Questa mattina a Portofino, località del Tigullio in provincia di Genova, un sub di 46 anni originario di Massa ha perso la vita durante una immersione in mare aperto. L’incidente ha mobilitato la capitaneria di porto di Santa Margherita Ligure e i servizi di soccorso, ma gli sforzi per salvare l’uomo sono risultati vani. L’episodio solleva interrogativi sulle cause del malore e le modalità di intervento in casi di emergenza subacquea.
Il luogo dell’incidente e il contesto dell’immersione
L’incidente si è verificato nella tarda mattinata a poche miglia da Portofino. La zona è nota per la bellezza del paesaggio marino ed è frequentata da sub esperti e turisti appassionati di immersioni. Il sub deceduto si trovava insieme a un gruppo di conoscenti, impegnato in una nuotata subacquea di routine, quando ha manifestato improvvisamente un malore. Il mare in quel momento presentava condizioni di calma, nonostante questo la situazione è degenerata in breve tempo.
La località di portofino e le immersioni
La località di Portofino ospita ogni anno numerosi appassionati di immersione che cercano di esplorare i fondali ricchi di flora e fauna mediterranea. Le immersioni richiedono sempre una certa preparazione e un controllo costante dei parametri fisici. L’uomo coinvolto era conosciuto nell’ambiente come appassionato e praticante regolare della subacquea, ma le cause precise che hanno portato al malore restano ancora da accertare. Il contesto preciso di quel tuffo è oggetto di indagine da parte della capitaneria per chiarire dinamiche e tempi dell’incidente.
Leggi anche:
La risposta immediata in mare e la procedura di emergenza
L’allarme è stato dato intorno alle 12 quando gli amici del sub hanno capito che qualcosa non andava. La capitaneria di porto di Santa Margherita Ligure ha attivato rapidamente le squadre di soccorso. Sul posto sono arrivati la Guardia Costiera, le ambulanze, l’automedica e l’elicottero Grifo con personale medico a bordo. L’uso dell’elicottero ha permesso di velocizzare il trasferimento dei soccorsi dalla costa al punto dell’immersione.
Intervento della guardia costiera
La squadra della Guardia Costiera ha raggiunto il sub e lo ha trasportato al molo Umberto I, porto a pochi passi dal centro di Portofino. Nonostante la rapidità dell’intervento e le manovre di rianimazione immediate, il personale sanitario non è riuscito a invertire la situazione critica dell’uomo. Il tempestivo soccorso ha tuttavia impedito che il corpo restasse disperso in mare più a lungo. In questi casi la collaborazione tra capitaneria e servizi medici risulta fondamentale per tentare di salvare vite umane.
Ipotesi sulle cause del malore del sub e approfondimenti medici
Al momento le cause del malore che ha colpito il sub restano imprecise. Potrebbe trattarsi di un evento legato a patologie cardiache o a complicanze legate alla pressione durante la discesa o risalita in immersione, ma le verifiche mediche sono ancora in corso. L’uomo non ha dato segnali di difficoltà prima del tuffo e non risultano problematiche note precedenti a questa immersione.
Incidenti di questo tipo ricordano quanto sia elevato il rischio associato all’attività subacquea se non si rispettano norme precise o se sopraggiungono condizioni improvvise. I medici specializzati evidenziano che anche sportivi esperti possono subire complicazioni legate a ipossia, embolie gassose o scompensi che si manifestano senza preavviso. La speranza è che gli accertamenti chiariscano le cause esatte per prevenire casi simili in futuro.
Il coinvolgimento delle autorità e le indagini in corso
La capitaneria di porto ha aperto un’indagine per ricostruire le dinamiche dell’incidente. Il lavoro si concentra sugli orari precisi, le condizioni del mare, la dotazione di sicurezza usata durante l’immersione e le testimonianze del gruppo di amici presenti al momento del malore. Il fascicolo comprende anche la raccolta di dati medici del sub, che saranno utili alle analisi per capire se vi sono patologie emergenti che abbiano avuto un ruolo.
Le autorità hanno espresso la necessità di rinnovare attenzione alla prevenzione nella pratica subacquea, sottolineando quanto sia importante effettuare controlli medici regolari e utilizzare dispositivi di sicurezza adeguati. Gli accertamenti vogliono impedire che nuovi incidenti colpiscano persone impegnate in questo sport, soprattutto in aree con flussi turistici e attività ricreative come Portofino. Per ora si resta in attesa di risultati ufficiali, mentre la comunità locale si stringe attorno al ricordo dell’uomo scomparso.