonti vicine al dipartimento della Difesa hanno rivelato che molte branche dell’esercito hanno espresso opinioni e indicazioni, tra cui la Missile Defense Agency, la US Space Force, l’agenzia per lo sviluppo dello spazio, l’Esercito, la Marina e l’Aeronautica. Non è stato però definito quali e quante di queste strutture avranno un ruolo operativo nel programma.

Il ruolo centrale assegnato a Guetlein fa pensare a un coordinamento militare con ampio spettro, destinato a unificare i diversi contributi in un sistema coerente. La complessità del golden dome richiederà un’azione concertata tra vari rami delle forze armate e tra le agenzie dedicate allo spazio e alla difesa missilistica.

Sfide tecniche ed economiche del sistema antimissile orbitante

Il golden dome rappresenterebbe la prima realizzazione americana di un sistema missilistico difensivo con componenti nello spazio in modo massiccio. La scala del progetto pone sfide tecniche non indifferenti, sia per quanto riguarda la costruzione e il lancio dei dispositivi, sia per il coordinamento delle loro funzioni in orbita.

Gli esperti hanno altresì posto l’attenzione sul possibile costo finale, che potrebbe superare di gran lunga i 175 miliardi di dollari stimati in apertura. La mancanza di dettagli sulle modalità di finanziamento lascia ancora aperte molte questioni sulle risorse economiche disponibili, soprattutto in un contesto di bilancio governativo già sotto pressione.

Le tecnologie esistenti sono mature per sviluppare parti del sistema, ma il coordinamento di tutte le componenti in uno scudo spaziale funzionante richiederà test, modifiche e investimenti costanti. Per far fronte a queste difficoltà, il programma punta su un mix di aziende private e militari per sfruttare competenze differenti e distribuire rischi e costi.

Nel frattempo l’arrivo del generale Guetlein come capo progetto potrà portare chiarezza sulla roadmap, con l’obiettivo di rendere concreto un sistema senza precedenti nella difesa americana. Il successo o l’insuccesso del golden dome segnerà una tappa importante nella strategia militare degli Stati Uniti nei prossimi anni.

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