L’operazione di soccorso marittimo spagnolo di oggi evidenzia ancora una volta i rischi connessi alle traversate dei migranti subsahariani verso le Isole Canarie. A bordo di un caicco alla deriva a sud di Gran Canaria, 248 persone, di cui numerosi minori e neonati, sono state tratte in salvo grazie all’intervento coordinato tra una nave mercantile e il Centro Nazionale di Soccorso Marittimo. Questo episodio riflette l’intensificarsi degli attraversamenti marittimi su una delle rotte più pericolose del Mediterraneo, con il coinvolgimento critico di navi civili e autorità spagnole.
Il ritrovamento e la segnalazione del caicco alla deriva da parte della nave Teos
Sabato mattina la nave mercantile Teos ha individuato un’imbarcazione di tipo caicco a 429 chilometri a sud di Gran Canaria. L’imbarcazione, priva di motore e in condizioni di precarietà, era completamente alla deriva nelle acque della zona Sar, a metà strada tra Spagna e Marocco. I marinai della Teos hanno immediatamente legato al caicco una cima per portarlo in sicurezza. La nave mercantile ha quindi attivato il Centro Nazionale di Soccorso Marittimo spagnolo, chiedendo supporto per la situazione di emergenza.
L’assenza di propulsione e le condizioni instabili del caicco aumentavano il rischio per le persone a bordo, che includono diverse donne e bambini piccoli. Il tempestivo allarme lanciato dalla Teos ha permesso alle autorità di intervenire con rapidità, evitando un possibile naufragio o altre conseguenze gravi. La cooperazione tra la nave mercantile e il centro di soccorso, così come il coordinamento nelle operazioni, sono stati decisivi in questa fase critica.
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Caratteristiche e composizione della comitiva salvata dal soccorso spagnolo
L’Ong Caminando Fronteras, che aveva monitorato la partenza del caicco sulla base di dati forniti dalle stesse autorità spagnole, ha precisato che tra le 248 persone recuperate ci sono 10 minori, inclusi due neonati, e 17 donne. Tutti i migranti sono di origine subsahariana, probabilmente partiti dal Senegal. Le condizioni di viaggio sui caicchi, imbarcazioni tradizionali di legno usate spesso per traversate non sicure, mettono a rischio anche i gruppi più fragili come bambini e donne.
La traversata da queste aree dell’Africa verso le Canarie è particolarmente impegnativa, con molti migranti che affrontano il viaggio in estrema vulnerabilità, senza mezzi di locomozione adeguati o equipaggiamenti di sicurezza. Questa situazione accresce il pericolo di incidenti in mare. Il numero significativo di persone salvate conferma il crescente afflusso di migranti sulle rotte delle Isole Canarie nel 2025, con pressioni sociali, economiche e ambientali che spingono all’esodo.
Arrivo al molo di Arguineguín e interventi sanitari sulle persone soccorse
Dopo il recupero in mare, la nave di soccorso ha raggiunto il molo di Arguineguín, a Gran Canaria. Qui i 248 migranti subsahariani sono sbarcati per ricevere immediata assistenza medica. Il personale sanitario presente ha effettuato una prima valutazione dello stato di salute dei salvati, particolarmente importante dato il numero di minori e neonati coinvolti.
Alla banchina, la rapidità nell’identificare eventuali problemi di salute acuti aiuta il coordinamento delle cure e delle procedure di accoglienza successive. Questa fase è fondamentale per gestire le condizioni di malnutrizione, disidratazione o altre problematiche derivanti dalla traversata e dall’esposizione prolungata alle difficili condizioni marine. Si tratta del primo grande intervento di soccorso a migranti sulle rotte verso le Canarie dall’agosto 2024, dopo due salvataggi minori avvenuti a Lanzarote e Gran Canaria stessi.
Il ruolo del soccorso marittimo spagnolo nella rotta delle Isole Canarie e le sfide attuali
Nel 2025 il soccorso marittimo spagnolo continua a essere un punto di riferimento cruciale nei salvataggi lungo la rotta verso le Canarie. Questa via è tra le più trafficate e pericolose per chi tenta di raggiungere l’Europa dal continente africano. Con una crescita nel numero di tentativi di attraversamento, le autorità registrano un aumento significativo nelle emergenze in mare.
Numerosi migranti partono da coste dell’Africa occidentale, spesso affrontando viaggi su imbarcazioni inadatte, esposti a pericoli come quelli riscontrati nella recente operazione. Il coinvolgimento di navi mercantili come la Teos, insieme ai centri di coordinamento marittimo, conferma l’importanza di un pronto intervento congiunto per evitare tragedie. Le missioni di soccorso si svolgono in un contesto di crescenti sfide umanitarie, legate anche agli effetti dei conflitti e condizioni climatiche avverse che spingono alla fuga.
Le operazioni come quella di oggi testimoniano il ruolo essenziale del soccorso e la necessità di mantenere attivo un sistema di allerta pronto a intervenire nelle acque internazionali, proteggendo persone in situazioni di forte disagio. L’impegno continuo di Ong, navi civili e autorità consolida l’azione di contrasto ai rischi di naufragi e tragedie lungo questo traffico marittimo.