Treviso affronta un problema serio: oltre 800mila ratti abitano la città, quasi dieci per ogni abitante. Per contenere questa popolazione senza danneggiare l’ambiente, l’amministrazione ha predisposto un piano che unisce metodi innovativi e attenzione alla natura. A ideare la strategia è stata la Mayer Braun di Carbonera, una società con esperienza in grandi città come Londra e New York.
L’idea delle trappole al prosecco per attirare i roditori
La proposta più curiosa del piano è l’utilizzo dell’uva da prosecco nelle esche per topi. Barbara Donadon, ceo della Mayer Braun, ha spiegato che i ratti si abituano agli odori del territorio dove vivono e si nutrono spesso dei rifiuti umani. Su questa osservazione si è basata l’idea di inserire nelle trappole un aroma familiare, come quello dell’uva da prosecco, per renderle più appetibili e aumentare l’efficacia del controllo. L’obiettivo è intercettare i topi senza uso di metodi invasivi, rispettando gli equilibri dell’ecosistema urbano.
Un approccio locale e innovativo
L’esperienza della Mayer Braun, già impegnata nella derattizzazione in metropoli nel mondo, garantisce un approccio studiato e calibrato. Usare elementi tipici locali nell’esca rappresenta una novità in Italia, pensata per migliorare la risposta della popolazione di roditori ai dispositivi messi in campo. Questo metodo punta a ridurre gradualmente la presenza dei ratti creando un legame con i loro comportamenti alimentari osservati sul territorio.
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Potenziamento del monitoraggio e campagne di prevenzione
Il piano prevede un rafforzamento del sistema di controllo della popolazione di topi tramite un monitoraggio più frequente e preciso. Questa attività sarà accompagnata da azioni di sensibilizzazione rivolte ai cittadini e ai soggetti economici. Verrà distribuita una brochure con sei suggerimenti basilari per contenere la presenza dei ratti, tra cui una corretta gestione dei rifiuti domestici e dell’umido, e la cura nell’uso delle ciotole per animali lasciate all’aperto, spesso fonte di cibo per i roditori.
Coinvolgimento di ristoratori e privati
Particolare attenzione sarà riservata ai ristoratori, spesso inconsapevoli di facilitare la proliferazione dei topi. Questi verranno informati sui protocolli necessari per limitare la disponibilità di cibo in spazi esterni frequentati da clienti e topi. L’idea è di intervenire direttamente sulle cause che permettono ai roditori di sopravvivere e moltiplicarsi, piuttosto che concentrarsi solo sulle conseguenze.
Questa campagna educativa vuole coinvolgere sia i privati che le attività commerciali, integrando comportamenti quotidiani con misure di contenimento ambientale. Solo combinando questi elementi sarà possibile ridurre in modo concreto il numero di ratti sulla città.
Il ruolo dei rapaci notturni per il controllo biologico dei ratti
Un ulteriore passo del programma è la promozione della presenza naturale di predatori dei roditori. Si punterà infatti sull’allocco, rapace notturno che si nutre di topi, favorendone la nidificazione in città. Per questo è stato incaricato un faunista che si occuperà di realizzare interventi mirati alla creazione di ambienti ospitali per questi uccelli.
Controllo biologico e biodiversità in città
L’impiego di alleati naturali affianca le altre misure di lotta, riducendo la necessità di sostanze chimiche o metodi aggressivi. Il controllo biologico tramite rapaci presenta il vantaggio di mantenere l’equilibrio dell’ecosistema cittadino, agendo come freno naturale alla diffusione dei roditori.
L’introduzione di questi predatori non è improvvisata: si basa sulle abitudini consolidate dell’allocco e sulla bonifica degli spazi verdi. Controllare i ratti con strumenti ecologici risponde all’urgenza di salvaguardare la biodiversità e alla ricerca di strategie efficaci a lungo termine per la città di Treviso.