L’attrice romana Romana maggiora vergano ha incontrato la stampa a Palermo, durante il festival on air dedicato al cinema e alle serie tv. L’evento si è tenuto al grand hotel et des palmes ed è stato diretto da Simona gobbi. Romana ha parlato del suo ruolo di protagonista in c’è ancora domani, film d’esordio alla regia di Paola cortellesi. In questa occasione, ha risposto a domande sulla possibilità di affrontare la regia in futuro e su scelte professionali difficili fatte nel corso della carriera.
L’esperienza al festival on air e il contesto palermitano
Il festival on air rappresenta un momento importante per chi lavora nel cinema e nelle serie tv in Italia. A Palermo, città ricca di storia e cultura, la manifestazione è diventata punto di riferimento per attori, registi e addetti ai lavori. Romana maggiora vergano ha partecipato con interesse a questa edizione, esprimendo il suo punto di vista sull’industria audiovisiva.
Il grand hotel et des palmes, sede dell’incontro con la stampa, è uno degli alberghi storici della città, spesso teatro di eventi culturali rilevanti. Nel corso dell’intervista, l’attrice ha dimostrato una certa riflessività rispetto al suo percorso lavorativo e al ruolo che il festival svolge nell’animare un dibattito su nuove forme di narrazione visiva.
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Un’occasione per riflettere sulle direzioni future
Il clima palermitano e la cornice del festival hanno offerto un’occasione per approfondire temi legati alla crescita artistica e alla sperimentazione in campo cinematografico. Nel dialogo con i giornalisti, è emerso come la partecipazione a on air rappresenti per Romana maggiora vergano non solo un momento di visibilità, ma anche un’opportunità per riflettere sulle direzioni future del suo lavoro.
Il lavoro in c’è ancora domani: un debutto alla regia di paola cortellesi
Il film c’è ancora domani segna un passaggio importante per la carriera di Paola cortellesi, che ha scelto questo progetto per il suo esordio dietro la macchina da presa. Romana maggiora vergano è stata scelta come protagonista, mettendo in evidenza la sua capacità di portare sullo schermo personaggi complessi.
L’attrice ha raccontato di come l’esperienza sul set sia stata stimolante, soprattutto per il rapporto di fiducia instaurato con la regista. Ha sottolineato l’importanza di sentirsi seguita, soprattutto quando si è di fronte a un progetto che mette in gioco aspetti delicati e inediti della propria interpretazione.
Una sfida emotiva e creativa
In c’è ancora domani, la narrazione si basa su dinamiche emotive forti e situazioni di vita intense. Romana maggiora vergano ha spiegato che questa sfida le ha permesso di esplorare nuovi orizzonti creativi mantenendo un equilibrio tra sicurezza e apertura al cambiamento. L’esperienza si è rivelata un banco di prova prezioso, grazie anche alla presenza di una regia attenta e partecipata.
La distribuzione del film e l’accoglienza del pubblico hanno confermato il valore del progetto. L’attrice ha commentato così la ricezione, evidenziando come i temi trattati siano vicini a sensibilità attuali, capaci di coinvolgere un ampio spettro di spettatori. Tuttavia, ha anche mostrato prudenza nel definire con precisione le prossime tappe professionali.
Il rapporto con la regia: motivi dell’attuale distanza da questo ruolo
Romana maggiora vergano ha escluso per il momento l’idea di dirigere un progetto proprio. Ha raccontato di non sentirsi pronta a gestire la complessità di un set in cui si ha responsabilità complete. Ha descritto la regia come un «carrozzone troppo grande» e ha ammesso che preferisce lavorare all’interno di un ambiente in cui possa essere guidata.
Questa posizione nasce da una riflessione personale sulla propria libertà creativa. L’attrice si è definita in una fase in cui è importante per lei lasciarsi accompagnare e non portare in prima persona il peso delle decisioni globali. Questo lo definisce una sorta di «figlia» creativa, ancora desiderosa di confrontarsi con le idee altrui piuttosto che dettarle.
Un possibile cambio di prospettiva in futuro
Il rapporto con la regia resta aperto nel lungo periodo. Romana maggiora vergano ha chiarito di non escludere un cambio di prospettiva in futuro, ma senza fretta. A sostegno di questa posizione ha menzionato in modo scherzoso un collega, luca argentero, che ha invece preso una decisione più netta, escludendo del tutto l’idea di dirigere.
L’attrice dimostra consapevolezza dei tempi necessari a maturare una preparazione adatta a quella funzione. Ha affermato di voler evitare contraddizioni, anche per non doversi smentire col tempo. Ha accolto la curiosità nei suoi confronti con una certa ironia, immaginando di essere chiamata a rispondere tra dieci anni a proposito di quelle dichiarazioni.
Scelte professionali e no importanti: quale strada ha scelto maggiora vergano
Nel corso dell’intervista, Romana maggiora vergano ha affrontato il tema dei «no» professionali che ha dovuto porre all’inizio della sua carriera. Lei stessa ha spiegato come abbia rifiutato ruoli che avrebbero potuto condizionarla, soprattutto in relazione all’aspetto fisico che ha sempre considerato «molto pulito».
Dal primo lavoro a diciotto anni, ha percepito il rischio di essere etichettata in ruoli legati esclusivamente alla sua immagine esteriore. Per questo ha preferito aspettare opportunità che presentassero personaggi più complessi e stimolanti. L’attrice ha ricordato di aver fatto provini per figure di ragazze fragili o tossicodipendenti, ma spesso veniva scartata per il suo aspetto.
L’incontro con francesca comencini
Un punto di svolta è arrivato con l’incontro con francesca comencini. La regista ha offerto a maggiora vergano un ruolo diverso da quelli a cui era abituata, dimostrando di andare oltre lo stereotipo. Questo percorso ha valorizzato il lavoro interiore dell’attrice e le ha dato una soddisfazione personale significativa.
Maggiora vergano ha ammesso la paura iniziale di perdere occasioni seguendo questa strada, ma ha definito la scelta produttiva nel lungo termine. Il rifiuto mirato di certi ruoli ha permesso di mettere in luce capacità diverse e ha aperto scenari più interessanti per la sua crescita artistica.
Questo dialogo ha permesso di scoprire quanto contino per l’attrice la qualità dei ruoli, la ricerca di sfide e la volontà di lavorare con chi sa vedere le potenzialità oltre l’apparenza.