Scoperto portale che vende video trafugati da oltre 2mila videocamere di sorveglianza in Italia ed Europa

Scoperto Portale Che Vende Vid

Portale illegale vende video rubati da migliaia di telecamere in Italia ed Europa. - Gaeta.it

Marco Mintillo

4 Settembre 2025

Un portale attivo da dicembre 2024 mette in vendita migliaia di registrazioni video trafugate da videocamere di sorveglianza domestiche e professionali, accessibili senza restrizioni. La scoperta è stata fatta da Yarix, società trevigiana esperta in cybersecurity, che ha subito allertato le autorità competenti per bloccare questa violazione della privacy. Il sito offre estratti gratuiti dei video e la possibilità di comprare l’accesso completo o il controllo dei dispositivi tramite un bot Telegram. Le registrazioni provengono da più paesi, tra cui l’Italia, con almeno 150 video identificati, e coprono luoghi come centri estetici, studi medici e abitazioni private.

Portale scoperto da Yarix: la vendita di video rubati sul clear web

La società Yarix, parte di Var Group e centro di competenza per la sicurezza informatica, ha rilevato un sito attivo sul clear web, facilmente rintracciabile con i motori di ricerca, che commercializza illegalmente migliaia di video trafugati da oltre 2.000 videocamere di sorveglianza in Europa e nel resto del mondo. Si tratta di un portale dove sono caricati filmati provenienti da dispositivi installati in abitazioni private e spazi pubblici come studi medici o centri estetici. La visione gratuita è limitata a brevi clip estratte dai video completi, che invece sono acquistabili, così come il controllo remoto delle telecamere.

Yarix ha monitorato il sito e ne ha subito informato la Polizia Postale del Veneto, attraverso il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Venezia, con cui collabora da diversi anni. I tecnici riconoscono che il portale usa un sistema basato su un bot Telegram dedicato per vendere l’accesso ai singoli dispositivi. Questo bot permette di pagare l’accesso a ogni videocamera con tariffe che oscillano da 20 fino a 575 dollari, in base alla popolarità dei video e al numero di visualizzazioni già registrate. Alcuni filmati sono stati visti più di 20.000 volte.

I dati analizzati da Yarix indicano che il portale si rivolge a un pubblico internazionale, con video raccolti da paesi come Francia, Germania, Russia, Ucraina, Messico e Argentina. Per l’Italia sono stati individuati almeno 150 video in vendita, e il numero di camere hackerate continua ad aumentare. Il dominio del sito è registrato alle Isole Tonga, probabilmente per nascondere l’identità dei gestori e sfruttare norme meno rigide. Il portale, nella sezione “About”, definisce la sua attività come un modo per richiamare l’attenzione sulla diffusione incontrollata di dati personali causata da vulnerabilità hardware e software.

Come funziona il sito e la logica dietro la classificazione dei video

Il portale offre una struttura organizzata per facilitare la ricerca e la selezione dei video sottratti. I filmati sono catalogati per luogo specifico, stanza, identità delle persone coinvolte e attività registrate. La classificazione permette agli utenti di usare tag ricercabili per trovare contenuti mirati. Chi visita il sito può vedere alcune clip gratuitamente, ma il materiale completo e il controllo delle telecamere possono essere acquistati tramite il bot Telegram collegato, senza obbligo di registrazione. Il funzionamento e la semplicità d’uso del sistema hanno probabilmente contribuito alla diffusione del servizio.

L’analisi degli Id delle videocamere, codici univoci che identificano ogni device, ha confermato che i video provengono da una rete internazionale di dispositivi compromessi. Tra i video più popolari, alcuni hanno superato le 20mila visualizzazioni, facendo intuire un interesse elevato per i contenuti, anche per motivi non dichiarati pubblicamente dal gestore. La disponibilità di opzioni per controllare da remoto le videocamere rappresenta un rischio ulteriore rispetto al semplice furto di immagini, poiché consente di spiare in tempo reale, aumentando la gravità della violazione.

Il sistema di pagamento variabile in dollari americani riflette un mercato che valuta i dati trafugati in base alla domanda e al coinvolgimento degli utenti. Le telecamere più “popolari” o con video visualizzati più volte hanno costi più alti. Questo dettaglio fa pensare a una gestione commerciale ben studiata, con un meccanismo che premia i contenuti più visualizzati e vende l’accesso come se fosse un prodotto di intrattenimento, anche se il materiale proviene da violazioni di privacy.

Vulnerabilità delle videocamere e responsabilità nella difesa dei dati personali

Dietro questa grave invasione della privacy c’è il problema delle vulnerabilità presenti nelle videocamere di sorveglianza. Molti dispositivi domestici e professionali, spesso connessi a internet senza adeguate protezioni, sono facilmente attaccabili perché montano hardware o software con difetti. Le password deboli e la mancata applicazione di aggiornamenti regolari espongono le telecamere a intrusioni esterne. Questo fenomeno conferma quanto sia delicata la sicurezza digitale nelle abitazioni e in ambienti di lavoro.

Diego Marson, Chief Technology Officer di Yarix, evidenzia che la sicurezza non deve ricadere solo sui produttori ma anche sugli utenti finali. L’introduzione imminente del Cyber Resilience Act imporrà aggiornamenti obbligatori per tutto il ciclo di vita dei dispositivi, una misura che aiuterà a contenere questi rischi. Ma gli utenti devono adottare misure basilari come usare password complesse e autenticazione a due fattori, altrimenti lasciamo porte aperte agli hacker.

Yarix continua a monitorare la situazione per capire meglio la portata dell’attacco e fornire supporto alle forze dell’ordine. L’attività del portale illustra come la mancata protezione digitale possa trasformarsi in un problema che coinvolge milioni di persone, con impatti diretti sulla privacy e la sicurezza personale.

Il fenomeno ripropone l’urgenza di aggiornare le procedure di sicurezza e coinvolgere maggiormente utenti e produttori nella prevenzione di azioni illecite, che sfruttano la fragilità tecnologica per violare spazi privati. L’intera vicenda sconvolge la fiducia tradizionale nelle videocamere di sorveglianza, richiedendo attenzione immediata a questo settore critico.