Stewart Copeland, batterista e fondatore dei Police, torna in Italia per un evento singolare al Summer Fest di Roma, ospitato dalla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica. La serata vedrà una rilettura orchestrale dei successi della band britannica, con una proposta che unisce la musica rock a quella classica. Roma diventa così teatro di un esperimento musicale che lega passato e presente dei Police attraverso un nuovo linguaggio sonoro.
La svolta orchestrale di stewart copeland e il progetto “police deranged for orchestra”
Domenica 27 luglio 2025, Copeland si esibirà al Summer Fest con “Police Deranged For Orchestra”, un’opera che mescola strumenti tradizionali della musica classica con il repertorio rock della band. La sua lunga carriera come compositore in ambito orchestrale, operistico e per balletto ha permesso di trasformare i brani storici in una forma nuova, caratterizzata da arrangiamenti complessi e ritmi reinventati. La performance si basa sull’interazione tra un ensemble di musicisti e un’orchestra di 27 elementi, in grado di creare un suono ricco e coinvolgente. Queste riletture si distaccano dal formato originale, offrendo al pubblico un’esperienza inedita e profonda.
Copeland ha scelto di mettere in luce l’evoluzione musicale della sua carriera, partendo dalle radici rock fino ad arrivare alle contaminazioni sinfoniche. La costruzione dello spettacolo insiste proprio sull’ascesa personale e professionale che l’ha spinto a esplorare territori non convenzionali per un batterista di origine rock. Il concerto si concentra anche sulla potenza dei testi e delle melodie, evidenziandone la struttura attraverso strumenti orchestrali.
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Una nuova era per i classici dei police: da “roxanne” a “message in a bottle”
I fan di Police avranno modo di ascoltare pezzi iconici come “Roxanne”, “Don’t Stand So Close To Me” e “Message In A Bottle” sotto una luce diversa. Copeland reinterpreta questi brani utilizzando le sonorità orchestrali e ridefinendo ritmi e atmosfere. L’idea di portare la musica dei Police in ambito sinfonico nasce dall’esigenza di adattare le composizioni alle necessità di produzioni cinematografiche, dove la musica deve seguire le immagini e i sentimenti sullo schermo.
Nel processo di adattamento, Copeland ha scomposto le tracce originali, analizzandone ogni componente e ricostruendole con strumenti classici. Questo approccio ha permesso di scoprire nuove sfumature e di far emergere la complessità delle canzoni, tradizionalmente percepite come brani pop-rock. Allo stesso tempo, l’aggiunta di un’orchestra amplia il respiro sonoro e restituisce una prospettiva più ampia e profonda sulle tematiche affrontate nelle liriche.
L’evento romano arriva pochi giorni dopo il concerto di Sting, avvenuto il 7 luglio, in cui il cantante ha proposto una formazione più intima con chitarra acustica e batteria, suggerendo due modi opposti di rivivere il repertorio dei Police.
L’origine del progetto e le radici cinematografiche che hanno guidato copeland
Il concerto prende vita dall’esperienza di Copeland nella creazione della colonna sonora di un film dedicato ai Police. Questo tipo di lavoro richiede una scrittura musicale pensata per raccontare una storia e farsi accompagnamento visivo. La necessità di adattare le canzoni ai cambiamenti di ritmo e atmosfera ha spinto Copeland a rivedere completamente le composizioni.
Durante la realizzazione della colonna sonora, il batterista ha sperimentato strutture differenti e strumenti nuovi, abbandonando in parte la forma canzone tradizionale per privilegiare paesaggi sonori più ampi e articolati. Questa fase ha acceso in lui una nuova ispirazione che si è evoluta in “Police Deranged For Orchestra”. Il progetto è quindi anche un viaggio personale, che racconta il percorso di un musicista che non si è mai fermato a un solo genere.
La proposta di Roma non è solo un concerto. È una testimonianza tangibile di come la musica possa essere modulata e ricomposta, ampliando i confini della tradizione rock verso orizzonti classici.
Il pubblico capitolino potrà così confrontare due approcci artistici fortemente diversificati al patrimonio dei Police, creando uno sguardo più completo sul lascito della band. La serata del 27 luglio fa parte di una serie di eventi che tengono viva l’attenzione sulle trasformazioni culturali che la musica attraversa, mantenendo vivi i legami tra creatori e ascoltatori.