Russia produce la prima serie di missili oreshnik e li schiera in Bielorussia entro fine 2025

Russia produce la prima serie di missili oreshnik e li schiera in Bielorussia entro fine 2025

La Russia lancia la produzione dei missili ipersonici Oreshnik e li schiererà in Bielorussia, rafforzando la sua offensiva in Ucraina nonostante le pressioni internazionali e le sanzioni occidentali.
Russia Produce La Prima Serie Russia Produce La Prima Serie
La Russia ha avviato la produzione e il prossimo schieramento dei missili ipersonici Oreshnik, utilizzando la Bielorussia come base strategica, intensificando così la propria offensiva militare in Ucraina nonostante le pressioni internazionali. - Gaeta.it

La guerra in Ucraina si arricchisce di un nuovo capitolo militare con il lancio della produzione e il prossimo schieramento dei missili ipersonici Oreshnik da parte della Russia. Questa novità arriva nonostante le pressioni internazionali, soprattutto da parte degli Stati Uniti, e segna un passo importante nella strategia militare di Mosca, con la decisione di utilizzare la Bielorussia come base operativa per questi armamenti.

La produzione dei missili oreshnik e il loro ingresso in servizio

Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che la Russia ha completato la produzione della prima serie di missili ipersonici Oreshnik. Questi nuovi missili balistici hanno un raggio intermedio e rappresentano un upgrade significativo nel sistema di difesa e offesa di Mosca. Secondo quanto riportato da fonti come la CNN, la produzione è già terminata e il sistema è entrato ufficialmente in servizio nelle forze armate russe.

Lavori preparatori per il dispiegamento

Putin ha sottolineato che i lavori preparatori per il dispiegamento sono in corso e prevedono il completamento entro la fine del 2025. Il presidio della nuova arma implica un salto tecnologico nella capacità militare russa, dando al Cremlino più opzioni per rafforzare la sua posizione nel conflitto attuale. Questi missili ipersonici sono indicati come una minaccia per le forze ucraine e per l’equilibrio militare nell’area.

Il ruolo della bielorussia nella strategia militare russa

La Bielorussia, alleata stretta della Russia, sarà il teatro principale per lo schieramento dei missili Oreshnik. Durante una visita con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko a Valdaam, Putin ha rivelato che sono già stati scelti i siti militari per l’installazione di questi armamenti. La decisione di posizionare i missili in territorio bielorusso conferma la volontà russa di espandere la propria presenza nei paesi vicini all’Ucraina, creando punti d’appoggio strategici.

Questa mossa potrebbe aumentare le tensioni nell’area e rendere più complessa la situazione sul fronte orientale. La presenza di missili balistici a raggio intermedio nella regione è un fattore che cambia gli equilibri militari, mettendo sotto pressione sia Kiev sia i suoi alleati occidentali. Gli analisti stanno tenendo d’occhio lo sviluppo della situazione, considerata l’importanza geopolitica di Bielorussia come partner della Russia.

La prosecuzione della guerra in ucraina nonostante le pressioni esterne

Il conflitto in Ucraina prosegue con una crescita degli attacchi russi, nonostante i ripetuti moniti dall’occidente. Putin ha ribadito che gli obiettivi dell’operazione speciale non verranno modificati e ha confermato l’avanzamento su tutta la linea del fronte. Il presidente russo ha rivendicato il bisogno di una pace stabile, ma con condizioni di sicurezza che escludano minacce a Mosca.

Dal canto suo, l’ex presidente americano Donald Trump e altri leader occidentali hanno chiesto una soluzione pacifica, così come hanno annunciato nuove sanzioni contro Mosca. Il Cremlino per ora non mostra segni di cedimento: le sanzioni e le pressioni diplomatiche non sembrano frenare la spinta militare russa né cambiare la strategia sul campo.

Avanzata russa sul territorio ucraino e dati recenti

L’avanzata delle forze russe è evidenziata dai dati dell’Institute for the Study of War e dall’analisi dell’agenzia AFP. Nel mese di luglio, la Russia ha aumentato il proprio controllo su territori ucraini con una progressione di 713 chilometri quadrati, un salto notevole rispetto agli altri mesi. Per confronto, le forze ucraine hanno recuperato solo 79 chilometri quadrati nello stesso periodo.

Questi numeri rappresentano la più grande avanzata russa dal novembre precedente, testimonianza del rafforzamento dell’offensiva nonostante la controffensiva di Kiev e degli alleati. Nei mesi precedenti la crescita territoriale russa era stata più contenuta, ma con il passare del tempo si è assistito a una espansione progressiva della presenza sul campo. Gli sviluppi di agosto e settembre saranno decisivi per capire se questa tendenza continuerà o se la resistenza ucraina riuscirà a fermare l’impennata russa.

Change privacy settings
×