Recentemente, un’operazione delle Forze dell’Ordine ha portato alla scoperta di un appartamento utilizzato come deposito di sostanze stupefacenti nel quartiere di Tor Bella Monaca. L’intervento ha consentito di arrestare due uomini e di sequestrare armi da fuoco, rivelando un’inquietante realtà di traffico e spaccio di droga in una zona già segnata da tali problematiche.
Le indagini nel quartiere di Tor Bella Monaca
Le indagini nella zona di Tor Bella Monaca sono state avviate dal Distretto Casilino, che ha ricevuto informazioni su un appartamento in via Scozza. Questo luogo, secondo le segnalazioni, era utilizzato come magazzino per lo stoccaggio e la distribuzione di sostanze stupefacenti, non solo nel quartiere, ma anche in aree limitrofe. Gli agenti della Polizia di Stato hanno avviato una serie di monitoraggi e accertamenti per comprendere meglio l’attività illecita in corso.
Durante le operazioni di osservazione, gli investigatori hanno notato movimenti sospetti intorno all’abitazione. Tra questi, l’entrata e l’uscita di un 47enne, residente nello stesso palazzo dell’appartamento sotto osservazione. Gli agenti hanno deciso di intervenire e fermare l’uomo in strada, scoprendo che aveva con sé un considerevole quantitativo di droga. Questa azione ha rappresentato un punto di svolta nelle indagini, che si sono poi concentrate sul manovratore principale.
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Gli arresti e il sequestro di sostanze
L’analisi della borsa del 47enne ha rivelato la presenza di 80 dosi di cocaina e crack. Successivamente, a casa sua, gli agenti hanno rinvenuto altre 60 dosi delle stesse sostanze, confermando le loro sospettative sulla provenienza della droga. Con queste evidenze, la necessità di perquisire l’appartamento da cui presumibilmente il 47enne aveva prelevato il narcotico si è fatta concreta.
All’interno dell’abitazione, gli agenti hanno trovato non solo il 65enne assegnatario dell’appartamento, noto alle Forze dell’Ordine per precedenti penali, ma anche un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti. Durante le operazioni, sono state scoperte 200 dosi già pronte per lo spaccio, oltre a una busta contenente quasi 9 etti di cocaina. La successiva perquisizione ha rivelato anche la presenza di due pistole: una beretta calibro 22 con 5 colpi e un revolver Smith & Wesson calibro 357 Magnum con tutte le sei cartucce nel tamburo. Le armi erano abilmente nascoste in diverse parti della casa, evidenziando una pianificazione accurata delle attività illegali.
Accuse e conseguenze legali
Dopo le perquisizioni e la raccolta di prove, entrambi gli uomini sono stati arrestati. La polizia ha contestato loro la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre il 65enne dovrà affrontare anche l’accusa di detenzione illegale delle armi. In particolare, il revolver è stato considerato clandestino a causa della matricola abrasa. Dopo le procedure di rito, la Procura ha presentato richiesta al Giudice per le Indagini Preliminari, ottenendo la convalida degli arresti e la misura cautelare in carcere per i due indagati.
In questa fase del procedimento, è opportuno ricordare che tutti gli indagati devono essere considerati presunti innocenti fino a un’accertata condanna definitiva. Questo richiamo alla presunzione di innocenza è un principio fondamentale del sistema giuridico, che garantisce a ciascun individuo il diritto a un giusto processo.