La situazione degli autisti di ambulanze che lavorano per la Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila è al centro di una forte mobilitazione sindacale. Il sindacato Fesica-Confsal Abruzzo ha segnalato condizioni di lavoro gravemente irregolari, con turni molto più lunghi rispetto a quanto previsto dai contratti, sollevando dubbi su responsabilità e trasparenza da parte degli enti coinvolti.
Condizioni di lavoro estreme per gli autisti di ambulanza nella Asl 1 Abruzzo
Gli autisti che operano su ambulanze per la Asl 1 Abruzzo sono impiegati da società private come Servizi Integrati con contratti multiservizi di 14 ore, ma vengono chiamati a svolgere turni anche di 30 o 36 ore. Questa discrepanza, secondo il sindacato Fesica-Confsal, rappresenta un vero e proprio sfruttamento, trasformando i lavoratori in “moduli” da gestire, senza alcun rispetto per la dignità né per la sicurezza sul lavoro.
Marcello Vivarelli, segretario regionale del sindacato, ha ribadito che questa situazione offende i lavoratori costretti a carichi di responsabilità altissimi senza un compenso adeguato. Le condizioni contrattuali attuali non rispecchiano le ore reali di lavoro che gli autisti sono chiamati a sostenere quotidianamente. Questo fenomeno non riguarda solo la concorrenza tra aziende private, ma ha ripercussioni dirette sulla qualità del servizio sanitario offerto ai cittadini.
Nel contesto italiano, non è raro che servizi di emergenza e trasporto sanitario vengano svolti da personale esternalizzato con contratti poco trasparenti, soprattutto in alcune regioni. Le denunce di sindacati e lavoratori sono aumentate negli ultimi anni, mettendo in luce pratiche che spesso sfociano nello sfruttamento e nell’abuso nei confronti di professionisti fondamentali per la salute pubblica.
Ruolo e responsabilità della società appaltatrice nei servizi di trasporto sanitario
Servizi Integrati, la società privata coinvolta nella gestione del servizio di trasporto sanitario per conto della Asl 1, viene accusata di far lavorare i propri dipendenti ben oltre le ore previste dai contratti. Il modello adottato sembra basato su un margine di profitto ottenuto tramite la riduzione dei costi legati alle ore di lavoro dichiarate. Ciò avviene mantenendo la manutenzione dei mezzi affidata direttamente alla Asl, mentre le aziende private ottengono guadagni dallo sfruttamento degli autisti.
Questo meccanismo di subappalto consente alle società coinvolte di modulare la forza lavoro in base alle necessità senza un reale controllo sul rispetto dei limiti di legge. Controlli insufficienti rischiano di favorire situazioni di lavoro precario e condizioni poco sicure per gli operatori che svolgono un ruolo critico nei servizi di emergenza.
Il frazionamento dei servizi affidati a imprese private spesso rende più difficile individuare le responsabilità e applicare norme a tutela dei dipendenti. Le derive nel sistema appalti sanitari hanno ottenuto più volte critiche da parte di enti sindacali e istituzioni per il calo della qualità complessiva delle prestazioni fornite ai cittadini.
Richiesta di internalizzazione per garantire tutela e trasparenza nel servizio
Fesica-Confsal Abruzzo ha avanzato richieste precise per risolvere la situazione. Chiede che il servizio di trasporto sanitario torni a essere gestito direttamente dalla Asl, con contratti che riflettano le reali ore di lavoro svolte dagli autisti. L’internalizzazione, secondo il sindacato, permetterebbe di assicurare trasparenza, responsabilità chiare e un miglior rispetto della dignità dei lavoratori, oltre a tutelare i cittadini che usufruiscono del servizio.
Passare a una gestione diretta evita i rischi legati ai subappalti e agli appalti al massimo ribasso che penalizzano la sicurezza e la professionalità. Regione Abruzzo e Asl sono chiamate a intervenire per chiarire chi abbia tratto vantaggi economici da questa situazione negli anni e per correggere subito le anomalie contrattuali.
Nel territorio nazionale, alcune regioni hanno già optato per percorsi di internalizzazione nel settore sanitario, cercando di eliminare sfruttamento e precarietà. Questi processi richiedono però risorse economiche adeguate e una riorganizzazione degli enti locali. Il dibattito resta acceso anche tra le aziende sanitarie che devono far fronte a vincoli di bilancio e a una domanda crescente di servizi.
Lo stato attuale a L’Aquila evidenzia una situazione di tensione e rabbia che il sindacato intende portare avanti anche con iniziative di protesta per ottenere risposte concrete in tempi brevi. La tutela degli autisti di ambulanza assume un valore cruciale per assicurare un servizio pubblico essenziale efficace e sicuro.