Una grande folla ha attraversato le strade di Copenaghen durante una manifestazione pro-palestinese che ha richiamato l’attenzione sulla crisi in corso a Gaza. L’evento ha coinvolto migliaia di persone e numerose organizzazioni, unite nella richiesta di cessare le ostilità e di riconoscere la Palestina come Stato sovrano da parte della Danimarca.
Manifestazione Pacifica a Copenaghen con oltre diecimila partecipanti e grandi organizzazioni
La protesta a favore della Palestina ha radunato più di 10.000 persone nella capitale danese. Circa cento gruppi e associazioni hanno aderito all’iniziativa, tra cui Oxfam, Greenpeace e Amnesty International. Si sono uniti a loro sindacati, partiti politici, collettivi di artisti, attivisti e figure note come Greta Thunberg. La presenza della giovane attivista per il clima ha dato maggiore visibilità all’evento, caratterizzato da un’atmosfera pacifica e familiare, con molte famiglie presenti anche con bambini piccoli.
Molti manifestanti hanno esposto bandiere palestinesi e striscioni con slogan come “Stop alla vendita di armi”, “Liberate la Palestina” e “La Danimarca dice no al genocidio”. Questi messaggi hanno evidenziato la richiesta di fermare la guerra e di interrompere ogni coinvolgimento diretto o indiretto nel conflitto. La polizia locale non ha fornito stime ufficiali sul numero di partecipanti, ma la dimensione della folla è stata confermata da diverse fonti.
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La Guerra A Gaza tra crisi umanitaria e pressioni diplomatiche
Il conflitto a Gaza continua a suscitare preoccupazione a livello internazionale. La situazione sul terreno ha causato gravi danni umanitari, con pesanti conseguenze per la popolazione civile. Anche il Primo Ministro danese, Mette Frederiksen, ha definito il conflitto “troppo oltre” in alcune dichiarazioni pubbliche, sottolineando le crescenti criticità.
Pur mantenendo una posizione tradizionalmente favorevole a Israele, il governo danese ha espresso l’intenzione di utilizzare la presidenza dell’Unione Europea per aumentare la pressione diplomatica sul governo israeliano, con l’obiettivo di fermare l’offensiva a Gaza. Nel frattempo, il dissenso della popolazione si è manifestato con forza nelle piazze, mettendo in luce la distanza tra l’opinione pubblica e la linea ufficiale della Danimarca su questo tema.
L’accusa di genocidio, presente negli slogan dei manifestanti, rappresenta una critica severa alle operazioni militari che causano vittime civili e distruzione. La questione umanitaria resta centrale negli appelli per un cessate il fuoco e per una soluzione politica duratura.
La sfida del riconoscimento della Palestina e la posizione della Danimarca
Il riconoscimento dello Stato di Palestina rimane un tema controverso nel dibattito europeo e internazionale. La Danimarca, pur riconoscendo la gravità della situazione in Medio Oriente, ha ribadito che nel prossimo futuro non intende riconoscere formalmente la Palestina come Stato sovrano.
Questa posizione si inserisce in un contesto più ampio, in cui alcuni paesi europei, come la Francia, hanno recentemente manifestato interesse a compiere passi verso il riconoscimento, suscitando reazioni critiche da Israele. La Danimarca preferisce invece intensificare la pressione diplomatica, senza modificare al momento il proprio status politico nei confronti della Palestina.
I manifestanti hanno sottolineato l’importanza di far sentire la propria voce di fronte a governi che, secondo loro, non agiscono con decisione per fermare la violenza. Una partecipante ha dichiarato che chi detiene il potere non sta riuscendo a bloccare quello che definisce un genocidio, rendendo fondamentale la protesta pubblica e la mobilitazione civile.
Questa manifestazione a Copenaghen si inserisce in un clima internazionale sempre più acceso sul futuro della Palestina e sulle conseguenze del conflitto a Gaza, con un’attenzione crescente da parte della società civile e dei movimenti globali.