Un nuovo capitolo per True, il format nato nel 2022, che dopo Puglia e Sicilia arriva nelle Dolomiti, con un focus particolare sull’Alta Badia. L’evento si propone di rafforzare la promozione b2b delle destinazioni italiane portandola fuori dai classici schemi delle fiere, puntando su un coinvolgimento diretto e una scoperta immersiva del territorio. A True Dolomites partecipano buyer internazionali provenienti da Stati Uniti, Canada, America Latina, Australia e Giappone, interessati a nuove opportunità nel turismo alpino.
True dolomites: un’esperienza immersiva per buyer internazionali
La prima edizione di True Dolomites si è svolta a Bolzano, aprendo un percorso articolato in tre fasi distinte. Prima di tutto, dal 13 al 16 giugno, si è svolto un pre-fam trip che ha permesso ai buyer di iniziare a scoprire il territorio con visite guidate e esperienze dirette. Successivamente, dal 16 al 19 giugno, si è tenuto il main event in Alta Badia che ha rappresentato il cuore dell’iniziativa, con incontri dedicati tra operatori e strutture ricettive locali. A chiudere, tre educational tour nelle aree di Val Gardena, Bolzano e Plan de Corones hanno offerto ulteriori approfondimenti e contatti sul territorio.
Il punto di vista di luigi de santis
Luigi De Santis, ceo di True, ha descritto il format come “un’alternativa alle fiere tradizionali, ponendo il focus sull’esperienza vissuta dai buyer.” L’obiettivo è far conoscere la destinazione non solo dal punto di vista commerciale, ma anche con un approccio che coinvolge fisicamente gli operatori nel territorio, una scelta che porta a risultati concreti in termini di vendite e presenze turistiche.
Leggi anche:
La collaborazione strategica con dream beyond e il valore delle relazioni locali
True Dolomites è stato realizzato con il supporto di Dream Beyond, partner fondamentale per progettare e gestire le esperienze indirizzate ai buyer. Alia Radetti, fondatrice e ceo di Dream Beyond, ha evidenziato la capacità di intercettare nuovi flussi turistici, specie da mercati emergenti, e di rispondere alle esigenze di una clientela alto-spendente che cerca esperienze uniche e personalizzate.
Accanto a questa collaborazione, il progetto ha coinvolto realtà locali come Castel Hörtenberg, rappresentata da Stefano Noviello, che ha sottolineato l’importanza di superare la frammentazione nella percezione delle Dolomiti all’estero, costruendo un collegamento diretto tra buyer e territorio. Anche Roberto Huber, director di Alta Badia, ha spronato a migliorare la capacità commerciale e di vendita puntando su una promozione mirata delle sue eccellenze, con l’obiettivo di rafforzare la presenza internazionale e stabilire collaborazioni durature.
Valori condivisi con skyalps
Il mondo aviation ha mostrato interesse: Kathrin Bradlwarter, responsabile comunicazione di SkyAlps, ha sottolineato l’allineamento dei valori con True, focalizzati su un turismo esperienziale e di qualità. SkyAlps si distingue offrendo voli panoramici e di breve raggio, ideali per favorire il turismo incoming verso località alpine.
L’impatto sul territorio altoatesino e il sostegno delle realtà locali
Il successo dell’evento ha trovato eco nel territorio stesso. Rolando Buratti, responsabile del Bolzano Tourist Board, ha definito True “una preziosa occasione per aprirsi a nuovi mercati oltre a quelli tradizionali, come Italia e Germania.” Un ufficio sales nato da poco sette anni ha trovato nel format un’opportunità per imprimere una visibilità internazionale all’Alto Adige verso il trade estero.
Un format per il futuro del turismo delle dolomiti rivolto al mercato globale
Attraverso partner come Alta Badia Brand, SkyAlps, Prime Rent, Castel Hörtenberg, Gardena, Forestis, Adler e Dream Beyond, True Dolomites si presenta come un catalizzatore per una nuova fase del turismo dolomitico. Il progetto punta a valorizzare le relazioni dirette tra operatori, territorio e ospiti, aprendo a un mercato globale e consolidando il ruolo delle Dolomiti come destinazione di rilievo nel panorama turistico internazionale.
Le esperienze sul territorio si confermano dunque non solo un mezzo di promozione, ma anche una leva concreta per aumentare la visibilità e attrattività delle Dolomiti, ponendo le basi per una crescita del turismo basata su connessioni reali e durature con i mercati esteri.