Soccorso alpino interviene per ritrovare escursionista dispersa a ceresole reale nel torinese

Soccorso alpino interviene per ritrovare escursionista dispersa a ceresole reale nel torinese

Il soccorso alpino e i carabinieri forestali hanno ritrovato una donna di 65 anni dispersa a Ceresole Reale grazie all’unità cinofila e all’analisi delle celle telefoniche, evitando gravi conseguenze.
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Il 24 aprile 2025 a Ceresole Reale, il soccorso alpino ha salvato una donna di 65 anni dispersa durante una passeggiata, grazie all’intervento coordinato con i carabinieri forestali e l’uso di unità cinofile e analisi telefoniche. - Gaeta.it

La sera del 24 aprile 2025, il soccorso alpino è stato chiamato a intervenire a ceresole reale, un comune della provincia di torino, per cercare una donna di 65 anni scomparsa durante una passeggiata. La signora si era allontanata da un campeggio nella zona senza più riuscire a orientarsi, soprattutto a causa dell’assenza di segnale telefonico. Il marito, preoccupato per il mancato rientro, ha subito chiesto aiuto ai carabinieri forestali, dando così il via a una ricerca urgente su terreni montuosi e sentieri spesso battuti.

La scomparsa della donna e la prima chiamata ai soccorsi

Tutto è iniziato nel pomeriggio di giovedì, quando la donna ha deciso di fare una camminata nei dintorni del campeggio a ceresole reale. Non riuscendo a trovare la via del ritorno per la mancanza di copertura telefonica, ha perso l’orientamento in una zona boschiva. La condizione meteo era stabile ma la vegetazione fitta e i sentieri poco segnati hanno complicato la situazione. Dal momento in cui l’escursionista ha smesso di dare notizie, il marito, allarmato, ha contattato i carabinieri forestali poco dopo il tramonto. Le autorità locali hanno così attivato le squadre del soccorso alpino per iniziare senza indugi le ricerche.

Le operazioni di ricerca e l’intervento dell’unità cinofila

I tecnici del soccorso alpino, con il supporto di cani addestrati, hanno rapidamente iniziato a perlustrate le aree più frequentate dai visitatori. Le squadre si sono concentrate su diversi sentieri vicini al campeggio, cercando tracce o segnali della presenza della donna. L’unità cinofila ha avuto un ruolo cruciale nella ricerca: i cani hanno seguito odori e segnali che hanno indirizzato i soccorritori verso possibili percorsi. Le ricerche si sono svolte in orario serale, aumentando così la difficoltà dell’impresa a causa della ridotta visibilità e del freddo in montagna. Nonostante queste condizioni, il lavoro coordinato dei tecnici ha permesso di mantenere un’attività costante e mirata.

L’importanza delle analisi delle celle telefoniche per individuare la zona

Parallelamente alle ricerche sul campo, i carabinieri forestali e il soccorso alpino della guardia di finanza hanno effettuato controlli sulle celle telefoniche nella zona. Analizzando i dati delle ultime connessioni del cellulare della donna, sono riusciti a definire con precisione la zona più probabile in cui si trovava. Questo tipo di analisi ha escluso vaste aree montuose e ha ristretto l’area di intervento, rendendo l’attività dei soccorritori più mirata. La collaborazione tra le diverse forze dell’ordine e i tecnici del soccorso alpino ha dimostrato come metodi tradizionali e tecnologie possano integrarsi efficacemente nel soccorso in montagna.

Il ritrovamento sul sentiero per l’alpe cà bianca e il soccorso

La donna è stata individuata verso le 21:30 sul sentiero che porta all’alpe cà bianca, una località a breve distanza dal campeggio e accessibile attraverso percorsi noti per l’escursionismo. Era visibilmente provata dall’esperienza, ma lucida e spiegava di essersi disorientata e aver provato a ritrovare la strada da sola prima di essere raggiunta dal soccorso. I tecnici l’hanno subito accompagnata a valle dove ad attenderla c’era personale medico. Le prime cure hanno preso in carico eventuali disidratazioni, stanchezza e conseguenze dovute all’esposizione al freddo serale. La donna non ha riportato ferite gravi e, dopo le visite, è stata dichiarata fuori pericolo. Le operazioni di ricerca si sono così concluse, con un risultato positivo dopo alcune ore di tensione.

Questo episodio mostra ancora una volta le difficoltà legate alle escursioni in montagna, soprattutto quando il segnale telefonico viene a mancare in zone boschive o isolate. L’intervento rapido e coordinato di più realtà istituzionali ha permesso di evitare conseguenze più gravi.

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