Tajani Al Senato sul conflitto in Medio Oriente: dichiarazioni su Gaza, Palestina e israeliani

Tajani Al Senato Sul Conflitto

Tajani al Senato: intervento sul conflitto in Medio Oriente. - Gaeta.it

Donatella Ercolano

11 Settembre 2025

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha aggiornato il Senato sugli sviluppi della crisi in Medio Oriente, soffermandosi in particolare sulla situazione delicata nella Striscia di Gaza e sulla posizione dell’Italia nei confronti del conflitto israelo-palestinese. Nel corso del suo intervento ha espresso chiaramente la condanna per la crescente violenza nella zona e ha delineato il ruolo italiano nella promozione di una soluzione politica.

Tajani condanna la situazione a Gaza e ribadisce il sostegno italiano alla creazione di uno Stato Palestinese

Il vice premier e ministro degli Esteri ha definito la situazione a Gaza «inaccettabile» durante l’informativa al Senato. Ha posto l’accento sulla sofferenza della popolazione civile, sottolineando come la crisi rappresenti una ferita aperta per la comunità internazionale. Tajani ha ribadito la posizione dell’Italia che, pur denunciando la violenza e i rischi umanitari, sostiene l’istituzione di uno Stato palestinese che possa garantire sicurezza e pace alla popolazione locale, instaurando una convivenza pacifica con Israele.

Ha puntualizzato che il riconoscimento dello Stato palestinese va accompagnato dalla creazione di condizioni concrete perché questo si realizzi, sottolineando che semplici dichiarazioni di principio senza un percorso operativo non avrebbero alcun impatto sulla pace. Nel suo discorso, Tajani ha escluso un futuro ruolo di Hamas nella governance di tale stato, evidenziando l’importanza di un percorso politico che superi la presenza di organizzazioni considerate terroristiche.

L’opposizione italiana al piano israeliano di occupazione e alle violenze nella Striscia Di Gaza

Antonio Tajani ha espresso una netta contrarietà rispetto al progetto israeliano di estendere l’occupazione nella città di Gaza, condannando qualsiasi forma di trasferimento forzato della popolazione palestinese dalla Striscia. Ha accusato il governo Netanyahu di azioni che vadano ben oltre una risposta proporzionata agli attacchi subiti, violando il diritto internazionale umanitario. Ha evidenziato le numerose vittime civili, comprese molte donne e bambini, sottolineando come parte della violenza dipenda dal fatto che Hamas usa la popolazione civile come scudo.

Il ministro ha ricordato, in termini molto forti, che la drammatica perdita di vite umane deve cessare al più presto. Ha usato la sua esperienza personale come nonno e padre per evidenziare la gravità della situazione. Questo appello alla fine del conflitto si collega a un invito a evitare azioni unilaterali che possano compromettere ogni possibilità di soluzione.

L’attenzione sull’episodio di Doha e la gestione della crisi internazionale da parte dell’Italia

Nel corso del suo intervento in Senato, Tajani ha menzionato il recente raid israeliano avvenuto a Doha contro i vertici di Hamas. Ha espresso la necessità di non lasciarsi trascinare da tensioni che potrebbero causare un’escalation incontrollata, auspicando che tale episodio non diventi un pretesto per peggiorare la crisi.

Il ministro ha anche fatto riferimento alla Global Sumud Flotilla, sottolineando l’impegno italiano a tutela dei suoi cittadini coinvolti in questa iniziativa. Ha specificato che 58 italiani sono partecipanti a questa missione e che il governo garantirà loro assistenza diplomatica e consolare, coordinando gli interventi dell’ambasciata a Tel Aviv e mantenendo un dialogo diretto con le autorità israeliane per salvaguardare i diritti dei connazionali coinvolti, compresi alcuni parlamentari.

L’impegno italiano per gli aiuti umanitari e la condanna del riemergere dell’antisemitismo

Tajani ha ricordato che l’Italia continua a fornire contributi concreti per far arrivare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, mettendo a disposizione canali istituzionali per agevolarne la distribuzione. Ha insistito sull’importanza di non confondere le critiche legittime alle operazioni israeliane con una forma di antisemitismo. Il ministro ha ammonito contro il rischio che in Italia e in Europa si sviluppino nuovi fenomeni di odio antiebraico simili a quelli che portarono alla Shoah.

Durante tutto il suo intervento, il ministro ha delineato una linea diplomatica che cerca di bilanciare la condanna delle violenze con un impegno pragmatico e operativo per la pace, attraverso la soluzione di due Stati e la protezione della popolazione civile. Le sue parole confermano la volontà italiana di farsi parte attiva nelle iniziative volte a stabilizzare una zona ancora troppo segnata da conflitti e sofferenze.