Stagione influenzale 2025, l’esperienza australiana anticipa un’inverno difficile anche in Italia

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Influenza 2025: l’Australia avverte, inverno duro in arrivo in Italia. - Gaeta.it

Marco Mintillo

28 Agosto 2025

La stagione influenzale 2025 mostra segnali di criticità fin dall’emisfero sud, con l’Australia che sta affrontando numeri allarmanti nella diffusione del virus. La situazione australiana rappresenta un possibile anticipo per quanto accadrà nei mesi freddi nell’emisfero nord, preoccupando infatti gli esperti italiani. I dati registrati in Australia mettono in evidenza un carico pesante sul sistema sanitario, con un aumento senza precedenti delle emergenze e delle ospedalizzazioni.

Esplosione dei casi in Australia: dati e impatto sugli ospedali

Durante l’inverno australiano 2025, la diffusione dell’influenza ha raggiunto livelli record negli ultimi anni. Nel South Australia, a luglio, le ore di servizio delle ambulanze sono cresciute drasticamente, con 5.866 ore di interventi, un valore mai registrato prima nel territorio. Questo dato dimostra la pressione crescente sul sistema di emergenza sanitaria locale. Le fonti locali come ‘Abc News‘ hanno riportato il maggior numero di casi settimanali di influenza degli ultimi sei anni, un segnale evidente di un’epidemia molto estesa e intensa.

Le conseguenze si sono riflesse negli ospedali, dove si è registrato un sovraffollamento che ha messo in difficoltà i reparti di degenza. Il ministro della Salute del South Australia, Chris Picton, ha sottolineato che la stagione in corso ha superato il picco degli ultimi dieci anni, portando un alto numero di pazienti e causando anche assenze del personale medico per malattia. A Adelaide, in particolare, nelle settimane scorse circa 280 pazienti sono rimasti in attesa di un posto letto nelle strutture dedicate all’assistenza degli anziani, situazione che ha spinto le autorità a utilizzare un hotel cittadino come soluzione temporanea per alleggerire gli ospedali.

Questo affollamento straordinario ha generato un sovraccarico non solo nella gestione diretta dei pazienti, ma ha anche creato criticità nella continuità dei servizi sanitari e nel mantenimento dell’efficacia dei sistemi di cura. La capacità di risposta è stata messa a dura prova e le misure di supporto, come il servizio sanitario alberghiero, sono state raddoppiate per far fronte all’emergenza.

Le preoccupazioni degli esperti italiani sulla stagione influenzale imminente

L’esperienza australiana ha attirato l’attenzione degli specialisti italiani, che vedono nelle condizioni dell’emisfero sud un segnale da non sottovalutare. L’infettivologo Matteo Bassetti ha evidenziato come la stagione in corso, sia stata particolarmente impegnativa in Australia e riporti valori record in termini di contagio e pressione sui servizi sanitari. Questi dati, secondo Bassetti, suggeriscono un possibile scenario anche più grave per l’Italia nel prossimo inverno 2025-2026.

L’esperto ha richiamato l’attenzione sull’importanza della vaccinazione antinfluenzale, tema spesso criticato in Italia nonostante resti la principale misura preventiva per limitare la diffusione e l’impatto dell’influenza. La stagione 2024-2025 è stata la peggiore degli ultimi venti anni nel nostro Paese e i segnali dall’Australia fanno temere un peggioramento. In assenza di una maggiore adesione alle campagne vaccinali, rischiamo di trovarci nuovamente di fronte a un carico elevato sulle strutture sanitarie e ad un numero più alto di casi gravi.

La riflessione di Bassetti si inserisce in un dibattito pubblico che in Italia vede spesso la vaccinazione influenzale sotto attacco per scarsa informazione o idee errate. Nell’attuale contesto epidemiologico, ignorare queste indicazioni può tradursi in un aumento dei casi, soprattutto tra le categorie più vulnerabili e i soggetti con malattie croniche, che soffrono maggiormente le conseguenze dell’influenza.

Pressione E Limiti Del Sistema sanitario durante le ondate influenzali

L’incremento dei casi di influenza genera conseguenze tangibili sulla tenuta dei sistemi sanitari. Gli ospedali australiani hanno mostrato come la crescita dei ricoveri e delle emergenze possa superare la capacità ordinaria di risposta. I servizi di emergenza, come le ambulanze, sono sottoposti a un carico di lavoro superiore al normale, prolungando i tempi di attesa e aumentando il rischio di ritardi nelle cure.

L’assenza per malattia del personale sanitario influisce sulla capacità organizzativa, riducendo il numero di operatori disponibili, mentre gli spazi di ricovero diventano insufficienti per accogliere tutti i pazienti in condizioni acute. Per questo, in Australia si sono adottate soluzioni alternative come il servizio sanitario alberghiero che permette di spostare i pazienti meno gravi fuori dall’ospedale. In Italia, simili situazioni richiederebbero piani di gestione e risorse adeguate per evitare il collasso.

Questi indicatori, che rispecchiano la realtà australiana di metà 2025, possono essere utilizzati come parametro per valutare le strategie di prevenzione e gestione. La sorveglianza dei virus influenzali e la capacità di adattare rapidamente le strutture sanitarie risultano fondamentali per arginare gli effetti negativi della stagione influenzale. Tra i fattori critici c’è la necessità di migliorare la copertura vaccinale e preparare i servizi alle ondate di contagi.

L’attuale quadro illustra chiaramente come un aumento dei casi non influenzi solo la salute individuale, ma anche la tenuta del sistema assistenziale. L’esperienza australiana è quindi un campanello d’allarme per l’Italia, chiamata a rafforzare sia le misure preventive sia la rete di supporto ospedaliero per l’inverno che si avvicina.