Cinque uomini di origine turca sono stati fermati dalla polizia a Montefiascone, nel Viterbese, dopo essere stati individuati in un bed and breakfast con documenti analoghi a quelli usati da altri due turchi arrestati il giorno prima a Viterbo. Questi ultimi erano stati trovati con una pistola semiautomatica e una mitraglietta d’assalto cariche. L’azione è scattata in un contesto di massima attenzione per la sicurezza legata alla processione della Macchina di Santa Rosa, evento molto sentito nel capoluogo laziale.
Arresti a montefiascone e Viterbo: le operazioni della polizia
La squadra mobile e la Digos della Questura di Viterbo hanno eseguito l’arresto dei cinque soggetti, dopo averli individuati in una struttura ricettiva a Montefiascone. La circostanza che ha spinto le forze dell’ordine a intervenire deriva dal documento con cui i fermati si erano registrati, identico a quello notificato negli arresti di due uomini arrestati il pomeriggio precedente in un bed and breakfast di Viterbo. Quegli ultimi vennero trovati con armi da guerra: una pistola semiautomatica e una mitraglietta, entrambe cariche e pronte all’uso. Questa coincidenza ha portato gli investigatori a sospettare che potesse presentarsi una minaccia durante la processione della Macchina di Santa Rosa.
Le ricerche e le perquisizioni nella struttura di Montefiascone si sono svolte in serata, ma al momento non sono stati resi noti i risultati delle verifiche effettuate. Gli arrestati sono sotto la custodia degli inquirenti in attesa di ulteriori sviluppi sull’inchiesta.
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La processione della macchina di Santa Rosa e le misure di sicurezza rafforzate
La Macchina di Santa Rosa è un evento storico e culturale molto sentito a Viterbo, capace di richiamare migliaia di partecipanti e fedeli. Per questa edizione, l’allerta sicurezza è stata alzata dopo i recenti arresti. Le autorità hanno infatti schierato unità specializzate come i Nocs, cecchini e team cinofili per assicurare il controllo lungo tutto il percorso.
Anche il tragitto previsto per la processione ha subito modifiche mirate a evitare situazioni di rischio e garantire la tranquillità dei partecipanti senza suscitare panico. Le forze dell’ordine hanno mantenuto un profilo di attenzione costante, considerata la delicatezza dell’evento e il sospetto di un possibile tentativo di attentato legato agli arresti delle due settimane precedenti.
Contesto antiterrorismo e indagini sulle armi trovate nei b&b
Le indagini condotte finora non hanno confermato un diretto collegamento tra gli arrestati e gruppi terroristici. Gli elementi raccolti al momento indicano possibili legami con ambienti della criminalità comune o turca, ma gli inquirenti mantengono aperte tutte le piste. Il fascicolo di indagine viene approfondito per accertare la provenienza e la destinazione delle armi ritrovate.
Come risultato di queste operazioni, a Viterbo è stato convocato un comitato di sicurezza d’urgenza per gestire la situazione e coordinare le risposte delle forze dell’ordine. Gli interventi testimoniano la capacità delle autorità italiane di individuare e bloccare soggetti ritenuti pericolosi, soprattutto in occasioni di eventi pubblici dove la protezione della popolazione è prioritaria.
Le indagini proseguono per evitare rischi alla sicurezza pubblica e far luce su eventuali reti criminali coinvolte nella detenzione delle armi scoperte nelle strutture ricettive del Viterbese.