Ryanair contro i dazi usa: minaccia di cancellare centinaia di ordini boeing e valutare fornitori alternativi

Ryanair contro i dazi usa: minaccia di cancellare centinaia di ordini boeing e valutare fornitori alternativi

Ryanair minaccia di cancellare ordini Boeing per oltre 30 miliardi a causa dei dazi Usa, valutando fornitori alternativi come Comac, mentre tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa complicano il settore aereo.
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Ryanair minaccia di cancellare ordini da 30 miliardi di dollari a Boeing a causa dei dazi USA, valutando fornitori alternativi, in un contesto di tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa. - Gaeta.it

Nel contesto delle tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa, Ryanair ha alzato il tono della protesta contro i dazi imposti dall’amministrazione americana. Michael O’Leary, amministratore delegato della compagnia low cost, ha fatto sapere che se i dazi aumenteranno i costi per i suoi ordini di Boeing, potrebbe cancellarli e rivolgersi altrove. Questa mossa apre uno scenario complesso, tra ordini plurimiliardari e fornitori emergenti.

La minaccia di ryanair: cancellare ordini da oltre 30 miliardi di dollari

Negli ultimi mesi, Ryanair ha già mostrato segnali di malcontento nei confronti delle politiche commerciali americane. Il primo avvertimento risale allo scorso aprile, quando O’Leary ha ipotizzato ritardi negli acquisti Boeing a causa dei dazi voluti da Trump. Ma ora il ceo non si ferma e minaccia di cancellare fino a 330 aerei Boeing 737 Max, un impegno da oltre 30 miliardi di dollari. La lettera aperta inviata a un alto legislatore statunitense ha esplicitato il rischio concreto che dazi aggiuntivi rendano il prezzo dei velivoli troppo caro per Ryanair. Nel documento, O’Leary sostiene che, “se gli oneri doganali si tradurranno in costi più alti per Ryanair sul mercato europeo, la compagnia rivaluterà in modo serio non solo l’ordine in corso ma anche eventuali futuri acquisti.”

Questa strategia suona come un monito verso il governo americano, con un chiaro messaggio: l’imposizione di tariffe commerciali può avere effetti negativi pesanti anche per i produttori come Boeing, mettendo a rischio affari consolidati e futuri.

La scelta dei fornitori alternativi: comac cinese e il problema di certificazione europea

Non è solo un’ipotesi verbale di protesta. O’Leary ha anche preso in considerazione la possibilità di rivolgersi a nuovi fornitori, tra cui il produttore cinese Comac. Quest’ultima realtà, pur promettente e in espansione, non ha ancora la certificazione necessaria per operare efficacemente in Europa. Questo rappresenta uno scoglio importante per Ryanair, che ha ordini ben definiti e con bisogno di garanzie sulla sicurezza e affidabilità.

Inoltre, va considerata la difficoltà logistica e commerciale di cambiare partner a questo livello. Airbus, principale concorrente di Boeing e pilastro nell’industria aeronautica europea, ha una lunga lista di ordini da evadere per i prossimi dieci anni. Se Ryanair decidesse di cambiare fornitore, dovrebbe misurarsi con tempi di attesa lunghi e possibilità limitate di far fronte alle proprie esigenze immediate di flotta.

Dunque, lo scenario non è semplice: da una parte il rischio di tariffe che aumentano i costi, dall’altra la mancanza di alternative sicure e pronte che possano sostituire Boeing nel breve periodo.

Impatto economico e strategico per boeing e ryanair: rischi e vantaggi

L’ordine da 330 Boeing 737 Max rappresenta una commessa fondamentale per Boeing, che da sempre è uno dei fornitori chiave per Ryanair. La potenziale cancellazione influirebbe non solo sul fatturato della casa americana ma anche sul suo prestigio a livello globale. Il mercato europeo è cruciale per Boeing, e non poter contare su un cliente importante come Ryanair sarebbe un danno difficile da mitigare.

Riportando l’attenzione su Ryanair, la pressione sui costi non è solo questioni finanziarie immediate, ma riguarda l’intera strategia commerciale della compagnia, che punta molto su tariffe basse e costi contenuti. Un aumento dei prezzi dei velivoli si tradurrebbe in un aumento dei costi operativi e, di conseguenza, in una possibile riduzione della competitività sul mercato europeo.

Un cambio di fornitori, invece, potrebbe garantire un alleggerimento dei costi ma anche espone la compagnia a rischi legati a nuove tecnologie o normative da rispettare, oltre a problemi legati alle tempistiche di consegna.

La tensione commerciale globale tra stati uniti e europa e le ripercussioni sul comparto aereo

Il caso Ryanair e Boeing si inserisce in un contesto più ampio di tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea. Da mesi i dazi doganali voluti dall’amministrazione americana colpiscono una serie di prodotti europei e americani in un gioco politico-economico ad ampio respiro.

Il comparto aereo è particolarmente sensibile a queste dinamiche, visto che coinvolge grandi ricavi, investimenti, e migliaia di posti di lavoro. Le ripercussioni toccano non solo i fornitori e i vettori, ma anche i clienti finali, con possibili aumenti di prezzo e modifiche nelle rotte o nella programmazione dei voli.

Ryanair si pone quindi come uno degli attori principali di questa partita, facendo sentire la sua voce con decisioni che potrebbero far riflettere sia Washington che Bruxelles sulle conseguenze di ulteriori restrizioni commerciali. Sarà importante seguire gli sviluppi nei prossimi mesi per capire se la compagnia irlandese confermerà la sua minaccia o troverà soluzioni di compromesso.

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