L’account personale di Guido Crosetto hackerato con contenuti non autorizzati pubblicati su X

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Account di Guido Crosetto violato, post non autorizzati su X - Gaeta.it

Sofia Greco

5 Settembre 2025

L’account personale di Guido Crosetto, attuale ministro della Difesa, è stato preso di mira da un attacco informatico. L’episodio ha suscitato preoccupazioni sulla sicurezza degli account social di esponenti istituzionali e viene contestualizzato in un momento di tensioni geopolitiche e minacce cibernetiche in Europa. Vediamo i dettagli della violazione e le implicazioni che ne derivano.

Attacco Informatico All’Account X Del Ministro Crosetto

Il ministero della Difesa ha annunciato ufficialmente che l’account personale di Guido Crosetto su X è stato compromesso. Il post istituzionale specifica che i contenuti pubblicati dopo l’intrusione non sono riconducibili al ministro né al ministero stesso. In seguito alla violazione, sono apparsi messaggi non autorizzati che chiedevano donazioni in criptovalute, sia per Gaza che per la camera ardente di Giorgio Armani. Crosetto ha confermato di aver perso il controllo completo sul profilo e ha dichiarato la necessità di sospenderlo per riportare la sicurezza.

Questa violazione mette in evidenza come anche account verificati di figure di primo piano possano risultare vulnerabili a intrusioni sofisticate. In attesa di indagini, le autorità stanno collaborando con i tecnici per ripristinare l’integrità del profilo e limitare eventuali danni alla sua immagine e, più in generale, alla comunicazione istituzionale.

Vulnerabilità e rischi della sicurezza informatica per esponenti governativi

Questo episodio conferma quanto le piattaforme social siano diventate obiettivi sensibili per attacchi informatici. Nel caso specifico di un ministro della Difesa, la compromissione dell’account rappresenta un problema che va oltre il semplice abuso comunicativo. Può influire sulla fiducia pubblica e sulla percezione della sicurezza nazionale.

Gli attacchi mirati contro profili istituzionali si inseriscono in un contesto più ampio, segnato da frequenti episodi simili in Italia e in Europa. Questi episodi sono spesso strumentalizzati da gruppi o singoli con motivazioni politiche o propagandistiche. Crosetto ha già evidenziato come tali rischi siano collegati a una vera e propria guerra elettronica, sottolineando l’importanza di adottare misure più rigide per tutelare le comunicazioni ufficiali.

Le difficoltà nel proteggere gli account di personaggi pubblici evidenziano una necessità urgente di migliorare i protocolli di sicurezza digitale, così da evitare futuri furti di identità e manipolazioni delle informazioni diffuse in rete.

Il contesto geopolitico delle minacce informatiche in Europa

L’attacco all’account di Crosetto si inserisce in un quadro di crescenti tensioni internazionali e di offensive informatiche su scala europea. Recenti episodi includono interferenze su sistemi GPS, come quello che ha interessato il volo della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Questi eventi amplificano la percezione di una guerra elettronica in corso, fatta di azioni per destabilizzare istituzioni e alleanze.

Da un punto di vista operativo, il ministro della Difesa ha avanzato proposte concrete, tra cui l’introduzione di protocolli più severi per la protezione dei voli di Stato, proprio per contrastare questi tentativi di compromissione tecnologica. L’episodio dimostra come la sicurezza digitale non riguardi solo la difesa dell’informazione ma si rifletta anche in ambiti più ampi come i trasporti ufficiali e la protezione delle figure istituzionali.

Le minacce informatiche agiscono con modalità che si vestono di gesti apparentemente innocui, come la diffusione di post non autorizzati. Tuttavia, dietro alla superficie operano strategie di disturbo e disinformazione che influenzano equilibri politici e operativi decisivi.

L’episodio sull’account di Crosetto attiva quindi una riflessione urgente per rafforzare gli strumenti di difesa digitale su livelli istituzionali in Italia, mentre cresce la consapevolezza del ruolo chiave che la sicurezza informatica occupa nelle dinamiche di politica interna e internazionale.