L’arresto di Sehrii Kuznietzov, cittadino ucraino di 49 anni accusato di aver organizzato l’attentato ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico, riapre una questione delicata sul piano giudiziario e geopolitico. Il fermo, avvenuto in provincia di Rimini, arriva a quasi tre anni dall’esplosione che ha danneggiato due infrastrutture strategiche europee. Ora la decisione italiana riguarda la richiesta di estradizione avanzata dalla Germania, paese che ha condotto l’indagine principale.
L’arresto in Italia e le prime fasi davanti alla Corte D’Appello di Bologna
Sehrii Kuznietzov è stato fermato all’alba in un residence della provincia di Rimini, dove si trovava in vacanza con la famiglia. Secondo le ricostruzioni, era arrivato in Italia con documenti regolari e un’auto con targa ucraina. Nel residence agriturismo, dove avrebbe soggiornato per cinque giorni con la moglie e due figli piccoli, i carabinieri hanno effettuato una perquisizione approfondita, senza però chiarire se siano stati trovati elementi decisivi per il caso.
All’udienza preliminare davanti alla Corte d’Appello di Bologna, presieduta dalla giudice Sonia Pasini, Kuznietzov è comparso ammanettato ma con un atteggiamento relativamente calmo, consapevole che si trattasse del suo primo arresto. Il suo avvocato di fiducia, Luca Montebelli, ha parlato di uno stato d’animo tranquillo nonostante la pressione. La giudice ha confermato la custodia cautelare in carcere e rinviato a settembre la decisione sulla consegna alla Germania, paese che ha emesso il mandato d’arresto europeo e condotto l’indagine principale sull’attentato.
Leggi anche:
Dettagli Sull’accusa e la posizione di Kuznietzov nell’azione terroristica
L’accusa a carico di Kuznietzov riguarda il terrorismo e il sabotaggio. Gli investigatori tedeschi lo indicano come uno dei coordinatori dell’operazione che, nell’autunno 2022, ha portato all’installazione di ordigni esplosivi sui gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico, con le esplosioni avvenute il 26 settembre. Questi attentati hanno causato danni significativi alle infrastrutture, compromettendo la fornitura di gas dalla Russia all’Europa.
Kuznietzov si sarebbe imbarcato da Rostock insieme ad altri connazionali su uno yacht a vela diretto verso l’isola danese di Bornholm, vicino al luogo in cui furono piazzate le bombe. Durante l’udienza è emerso che avrebbe avuto un ruolo da coordinatore nell’azione, ma lui ha negato ogni coinvolgimento. Ha chiesto di leggere i capi di imputazione nella sua lingua madre e ha affermato di trovarsi in Ucraina durante il periodo in cui si sarebbe svolto il sabotaggio, impegnato nelle operazioni belliche contro la Russia.
Il contesto geopolitico e le conseguenze dell’attentato Nord Stream
Le esplosioni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 hanno avuto un forte impatto sul quadro energetico europeo. Poco dopo l’invasione russa dell’Ucraina, questi eventi hanno aggravato la crisi tra i paesi coinvolti, influendo sulle forniture di gas e creando tensioni anche nel settore della sicurezza. Le indagini condotte da Germania, Svezia e Danimarca sono diventate un elemento centrale nella gestione di questa emergenza.
L’arresto di Kuznietzov in Italia e l’applicazione del mandato d’arresto europeo mostrano la collaborazione tra i paesi europei nelle indagini su questo attentato, avvenuto quasi tre anni fa. Il caso evidenzia la complessità della giustizia europea nei casi di terrorismo internazionale, con procedure che devono rispettare diritti e norme diverse nei vari paesi. La posizione di Kuznietzov, indicato da alcune fonti come ex agente segreto e ora imprenditore in Ucraina, aggiunge un ulteriore elemento di complessità alla vicenda.
La procedura legale italiana e la possibile estradizione in Germania
Il mandato d’arresto europeo emesso dalla Corte federale tedesca ordina la consegna di Kuznietzov alla Germania, dove si svolgerà il processo. L’ucraino ha negato il consenso all’estradizione e ora la decisione finale spetta ai giudici italiani. La Corte d’Appello di Bologna ha fissato al 3 settembre 2025 l’udienza per valutare il trasferimento verso il paese richiedente.
L’avvocato di Kuznietzov ha precisato che il suo assistito avrebbe lasciato le forze armate ucraine alla fine del 2023 per dedicarsi all’attività imprenditoriale. Ha inoltre sottolineato che l’uomo non comprende bene l’inglese, motivo per cui un interprete ucraino è stato nominato all’inizio dell’udienza. Questi dettagli mostrano i passaggi burocratici e giudiziari che accompagnano un caso così delicato, con elementi internazionali e politicamente sensibili.
Le procedure verificheranno la fondatezza delle accuse e il rispetto dei diritti di difesa durante la possibile estradizione. Negli ambienti giudiziari si valuta come questo caso potrà influire sugli equilibri europei in materia di sicurezza e giustizia internazionale.