Ritardi nell’accredito delle pensioni: ecco le motivazioni e le novità per il 2024

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Ritardi nell'accredito delle pensioni: ecco le motivazioni e le novità per il 2024 - Gaeta.it

Elisabetta Cina

2 Gennaio 2025

Nel primo giorno del mese di gennaio 2025, molti pensionati hanno notato una preoccupante mancanza di accredito nel proprio conto corrente. Questo suddetto episodio ha scatenato un certo allarmismo tra i beneficiari, in particolare quelli che dipendono dalla puntualità di questo pagamento per le loro spese quotidiane. L’INPS ha pubblicato un comunicato sul proprio sito, cercando di rassicurare i pensionati riguardo a questo ritardo e spiegando i dettagli del processo di pagamento. L’occasione offre anche lo spunto per chiarire le modalità di erogazione delle prestazioni e le novità in arrivo per il nuovo anno.

La data di pagamento e le modalità di accredito

Per il mese di gennaio 2025, l’INPS ha confermato che l’accredito delle pensioni avverrà domani, ovvero il 3 gennaio. Generalmente, le pensioni vengono pagate il primo giorno bancabile del mese. Questa prassi è applicata a tutte le prestazioni pensionistiche e assistenziali, ma gennaio presenta delle peculiarità. Infatti, spesso si verificano ritardi sul pagamento di questo mese, il che suscita comprensibili preoccupazioni tra i titolari di pensioni.

In aggiunta, è importante ricordare che l’INPS ha stabilito limiti per il pagamento in contante. Infatti, le pensioni in denaro contante possono essere erogate solo fino a un massimo di 1000 euro netti. Se l’importo supera questa soglia, i pensionati sono tenuti a comunicare all’INPS il proprio conto corrente per ricevere i pagamenti, utilizzando il servizio online ‘Cambiare le coordinate di accredito della pensione’.

Indice di rivalutazione per il 2024 e rinnovo previdenziale

Per quanto riguarda il 2024, l’indice di rivalutazione delle pensioni è stato fissato al 5,4%, un valore già applicato dal primo gennaio scorso in via provvisoria. Di conseguenza, non è previsto alcun conguaglio da rivalutazione per questo periodo. Simultaneamente, l’INPS ha completato il rinnovo delle pensioni per il nuovo anno 2025.

Nel nuovo anno, l’indice provvisorio di rivalutazione è stato stabilito allo 0,8%. Tuttavia, le prestazioni specifiche, come gli assegni straordinari o l’APE sociale, non subiranno alcuna rivalutazione poiché non rientrano nella categoria delle prestazioni pensionistiche. Queste operazioni di rinnovo possono comportare conguagli a credito o a debito, che saranno segnalati nei cedolini di pensione attraverso la voce ‘Conguaglio Pensione da Rinnovo’.

Le trattenute fiscali e il ricalcolo dell’IRPEF

L’INPS ha anche fornito chiarimenti sui ricalcoli delle trattenute fiscali, in particolare sull’ammontare dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali, sulla base delle sole prestazioni pensionistiche erogate. Quando le trattenute risultano inferiori rispetto a quanto dovuto annualmente, l’INPS, in qualità di sostituto d’imposta, deve recuperare le somme a debito sulle rate di pensione di gennaio e febbraio. In alcuni casi, questa differenza potrebbe risultare così significativa da portare addirittura all’azzeramento dell’importo della pensione per il mese.

Per i pensionati la cui somma annuale di prestazioni pensionistiche non supera i 18mila euro, se il ricalcolo dell’IRPEF ha creato un conguaglio a debito superiore a 100 euro, il recupero del debito sarà distribuito su un periodo più ampio, fino alla mensilità di novembre. A partire dal cedolino di gennaio, verranno trattenute anche le addizionali regionali e comunali per il 2024.

È doveroso menzionare che alcune prestazioni, come quelle di invalidità civile e assegni sociali, non sono soggette a tassazione e quindi non vedranno alcuna trattenuta fiscale applicata. Anche le prestazioni esentate per motivi particolari, tra cui la detassazione per residenza all’estero o quelle destinate alle vittime del terrorismo, rimarranno escluse da queste trattenute.