Sciopero dei lavoratori lidl a Roma e Lazio, rischio disagi negli store sabato 24 maggio

Sciopero dei lavoratori lidl a Roma e Lazio, rischio disagi negli store sabato 24 maggio

Lo sciopero generale dei dipendenti Lidl a Roma e nel Lazio il 24 maggio nasce dal fallimento delle trattative sindacali su salari, premi e condizioni di lavoro, con possibili disagi per i clienti.
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Il 24 maggio i dipendenti Lidl di Roma e Lazio scioperano per chiedere migliori condizioni di lavoro e un aumento salariale, dopo il fallimento delle trattative sindacali. - Gaeta.it

La catena Lidl, tra le più presenti a Roma e nel Lazio con oltre 530 dipendenti, sarà al centro di uno sciopero generale sabato 24 maggio. Lo stop interessa tutti i lavoratori, impegnati negli store, nella logistica e nelle sedi regionali. Le categorie sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno promosso questa azione dopo il fallimento della contrattazione per il contratto integrativo. A rischio, quindi, l’attività dei supermercati, con possibili disagi per i clienti in tutta la regione.

Crisi nelle trattative e motivi dello sciopero

L’agitazione prende il via dopo mesi di tentativi senza accordo. Le organizzazioni sindacali chiedevano un aumento salariale reale e il miglioramento delle condizioni di lavoro. In risposta, Lidl ha offerto un incremento limitato e sotto forma di buoni spesa, una proposta giudicata inadeguata dai sindacati. Questo rifiuto ha spinto i lavoratori a incrociare le braccia per l’intero turno del 24 maggio.

Principali richieste sindacali

I sindacati puntavano a tre richieste principali: la costituzione di un premio di risultato, l’introduzione di una quota fissa salariale aggiuntiva e il riconoscimento dei buoni pasto. Tutto ciò in relazione ai risultati economici di Lidl, che mostra una crescita marcata da anni e un fatturato che supera i 7 miliardi di euro. Gli utili netti raccolti nell’ultimo quinquennio superano complessivamente i 1,3 miliardi di euro, segno di un’espansione consolidata nel mercato della grande distribuzione.

Il ruolo dei dipendenti nei successi economici di lidl

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno sottolineato che i circa 23mila lavoratori di Lidl in tutta Italia rappresentano la spina dorsale di questi risultati significativi. A loro avviso, la redistribuzione degli utili dovrebbe riconoscere lo sforzo di chi opera giornalmente tra negozi e magazzini. In particolare, i sindacati evidenziano che la remunerazione attuale non tiene conto della crescita della quota di mercato e della solidità del gruppo.

A questa situazione si aggiunge una richiesta di maggior equità per i lavoratori impegnati nelle sedi regionali, la rete vendita e la logistica, che non beneficiano di una forma stabile di premio o di un salario integrativo adeguato. La posizione sindacale insiste su una contrattazione che renda più giusti i compensi, garantendo la valorizzazione del personale, anche in un contesto di margini di profitto crescenti per l’azienda.

Le condizioni di lavoro: carichi pesanti e contratto part-time

Oltre alla questione economica, i sindacati rimarcano problemi significativi nella gestione degli orari e nella distribuzione del lavoro. Circa il 75% dei dipendenti lavora con un contratto part-time, ma l’organizzazione degli orari appare disordinata e incerta. Mancano strutture orarie predefinite che tutelino la pianificazione e la prevedibilità, come previsto dalle norme sui contratti part-time.

Difficoltà nella conciliazione vita-lavoro

Questa instabilità provoca disagio per i dipendenti, generando difficoltà nella gestione della vita privata e nella conciliazione con gli impegni personali. Le sigle sindacali evidenziano che la struttura oraria attuale non rispetta pienamente le prescrizioni contrattuali e normative. La conseguenza è un carico di lavoro che viene percepito come eccessivo e mal distribuito.

Impatto e sviluppo della mobilitazione sindacale

Lo sciopero del 24 maggio coinvolge l’intero turno di lavoro, bloccando le attività nei supermercati Lidl di Roma e del Lazio. Le modalità di questa protesta includono il rifiuto di svolgere straordinari e supplementari, seguiti ora dall’astensione dal lavoro durante la giornata. L’obiettivo è esercitare pressione sull’azienda per aprire un nuovo tavolo di trattativa che migliori l’offerta economica e risolva le criticità organizzative.

La mobilitazione punta a sensibilizzare i clienti e l’opinione pubblica sul disagio dei lavoratori e sulla necessità di un equo riconoscimento salariale. La tensione tra le parti resta elevata, con le organizzazioni sindacali che dichiarano la volontà di proseguire nelle azioni di lotta se non arriveranno risposte concrete da Lidl. Il contesto del mercato della grande distribuzione, sempre più competitivo, rende questa vertenza particolarmente rilevante sul piano nazionale e locale.

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