Sequestro a Fiumicino dopo il rogo del 16 agosto: scoperti rifiuti pericolosi e ingombranti

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Sequestro a Fiumicino dopo il rogo: rifiuti pericolosi ritrovati sul posto - Gaeta.it

Donatella Ercolano

26 Agosto 2025

Un intervento dei Carabinieri ha portato al sequestro di un’area a Fiumicino colpita da un incendio a metà agosto. Durante l’ispezione sono stati trovati rifiuti speciali, pericolosi e non, tra cui amianto e materiali da demolizione. Le indagini sono in corso, mentre la comunità resta preoccupata per la sicurezza e la gestione del sito.

Ispezione e sequestro dei Carabinieri dopo l’incendio nel cantiere navale di via Monte Cengio

Questa mattina i Carabinieri della Stazione di Fiumicino e del Nucleo Forestale di Ostia hanno effettuato un controllo in via Monte Cengio, nell’area demaniale dove si trova il cantiere navale interessato dall’incendio del 16 agosto. Durante l’ispezione sono stati individuati accumuli di rifiuti speciali, pericolosi e non, su una superficie di circa 600 metri quadrati, che hanno portato al sequestro preventivo dell’intera zona.

L’area è affidata a una società che gestisce le attività cantieristiche, ma l’intervento ha evidenziato possibili irregolarità nella gestione dei rifiuti. Sono stati trovati cumuli di materiale edile di scarto, come calcinacci e ondulati contenenti amianto, insieme a rottami di ferro e mobili dismessi accatastati senza precauzioni.

Tra gli oggetti di grandi dimensioni, anche elettrodomestici abbandonati, che rappresentano un rischio ambientale e sanitario. I militari hanno inviato una relazione alla Procura di Civitavecchia, che ora conduce le indagini per chiarire responsabilità e dinamiche.

Contesto Dell’Incendio del 16 agosto e sospetti su possibili cause dolose nel cantiere navale

L’incendio di metà agosto nel cantiere navale demaniale di Fiumicino ha avuto un forte impatto sul territorio e ha sollevato dubbi sulla sicurezza dell’area. Sono stati segnalati diversi incendi sospetti, e fin da subito le cause del rogo sono state messe in discussione. La consigliera regionale Michela Califano ha denunciato la presenza di almeno tre diversi inneschi, ipotizzando che non si trattasse di un incidente.

Successivamente è stata presentata un’interrogazione urgente alla Regione per approfondire le modalità di concessione e controllo dello spazio demaniale, soprattutto dopo eventi simili recenti. Il cantiere, con attività sospese o rallentate da questioni amministrative e affidamenti giudiziari in corso, è diventato un sito fragile, dove la sicurezza non sembra garantita.

I residenti hanno espresso preoccupazione per la frequenza degli incendi, manifestando disagio per l’inquinamento e i rischi per la salute legati alla presenza di rifiuti tossici e materiali pericolosi.

Gestione irregolare dei rifiuti e condizioni dell’area dopo l’incendio

L’ispezione dei Carabinieri ha evidenziato una situazione critica: l’area, pur sotto gestione ufficiale, ospitava materiali accumulati senza rispetto delle norme ambientali. Il materiale di risulta da demolizione, in particolare quello contenente amianto, rappresenta un rischio per la popolazione e per gli operatori del cantiere.

I rifiuti ingombranti e i rottami metallici lasciati in modo disordinato favoriscono il degrado del sito e aumentano il pericolo di nuovi incendi o contaminazioni. Il sequestro preventivo di 600 metri quadrati mira a bloccare ogni attività su quella porzione finché non saranno accertate le responsabilità e adottate misure di bonifica adeguate.

Le autorità mantengono riservate le informazioni, ma la presenza di materiali tossici e la gestione irregolare aggravano la situazione, insieme agli effetti diretti e indiretti dell’incendio di agosto.

Reazioni della comunità e difficoltà nella gestione del cantiere navale

Gli abitanti di Fiumicino seguono con preoccupazione l’evolversi della situazione. La frequenza di incendi e interventi dei vigili del fuoco mette a dura prova la tranquillità e alimenta critiche verso la lentezza delle autorità nel regolare queste aree.

L’affidamento del cantiere a società sottoposte a vincoli giudiziari complica la gestione e rallenta ogni intervento per ridurre i rischi. Questa complessità ha causato ritardi nei controlli e nella riqualificazione, peggiorando la presenza di rifiuti abbandonati e le condizioni precarie.

La questione è al centro del dibattito pubblico e politico, con richieste di maggiore trasparenza e interventi più decisi per tutelare l’ambiente e la sicurezza dei residenti. L’informativa inviata alla Procura di Civitavecchia si inserisce in questo contesto di crescente attenzione verso il rispetto delle norme e la prevenzione di nuovi danni.

Il sequestro e le indagini rappresentano un passaggio importante per chiarire quanto accaduto e prevenire ulteriori rischi, in attesa che l’area venga messa in sicurezza e riportata a condizioni adeguate.